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Implant Tribune Italian Edition

CASO CLINICO n.1 Fig. 1 e 2.Avulsione del 14 fratturato e particolare del dente estratto con frattura. Fig.3 e 4.Fenestrazione vestibolare e alveolo chirurgico preparato pa- latalmente. Fig.5 e 6.Inserimento dell’impianto con aggiunta di biomateriale e PRF. Ulteriore aggiunta di PRF a copertura Fig.7 e 8.Particolare della sutura dopo l’applicazione del provvisorio e finalizzazione protesica a 4 mesi dall’intervento Fig.9 e 10. TAC a 4 mesi dalla protesizzazione in cui si evidenzia la rifor- mazione della teca ossea vestibolare fenestrata. CASO CLINICO n.2 Fig.1,2 e 3. Tac pre-operatoria Fig.4 e 5. Sorristo della paziente e alveloi post-estrattivi con particolare dell’avulsione dentaria Fig.6e7. Inserimentodeicopingd’impronta.Realizzazionedellastruttu- ra metalllica e del provvisorio in resina Fig. 8.Applicazione del provvisorio in resina a 48 ore dall’intervento e sorriso della paziente CASO CLINICO n. 3 (post-estrattivo ritardato) Fig.1 e 2.OPT e foto pre-operatoria Fig.3.Evidenziazione del difetto Fig.4e5.InnestodibiomaterialeReOssconaggiuntadiPRFemembrana a chiusura Fig.6,7 e 8.Sutura post-operatoria e a10 giorni dall’intervento. Fig.8.e 9. Aspetto del tessuto a 180 giorni e carico protesico ad 1 mese. Fig.10 e 11.Carico protesico e RX endorale a 2 anni dall’intervento. Fig.12 e 13.Carico protesico e RX endorale a 5 anni dall’intervento. Impiego del PRF nel sinus-lift In un recente articolo (67) è stato osservato il comportamento osseo radiografico intorno a 282 impianti inseriti in seni rialzati con diverse variabili:osso autologo dalla cresta iliacaVS osso bovino,impianti conte- stuali al rialzoVS impianti differiti.A 24 mesi,la sopravvivenza implantare, era maggiore nel gruppo riabilitato con impianti contestuali al rialzo del seno (99,3%) rispetto a quelli differiti (96,5%); il riassorbimento osseo crestale era significativamente minore nel gruppo trattato con osso bo- vino rispetto a quello trattato con osso autologo.Il PRF avrebbe un po- tere aggregante sull’innesto osseo soprattutto in siti chiusi come il seno mascellare; inoltre miscelato a materiale riempitivi (autologhi, eterolo- ghi,omologhi,etc.),il PRF funziona sia come legante dei frammenti del biomateriale,sia per la matrice fibrinica gfs fattori di crescita,favorendo neoangiogenesimigrazioneedifferenziazionedicelluleosteoprogenitrici all’interno dell’innesto (25,68) . Anche in casi con ampiezza trasversale del seno mascellare notevole,il rilascio progressivo e continuo di citochine piastriniche e leucocitarie presentinelPRFpermettediottenereottimirisultatiistologiciadistanza di soli 4 mesi in caso di rialzi notevoli (21% di osso vitale) (28).In casi di Sinus-Lift di notevoli dimensioni, invece, è opportuno l’utilizzo di gel di metronitazolo mischiato all’innesto insieme al PRF che darebbe una maggiore consistenza e qualità nella rigenerazione,prevenendo disomo- geneità nel materiale (air bubbles in the graft) legata a contaminazione batterica con flora anaerobica (36,37,38,39). In un articolo recentissimo di Simonpieri et al.(69) sono state effettua- te 23 elevazione del seno in 20 pazienti con inserzione simultanea di impianti (19 impianti AstraTech; 33 impianti Intra-Lock Ossean). In tali pazienti le membrane di LPRF sono state utilizzate come“picchetti” a contatto con gli apici implantari e con la membrana del seno,mentre i frammenti di LPRF sono stati utilizzati all’interno della cavità del rialzo, senza alcun materiale riempitivo.Il follow up minimo è stato di due anni; nessun impianto è stato perso;il rialzo verticale è stato in media di 10,4 mm più o meno 1,2 mm e l’osso perimplantare è risultato stabile.Que- sto articolo,che necessita senz’altro di altri approfondimenti,testimonia unavalidaopzionechirurgicadelPRFcomefattoreosteopromotorena- turale.AlcontrariounrecentearticolodiRSL(70)dimostrerebbecome il PRP,solo o miscelato a biosostituti ossei,non mostrerebbe effetti posi- tivi sulla guarigione del materiale d’innesto sinusale se non un beneficio nella guarigione e maturazione intorno alla finestra e degli impianti. Inoltre considerando la tecnica tradizionale di Boine eTatum,la lacera- zione della membrana di Snaider avviene con una percentuale variabile dal 12 al 44% con una media del 20-30% per la maggior parte degli autori (Becker 2008,Barone 2008),che si avvalgono durante l’interven- to l’intervento di strumentazione rotante tradizionale.Tali dati per altro sono da considerarsi quasi inaccettabili:un intervento su 5 va incontro a complicanze.La riduzione di tali complicanze è avvenuta recentemente grazie alla chirurgia piezoelettrica,che comporta una diminuzione della frequenza di perforazioni dal 30% al 7 %, minore frequenza di lesioni dell’arteria alveolo antrale e minor trauma chirurgico (71,72);il Prf sotto forma di membrana a contatto con una perforazione della membrana sinusale,presenta un rapido accollamento della stessa,senza necessita di sutura,aumentandone integrità prima di inserire il materiale da innesto (73). Infine la membrana di PRF si può posizionare sopra la finestra antrale in più strati,favorendo una cicatrizzazione più rapida,una minor introfles- sione della mucosa e una maggior protezione dell’innesto dalle aggres- sioni esterne. CASO CLINICO n. 4 Fig.1 e 2.OPT eTAC pre-operatoria Fig.3 e 4.Visione occlusale e laterale superiore sx Fig.5 e 6. Apertura della botola e iniziale innalzamento del pavimento sinusale Fig.7 e 8.Preparazione della membrana dal frammento e suo inserimen- to nella botola continua...