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Dental Tribune Italian Edition

19SpecialeLaser Tribune Italian Edition - Settembre 2012 < pagina 15 Per la stessa ragione, con l’Er:YAG i tempi di guarigione dei pazienti sono ridotti1,2 . Rimozione del tessuto di granulazione Uno dei più importanti utilizzi dei laser in implantologia è legato alla rimozione del tessuto di granulazio- ne e alla decontaminazione dell’area trattata, dopo l’estrazione. I laser a Erbio possono essere utiliz- zati a questo scopo, specialmente se prima dell’estrazione è presente un’infezione cronica, indipendente- mente da dove vengano posizionati gli impianti o l’innesto osseo (Fig. 2). È stato anche suggerito che gli im- pianti possano essere posizionati all’interno di siti precedentemente infetti, purchè questi vengano decon- taminati3 . A causa delle significative differenze in termini di contenuto d’acqua, impostando i parametri corretti (fluenza, durata d’impulso, ecc.) il laser a Erbio può essere utiliz- zato per rimuovere selettivamente il tessuto molle. Questo avviene senza effetti termici collaterali sull’osso4 e con un maggiore comfort del pazien- te durante la decontaminazione della superficie5 , poiché, diversamente da quanto accade con le curettes, non è necessaria un’azione meccanica di- retta. La procedura non-contact, o al massimo quasi-contact, consente la massima sicurezza nell’accurata de- tersione di un osso particolarmente delicato, anche quando questo si pre- senta sotto forma di ponte nel caso di una fenestratura6 . Bio-modulazione Dopo aver rimosso il tessuto di gra- nulazione e aver operato una decon- taminazione superficiale, è possibile utilizzare il laser a diodi o il laser Nd:YAG per una decontaminazio- ne profonda. L’alta penetrazione di queste lunghezze d’onda nell’idros- siapatite e il contemporaneo assor- bimento nei pigmenti batterici, le rendono vantaggiose in questi trat- tamenti7 . Queste lunghezze d’onda, inoltre, hanno un effetto di bio-mo- dulazione che favorisce la guarigio- ne, riducendo al minimo l’edema e il dolore8 . La bio-modulazione è par- ticolarmente efficace durante la fase iniziale della guarigione, ecco perché nelle prime settimane dovrebbe esse- re ripetuta ogni 2 giorni8 . Ablazione laser Nel caso in cui la parte coronale della cresta sia troppo sottile e si desideri un plateau, l’ablazione laser dell’osso per raggiungere lo spessore desidera- to risulta vantaggiosa, poiché è pos- sibile evitare l’esposizione del collo dell’impianto, senza alcun effetto termico. Con la stessa predicibilità è possibile rimuovere l’osso distale adiacente, se necessario, nel caso in cui vengano posizionati impianti angolari. Il laser può essere inoltre I Laser nell’implantologia orale i.>Maden,>Z.>Kazak utilizzato per marcare l’esatta posi- zione della prima foratura, in modo da evitare errori e non causare danni collaterali (utile in modo particolare per chi approccia l’implantologia per la prima volta). I laser possono poi essere utilizzati quando la procedu- ra richiede un’osteotomia sinus lift, per ottenere un bone block o un bone splitting (Figg. 3a, 3b)9,10 . Preparazione del sito implantare Il laser Er:YAG può essere utilizzato per la preparazione di un sito im- plantare in casi speciali, ad esempio quando l’osso è molto sottile e fragile. È possibile utilizzare tips molto picco- le, più sottili di un trapano pilota, per rimuovere una minima quantità di osso (Fig. 4). Successivamente si pre- para il sito implantare utilizzando un compattatore osseo. In altri casi, po- trebbe essere più conveniente prepa- rare il sito con un laser, per ottenere una maggiore stabilità11 . Per conclu- dere, la possibilità di combinare laser ad alta potenza con sistemi scanne- rizzati, per preparare cavità nell’osso di dimensioni e forme predetermina- te, può portare a un risultato ancora migliore, eliminando gli effetti ter- mici collaterali tipici del trapano. In aggiunta alla decontaminazione del sito, infatti, si può ottenere una rimo- zione dello smear layer della superfi- cie, con una contemporanea stimola- zione dell’attività degli osteoblasti12 . Scopertura dell’impianto I maggiori benefici