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Implant Tribune Italian Edition

8 Implant Tribune Italian Edition - Settembre 2012Clinica & Pratica Finora, l’ambito diagnostico dell’e- same pre-operatorio in implanto- logia orale è stato spesso oggetto di ricerca e valutazione. In questo articolo, discuteremo la possibile eziologia e la peculiarità dei poten- ziali insuccessi implantari associati al limitare il nostro esame pre-ope- ratorio a immagini radiografiche bi-dimensionali, piuttosto che all’i- maging tridimensionale con tomo- grafia Cone-beam (CBCT). Negli ultimi anni, la tecnologia di imaging dentale CBCT ha iniziato a farsi strada in ogni disciplina della nostra professione, espandendo gli orizzonti della professione clinica, aggiungendo una terza dimensione alla pianificazione del trattamento cranio-facciale. L’imaging dentale CBCT acquisisce un volume di dati e, tramite un processo di ricostruzio- ne, produce immagini che non con- tengono distorsioni, ingrandimenti e/o sovrapposizione di anatomia. Nelle stesse sezioni, sono possibili differenti viste con una sola espo- sizione, eliminando così il lavoro di congettura dall’implantologia ora- le. Inoltre, le dosi effettive di radia- zioni di questi sistemi di imaging, misurate in Microsievert, sono de- cisamente inferiori rispetto a quelle di una serie completa di radiografie periapicali (digitali o con pellicola di tipo D speed). Secondo i profes- sionisti che inseriscono impianti, questa tecnologia rende la procedu- ra più efficiente. Essenzialmente, l’imaging dentale CBCT ha rappresentato un’impor- tante svolta, soprattutto per l’im- plantologia orale in quanto le misu- razioni sono precise e consentono ai professionisti una chiara visione dei rapporti anatomici del paziente. L’imaging dentale CBCT usa una tec- nologia avanzata per fornire infor- mazioni anatomiche più complete del distretto orale e maxillofacciale, tra cui bocca, viso, mascellari e Atm, che permettono una migliore piani- ficazione del trattamento e risultati finali predicibili. Per quanto riguarda altri meccani- smi fisici che contribuiscono alle modalità di insuccesso dell’impian- to, la maggior parte degli articoli di ricerca e revisione hanno concluso che le linee guida del rapporto coro- na-radice associate ai denti naturali non dovrebbero essere applicate al rapporto corona-impianto. Secondo questi articoli, i rapporti corona-impianto degli impianti che al tempo delle verifiche erano stati considerati di successo, erano simili a quelli degli impianti falliti. Appa- rentemente, secondo alcuni di que- sti articoli, le linee guida utilizzate da alcuni clinici per determinare le prognosi future dei restauri suppor- tati da impianti mancano di valida- zione scientifica riguardo alle possi- bili cause di frattura dell’impianto. Inoltre, nonostante la percentuale di successo degli impianti dentali sia alta, l’ottenimento di risultati predicibili in termini di ricostruzio- ne ed estetica per la sostituzione di un dente singolo o di più denti mul- tipli con impianti dentali rappresen- ta un sfida. Con l’ampliamento delle possibilità riabilitative mediante impianti per la sostituzione dei den- ti mancanti, possiamo incontrare sempre più condizioni anatomiche maxillofacciali e occlusali diverse. Le conseguenze Per quanto riguarda l’implantologia orale, come diverse istituzioni e au- tori hanno previsto(1,2) , con la rapida tendenza all’invecchiamento della popolazione nel mondo sviluppato e il risultante enorme fabbisogno non soddisfatto di sostituzione di denti, la crescita di prodotti e servi- zi per ricostruzioni su impianti ha superato quella di ogni altra area dell’odontoiatria. Per di più, negli ultimi anni, l’im- plantologia e la protesi su impianti sono diventate parte del curricu- lum dei programmi di formazione dei corsi di laurea e post-laurea delle scuole odontoiatriche(3) . Nonostante ciò, un grande nu- mero di odontoiatri, sia generici sia specialisti con diversi livelli di competenza, che hanno visto l’op- portunità di entrare nella sofistica- ta arena dell’implantologia orale, continuano a trascurare i vantaggi della CBCT e, come risultato di ciò, ne consegue una diversità di com- plicanze anomale associate a queste procedure chirurgiche. Dalle tradizionali immagini bidi- mensionali intra ed extraorali, gli odontoiatri possono ottenere solo dimensioni vaghe, a causa della va- riabilità di ingrandimento derivan- te dal posizionamento e dalla pro- iezione delle strutture anatomiche, dalle loro proprietà e dai rapporti. È molto difficile per le radiografie tradizionali, come le immagini pe- riapicali e panoramiche, replicare con precisione le strutture anatomi- che acquisite sui loro ricettori. Essenzialmente, le immagini radio- grafiche bidimensionali tradiziona- li sono caratterizzate da ingrandi- mento,distorsione,sovrapposizione di strutture anatomiche, chiarezza limitata e mancanza di precisione nelle misurazioni e, quindi, le di- mensioni o la determinazione dei precisi rapporti delle strutture ana- tomiche non è precisa. Inoltre, le im- magini radiografiche bidimensio- nali non permettono un rendering virtuale tridimensionale (3DVR). Eziologia dei diversi tipi di insuccesso in implantologia orale D.M. pagina 9 Dov M. Almog, DMD, Responsabile, Dental Service (160) - VA NJ Health Care System - 385 Tremont Ave - East Orange, N.J. 07018 acvdTel.: (973) 676- 1000 x1234 - Fax: (973) 395-7019 Dov.Almog@va.gov