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Implant Tribune Italian Edition

17Implant Tribune Italian Edition - Maggio 2012 Clinica & Prartica METTI IL TUO IMPIANTO AL CENTRO DI UN MONDO FATTO DI SCIENZA, TECNOLOGIA E PROFESSIONALITÀ: IL MONDO IDI EVOLUTION. Scegli come partner IDI evolution. Scegli l’unica realtà in grado di offrirti: diagnosi ossea intraoperatoria, valutazione della stabilità primaria complessiva dell’impianto, software di archiviazione dati intraoperatori, cartella clinica digitale, procedura assistita di incorporazione impianti a carico immediato, chirurgia computer guidata, protesi individualizzate, reparto CAD-CAM, gamma implantare dedicata alle diverse tipologie ossee e componentistica protesica completa con produzione interna certificata secondo i più alti standard qualitativi. IDI Evolution. Lasciati guidare nel mondo dell’implantologia evoluta. DOUBLE GUIDE tel 039/6908176 fax 039/6908862 info@idievolution.it www.idievolution.it pagina 16<< vi fosse un’adeguata quantità di gengiva aderente in sede immedia- tamente mesiale o distale rispetto al dente da trattare: tale quantità peral- tro dovrebbe prevedere una dimen- sione mesio-distale pari a circa tre volte l’ampiezza mesio-distale della recessione da trattare e una disponi- bilità verticale di tessuto cheratiniz- zato in corrispondenza del sito do- natore pari ad almeno 6 mm (3 mm da lasciare a protezione del dente in corrispondenza di tale area donatri- ce più 3 mm da portare a ricopertura della radice patologicamente espo- sta). È evidente come tale criterio sia dunque così restrittivo da rendere questa tecnica raramente applicabile nella pratica clinica quotidiana. Nelle procedure di lembo posizio- nato coronalmente, la mobilizza- zione avverrà attraverso una disse- zione del lembo stesso, in direzione corono-apicale, a spessore parziale nell’ambito delle papille, a spessore totale fino a superare appena la linea mucogengivale, quindi di nuovo a spessore parziale nella compagine superficiale della mucosa alveolare. La passività dei tessuti da riposizio- nare ottenuta mediante le suddette manovre rappresentano la chiave del successo delle tecniche in que- stione. La tecnica con incisioni ver- ticali di rilascio8 verrà preferita per il trattamento di recessioni singole (Figg. 2-4), quella senza incisioni di rilascio10 si prediligerà per recessioni multiple contigue. In questi ultimi casi verrà identifi- cato in primis il centro di rotazione del lembo che in generale coinciderà con il canino ogniqualvolta il dente in questione risulti da trattare (Figg. 5-7); qualora le recessioni coinvolga- no il settore frontale superiore, la papilla interincisiva verrà preferi- bilmente elevata a tunnel ma non convenzionalmente incisa e scollata (Figg. 8-10). Tale scelta di privilegiare le tecniche in cui il tessuto cheratinizzato resi- duo venga posizionato a livello della linea amelo-cementizia rispetto alle tecniche di innesto, risulta legata alla generale tendenza della chirur- gia che l’orienta verso la selezione di tecnichearidottainvasività.Letecni- che di innesto di tessuto connettivo prevedono infatti a oggi la necessità di ricorrere a un secondo sito chirur- gico per il prelievo del tessuto stesso, pagina 18<> Fig. 11 - Recessione gengivale a carico del canino inferiore di sinistra: si osser- vi l’assenza di tessuto cheratinizzato apicalmente alla recessione. Fig.12 - Prelievo di tessuto connettivo dal palato. Fig. 13 - Il prelievo di tessuto connettivo in Fig.13 innestato a busta per trattare la recessione in Fig.11. Fig. 14 - Risultato a sei mesi del tratta- mento in Figg. 11-13: si osservino la com- pleta ricopertura radicolare ottenuta e l’ampia band di tessuto cheratinizzato.