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Dental Tribune Italian Edition

17SpecialeLaser Tribune Italian Edition - Maggio 2012 pagina 16< - Minor tensione sui margini della ferita per aumento dell’efficienza del microcircolo linfatico. - Effetti antinfiammatorio e biostimolante per una guarigione rapida e senza cicatrici. Nella Fig. 10 che rappresenta schematica- mente gli effetti della radiazione chirurgica, osserviamo che l’evaporazione avviene al centro del fascio luminoso, dove si raggiunge la temperatura massima. L’eliminazione del tessuto incomincia a 100 °C per evaporazione esplosiva, la temperatura aumenta in modo progressivo e già a 300 °C iniziano fenomeni di carbonizzazione, evidenti per il colore nera- stro che assume il tessuto. Muovendo la fibra con velocità adeguata cercheremo di evitare eccessi di carbonizzazione rendendo più effi- cace e meno invasiva la nostra azione. Se teniamo ferma la mano andiamo a svolge- re l’azione chirurgica su una superficie fissa, quella della fibra, ma muovendola in modo più o meno rapido, aumentiamo la superficie su cui lavoriamo e riduciamo la densità di po- tenza (DP): W/cm2 . Man mano che ci allonta- niamo dal centro di incidenza del raggio verso la periferia i fenomeni termici sono meno evi- denti, i tessuti appaiono leggermente edema- tosi però sono vitali, beneficiano degli effetti decontaminanti e biostimolanti indotti dal- la luce dispersa e sono in grado di scatenare immediatamente un processo di guarigione ottimale. A tal fine è importante ricordare la necessità di asportare i residui di tessuto car- bonizzato, con una garza o una pinzetta, in modo da avere una ferita senza detriti per ri- durre la fase essudativa della guarigione, faci- litando e accelerando il compito dei leucociti neutrofili e dei macrofagi. Gli interventi chirurgici all’interno della boc- ca e in altri distretti del corpo come l’orecchio esterno, l’occhio, le cavità nasali, si eseguo- no in ambiente parzialmente settico, non arriviamo mai a ottenere una vera e propria sterilizzazione. Il laser, grazie all’estrema pro- grammabilità dei fattori potenza, frequenza e durata di impulso può essere considerato lo strumento chirurgico di elezione per que- sto ambiente. È un’arma in più nelle mani dell’operatore, capace di eliminare in pochi secondi tutti i patogeni in modo mirato, sen- za danneggiare l’individuo ospite e senza gli effetti collaterali che accompagnano l’uso massiccio di antibiotici. Il bisturi è sterile solo al momento di estrarlo dalla custodia, la pun- ta della fibra rinnova la sterilità tutte le volte che si attiva. Sui tessuti duri della bocca, in particolare, abbiamo la necessità di eliminare i batteri dalle cavità pronte per il restauro in Conservativa e dai monconi pilastro in Prote- si. Nella complessa anatomia dell’endodonzio la luce, grazie a fenomeni di riflessione, rifra- zione e scattering è in grado di garantire una decontaminazione efficace, in pochi secondi e con protocolli collaudati. Sui tessuti molli l’efficacia decontaminante del laser a infrarossi ne fa lo strumento di ele- zione per la chirurgia soprattutto nei pazienti defedati, perché è in grado di eliminare i pato- geni a monte, prima che invadano il torrente sanguigno. Nei pazienti con difetto della crasi coagulativa o in terapia con anticoagulanti, il laser ci consente di eseguire interventi senza particolari precauzioni e senza interrompere la terapia grazie al perfetto controllo del san- guinamento. In Parodontologia il laser risulta risolutivo nella maggioranza dei casi, in particolare è Fig. 10 - Rappresentazione schematica dell’azione del laser (da Miserendino: Laser in dentistry). Figg. 11-16 - Frenulectomia superiore, l’intervento. In Fig. 16 si noti la guarigione a 6 giorni. Figg. 17-22 - Frenulectomia inferiore. In Figg. 21, 22 si noti l’assenza totale di sanguinamento che rende estremamente semplice l’intervento. Figg. 23, 24 - Recupero immediato e completo della mobilità della lingua. Figg. 25-31 - Urgenza per perdita di attacco su canino incluso. In Figg. 30, 31 si noti lo stato di guarigione. efficacissimo nelle parodontiti giovanili; per- mette di evitare interventi a lembo e le seque- le che ne derivano, eliminando i batteri che si annidano nei tessuti molli, sulle pareti delle radici e all’interno dei tubuli canalari esposti. L’eliminazione dei batteri innesca immediata- mente i fenomeni di guarigione delle lesioni. Alla luce di quanto abbiamo visto, quale può essere l’utilità del laser in ortodonzia? Sicura- mente può semplificare l’approccio chirurgi- co al trattamento ortodontico, permettendo di eseguire rapidamente interventi sui frenuli patologici, in modo non invasivo, che non ri- chiede che una piccola dose di anestesia e par- ticolari accorgimenti nel postoperatorio. pagina 18>