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Dental Tribune Italian Edition

29Dental Tribune Italian Edition - Settembre 2012 Non accontentatevi di nulla di meno che del meglio Per maggiori informazioni sui sensori RVG, rivolgetevi al vostro rivenditore autorizzato o visitate www.carestreamdental.com Workflow integration | Humanized technology | Diagnostic excellence © Carestream Health, 2012. RVG è un marchio di Carestream Health. iPad® è un marchio di Apple Inc., registrato negli U.S.A. e in altri paesi. *Compatibilità Wi-Fi e integrazione iPad® disponibile solo per RVG 6500. Il Dott. Mouyen brevetta il primo sensore digtale intraorale (RVG) al mondo RVG Mobile rende possibile l’acquisizione/ visualizzazione d’immagini intraorali su iPad (RVG 6500) Il primo sistema portatile di radiografi a digitale al mondo (IMAGER) Introduzione della tecnologia SuperCMOS (RVG 6100) Il primo sensore intraorale al mondo con prestazioni uguali o superiori alla pellicola (RVGui) Il primo sensore RVG dotato di compatibilità Wi-Fi (RVG 6500) RVG: Il passato, presente e futuro dell’imaging digitale La dedizione di Carestream Dental all’eccellenza diagnostica Per trent’anni, i sensori RVG hanno ripetutamente presentato delle novità assolute. Con caratteristiche quali una risoluzione d’immagine superiore a 20 lp/mm, la compatibilità Wi-Fi con l’acquisizione d’immagine* mediante iPad® e l’integrazione completa con il semplice e potente software di imaging di Carestream Dental, i sensori RVG anticipano e indicano la strada dell’innovazione nella radiografia digitale. Nessun altro fabbricante nell’imaging digitale può vantare una simile tradizione. Nessun altro sensore è in grado di fornire prestazioni di questo livello. 1982 1987 1994 1999 2003 2010 2011 30 AnniDI RIDEFINIZIONE DELLA RADIOGRAFIA INTRAORALE Commercializ- zazione del primo sensore digitale intraorale al mondo (RVG 25000) Radiologia Importanza dell’uso della CBCT nell’analisi delle cisti mandibolari Caso clinico del Dottor Roberto Ghi- retti, Porto Mantovano (Mn) La signora G.D. di anni 76 si è pre- sentata riferendo numerosi episo- di ascessuali in regione 35 sede di manufatto protesico fisso secondo lo schema 33-X-35. Clinicamente la regione si presentava tumefatta, do- lente, di consistenza teso-elastica al tatto. La paziente era sprovvista di qual- siasi analisi radiografica e pertanto si è dovuto decidere sul tipo di in- dagine da eseguire viste le caratteri- stiche cliniche e topografiche della patologia da diagnosticare. Il mio studio è attrezzato con un moderno apparecchio Carestream 9000 3D che permette di effettuare una tradizionale ortopantomogra- fia oppure un’analisi 3D con volu- mi che possono scansire da un’area cilindrica di diametro di 5 cm per un’altezza di 3,8 cm fino ad un’inte- ra arcata dentale. L’ortopantomografia è un pregevole esame strumentale che ci consente di visionare in un’unica immagine entrambe le arcate dentali con una buona visione d’insieme, dettagli sufficientemente precisi, basso im- pegno economico per il paziente, basse dosi di assorbimento di radia- zioni (12,9 µSv come riportato nel pregevole report di Jean-Luc REHEL dell’Institut de Radioprotection et de Suretè National francese nel 2008). Ma l’indagine 3D è decisamente su- periore. Le moderne apparecchiatu- re hanno ormai costi decisamente contenuti e ci consentono l’analisi tridimensionale delle arcate dentali che, soprattutto in territori poten- zialmente a rischio chirurgico come nelle regioni dei premolari inferiori dove c’è l’emergenza del nervo men- toniero, deve essere considerata un sussidio insostituibile. Se poi pen- siamo che il piccolo FOV del 9000 3D implica un assorbimento di rag- gi per il paziente di soli 13,3 µSv, non vi sono dubbi sul tipo di indagine da effettuare nel caso in esame. Questo piccolo case report non vuo- le portare nulla di nuovo alla let- teratura ormai monumentale che riguarda le neoformazioni cistiche delle ossa mascellari, ma vuole es- sere semplicemente uno spunto per sottolineare quanto possa essere utile, soprattutto per i neofiti, il po- ter valutare tramite un corretto 3D Volume Rendering il reale aspetto delle lesioni del nostro territorio per meglio poterle affrontare chirurgi- camente e in questa luce l’immagi- ne della figura 2 raffrontata a quella della figura 3 rappresenta il fulcro di questo piccolo articolo. Fig. 1 - L’indagine 3D effettuata con il Carestream 9000 3D mostra l’ampia area osteolitica in regione 34 con una notevole perdita di sostanza della corticale esterna in corrispondenza di quella che presumibilmente è da riferirsi a una cisti radicolare residua. Fig. 2 - Il 3D Volume Rendering eseguito con OsiriX 64 bit su Apple Mac Pro dai dati DICOM esportati dall’analisi effettuata con il 9000 3D ci offre un’accurata ricostruzione della zona di intervento chirurgico. I margini netti della lesione propendono per diagnosticare una cisti radicolare residua mentre la posizione dell’emergenza del nervo mentoniero ci tranquillizza per l’approccio chirurgico alla lesione. Fig. 3 - L’immagine intraoperatoria ci conferma i dati ottenuti con l’esame tridimensionale della zona mentre la lesione asportata ribadisce la diagnosi preoperatoria di cisti radicolare residua.