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Dental Tribune Italian Edition

18 Speciale Laser Tribune Italian Edition - Maggio 2012 Figg. 32-35 - Scappucciamento canino ritenuto con anestesia topica. Figg. 36-40 - Scappucciamento mucoso per accele- rare l’estrusione del canino. Figg. 41-47 - Finalizzazione, riduzione ipertrofia gengivale arcata superiore e desensibilizzazione. In Fig. 47 si noti la condizione a distanza di 8 giorni. Figg. 48, 49 - Sindrome disfunzionale dell’ATM. pagina 17< Soprattutto il postoperatorio è privo di seque- le per i piccoli pazienti che possono riprendere ad alimentarsi senza particolari accorgimenti da subito. Il laser inoltre ci consente di inter- venire su alcune emergenze che si presentano nel corso dei trattamenti ortodontici. Possia- mo ridurre efficacemente le ipertrofie gengi- vali, scappucciare elementi ritenuti per acce- lerarne l’eruzione e alla fine del trattamento ottimizzare il risultato estetico con rifiniture sui tessuti molli. Ci consente di trattare effi- cacemente anche le afte, frequenti durante il trattamento ortodontico. Nei disordini dell’ATM degli adulti, che spesso richiedono un trattamento multidisciplinare che inclu- de l’ortodonzia, è d’aiuto nel ridurre la fase infiammatoria acuta. Da ultimo voglio solo accennare alla accelerazione dei tempi di trat- tamento che, secondo alcuni autori, verrebbe favorito dall’azione biostimolante della luce infrarossa sull’osso in via di rimaneggiamen- to, sotto la spinta di forze calibrate. Le lunghezze d’onda più efficaci nell’accele- rare gli spostamenti vanno da 808 a 830 nm; utilizziamo potenze di 100-200 mW per 2-3 minuti per arcata, con manipolo decentrato e movimento a scansione. Ripetiamo il tratta- mento ogni quindici giorni. Primo caso Frenulectomia superiore (Figg. 11-16): l’inter- vento è stato eseguito con anestesia topica, lidocaina 15% in crema, lasciata in situ per 3 minuti. Il laser è stato impostato a 2 W in continua (CW) e ha richiesto circa 6 minuti dall’applicazione dell’anestesia. Non sono sta- ti applicati punti di sutura e non è stata pre- scritta terapia di supporto. Figg. 50, 51 - Afta. Secondo caso Frenulectomia inferiore (Figg. 17-24): è stato necessario iniettare un quarto di tubo-fiala di mepivacaina, 1% di adrenalina, CW, 2 W di po- tenza, per l’importanza del frenulo da aspor- tare. Si noti la caratteristica lingua bifida e la notevole riduzione della mobilità. Terzo caso Urgenza per perdita di attacco su canino in- cluso (Figg. 25-31). Nelle prime foto si notino gli esiti del primo intervento, eseguito con elettrobisturi, che non si è potuto portare a termine per il sanguinamento eccessivo e per la reazione del piccolo paziente al dolore. Il paziente inviato dal collega è stato sottoposto a un secondo intervento con la sola anestesia topica, lidocaina al 15%, eliminando dapprima il tessuto necrotico, CW, 1,5 W. Quarto caso Scappucciamento canino ritenuto con aneste- sia topica (Figg. 32-35), 2 W in CW. Quinto caso Scappucciamento mucoso per accelerare l’estrusione del canino (Figg. 36-40), 2 W in CW. Sesto caso Finalizzazione, riduzione ipertrofia gengivale arcata superiore e desensibilizzazione (Figg. 41- 47). Occorre prima eseguire un sondaggio ac- curato per valutare la dimensione di tessuto da asportare senza danneggiare osso. L’intervento è stato eseguito con anestesia topica, ripetuta 3 volte. Con una potenza di 3 W in modalità fra- zionata, 100 Hz e Duty 50%. La paziente non ha riferito sensibilità postoperatoria, le ferite sono state protette con Aminogam. Sindrome disfunzionale dell’ATM (Figg. 48,49) Si utilizza un manipolo decentrato con una potenza di 1 W in CW. 60s transdermico, 30s meato acustico esterno ripetuto due volte; trattamento a giorni alterni fino alla risolu- zione della sintomatologia. Afta (Figg. 50,51) Potenza di 1 W, CW. 60s non a contatto, 30 s di pausa, ripetere fino ad asciugare la lesione; poi sfiorare con la fibra per asportare la parte superficiale della lesione. Conclusioni Abbiamo visto in azione il laser: nei casi di emergenza non occorre rimuovere i bandaggi, è sufficiente un’anestesia topica, non occorre applicare punti di sutura, non necessita farma- ci di supporto. Riduce molto lo stress dell’ope- ratore e dei piccoli pazienti anche nei casi di frenulectomia più complessi. Il laser semplifica molto le procedure, ci dà un perfetto controllo del sanguinamento che ci permette una visio- neeccellentedelcampooperatorio.Se un bravo chirurgo può effettuare un’ottima frenulecto- mia anche con la tecnica a lama fredda, non può neanche lontanamente assicurare il po- stoperatorio tranquillo e senza complicanze che ci garantisce il laser. Dopo aver sbandato i denti il laser ci è d’aiuto se dobbiamo proce- dere a uno sbiancamento efficace e rapido, in quanto il fascio di luce coerente viene attratto selettivamente dal colore blu che aggiunge- remo preventivamente al gel di perossido di idrogeno 37%. Accentua l’effetto sbiancante grazie all’apporto di calore concentrato nella zona dove abbiamo spalmato il gel e non va in profondità a danneggiare la polpa, perché si esaurisce sul cromoforo. Il potere antalgico e desensibilizzante della luce ci assicura con- tro eventuale sensibilizzazione degli elementi trattati. Da ultimo possiamo promuovere il la- ser come lo strumento di elezione per ridurre l’ipertrofia gengivale, che è una costante dei trattamenti ortodontici e per armonizzare le ogive, in modo minimamente invasivo, senza sequele cicatriziali. Per informazioni riguardanti i laser utilizzati, contattare il dott. F. Barzè: franco.barze@gmail.com La bibliografia è disponibile presso l’Editore.