dell’utilizzo dell’Er:YAGsiavvertonodurantelase- conda fase della chirurgia implanta- re: la scopertura dell’impianto (Fig. 5). Regolando la portata dello spray d’ac- qua, al fine di limitare il sanguina- mento, è possibile scoprire l’impian- to riducendo il disagio del paziente al minimo, anche nel caso in cui l’osso ricopra l’impianto stesso. L’utilizzo di impulsi più lunghi causa emosta- si nel tessuto molle, mentre impulsi corti consentono di rimuovere l’osso senza effetti termici collaterali. Questo è un obiettivo raggiungibile senza causare dolore nel paziente e senza allestire un lembo, sempre che ci sia sufficiente gengiva aderente e che la stessa non necessiti di essere riposizionata apicalmente. Se non si verifica un surriscaldamento danno- so per i tessuti molli, gli stessi non si retraggono. Questo consente di poter Fig. 2 - Detersione e decontaminazione della cavità con laser Er:YAG, dopo l’estrazione. Figg. 3a, 3b - Splitting osseo (a). Preparazione della finestra ossea (b). Fig. 4 - Ablazione dell’osso per preparare il sito implantare. Fig. 5 - Scopertura dell’impianto. Figg. 6a, 6b - Disepitelizzazione della gengiva crestale per effettuare un roll flap. Figg. 7a, 7b - Peri-implantite prima del trattamento (a). Dopo la detersione, la decontaminazione e la preparazione (b). prendere l’impronta in seduta, senza rimandare l’appuntamento. Un ul- teriore utilizzo del laser riguarda la disepitelizzazione della gengiva cre- stale per effettuare un roll flap, al fine di ottimizzare lo spessore del tessuto molle vestibolare (Fig. 6). Peri-implantite L’utilizzo più efficace del laser Er:YAG si ha nel trattamento delle peri-im- plantiti14 . Con l’Er:YAG è possibile in- fatti vaporizzare il tessuto di granu- lazione sia sulla superficie ossea, che sulla superficie implantare (Fig. 7a, 7b), con conseguente decontamina- zione del sito, obiettivo principale del potrebbe allungare i tempi della pro- cedura, ma rendere più sicura una nuova osteointegrazione. Se il proble- ma non dovesse essere molto esteso, è possibile un utilizzo non chirurgico dell’Er:YAG o dei laser a diodi. La causa principale delle peri-implan- titi sembra essere una scarsa distribu- zionedelcaricoocclusale,dovutasiaa pre-contatti sia a ponti con elementi in estensione nelle protesi supportate dall’impianto. La posizione e il de- sign di protesi difficili da gestire può limitare l’efficacia di una detersione meccanica. Per questo è obbligatoria per il paziente una buona igiene ora- le. Una volta stabilita la causa della peri-implantite e prevenuto il suo manifestarsi, il laser Er:YAG può es- sere molto utile nel suo trattamento. Infine, i laser possono essere utilizza- ti per migliorare, dal punto di vista estetico,leprotesisupportatedall’im- pianto. A questo scopo, le procedure più comuni sono il livellamento della gengiva attraverso un allungamen- to di corona e la depigmentazione. Conclusioni Considerando questo vasto range di applicazioni laser, è evidente che l’u- tilizzo dei laser nell’odontoiatria mo- derna è limitato solo dall’immagina- zione del dentista stesso. I laser non vanno considerati come strumenti miracolosi che migliorano in ma- niera immediata la qualità dell’im- plantologia, nel caso in cui il profes- sionista abbia scarse conoscenze ed esperienza in questo campo. Vanno piuttosto considerati come un ausilio nella pratica quotidiana, che incre- menta il comfort sia per il paziente, sia per il medico. “Educazione” è, sen- za ombra di dubbio, la parola chiave in implantologia, così come più in ge- nerale nell’odontoiatria laser. La bibliografia completa è disponibile presso l’autore. Articolo pubblicato sul Numero 2/2012 dell’International Magazine of Laser Dentistry. trattamento delle peri-implantiti15,16 . Allo stesso modo è possibile deconta- minare il sito post-estrattivo, conser- vandoilfragilissimoossocircostante. L’interazione dell’energia laser sulla superficie implantare è direttamente dipendente dalla densità di energia, dalla potenza e, non ultimo, dalla durata degli impulsi17,18 . In ogni caso, la scelta dei parametri da impostare dovrà avvenire con molta attenzio- ne: selezionare parametri più bassi