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Dental Tribune Italian Edition

4 Dental Tribune Italian Edition - Aprile 2012Attualità pagina 1< La professione del dentista - pur sostenuta da strumenti che ne mi- gliorano sempre più il comfort - comporta spesso posizioni non ergonomiche, che a lungo andare affaticano l’intero sistema musco- loscheletrico: diventano così fonda- mentali l’esercizio fisico e l’attività motoria preventiva. La collaborazione tra Sirona e Tech- nogym nasce proprio per fornire al professionista un contributo ec- cellente al proprio benessere psico- fisico: allontanare lo stress dovuto dalle responsabilità del mestiere e migliorare la condizione fisica, per vivere meglio la quotidianità nel la- voro e nel tempo libero. Durante il corso dell’anno la part- nership tra Sirona e Technogym en- trerà nel vivo durante eventi, fiere e incontri formativi, con iniziative ad hoc per i professionisti del set- tore dentale: prove di attrezzature, appuntamenti con i trainer Techno- gym e omaggio di gadget in occasio- ne di particolari contesti. L’evento che ha dato il via alla coo- perazione tra i due brand nel 2011 è stato “Amici di Brugg”, la più famosa fiera odontoiatrica in Italia; a quella è seguito “Expodental Roma” e tra pochi giorni sarà la volta di “Sinius - L’eccellenza svelata”. Presto Sirona e Technogym saranno nuovamente insieme per il benesse- re dei dentisti. Leader internazionale per le attrez- zature odontoiatriche, Sirona de- termina gli standard di tecnologia e redditività nell’ambito del tratta- mento odontoiatrico. Riuniti, siste- mi di imaging, sistemi dentali CAD/ CAM, strumenti e prodotti da labo- ratorio Sirona vengono impiegati in tutti i campi di applicazione e per ogni tipo di trattamento nei moder- ni studi medico-dentistici. Technogym è l’eccellenza nei pro- dotti e nei servizi per il wellness. Nei più prestigiosi fitness center come nelle abitazioni private di tutto il mondo, Technogym coniuga de- sign, elevata tecnologia e massima sicurezza per il wellness. Un mon- do di soluzioni di allenamento e di benessere direttamente a casa tua o nei luoghi dove preferisci. Sirona e Technogym insieme per il benessere dei dentisti pagina 1< La sentenza della Corte arriva dopo che l’attivazione di alcune cause promosse contro alcuni dentisti apparte- nenti ad Andi dalla Società Consortile Fonografici (Scf), quale mandataria dei produttori fonografici consorzia- ti per far accertare che questi diffondessero musica di sottofondo nel proprio studio dentistico, senza pagare alcunché a Scf. Le sentenze di primo grado sono state vinte dai dentisti col supporto fornito dall’ufficio legale nazionale Andi. Scf le ha impugnate e la Corte d’Appello di Torino ha rimesso la causa alla Corte di Giustizia europea per ac- certare se il diritto europeo (che disciplina la materia) incidesse, e in qual misura, sull’esito della controversia. Dinanzi alla Corte di Giustizia, Scf ha sostenuto che la questione incideva non solo sugli odontoiatri, ma su tutte le libere professioni: i legali di Andi Nazionale si sono motivatamente opposti. I giudici europei, la cui sentenza ha un’efficacia normativa vincolante, hanno pienamente accolto la tesi sostenuta da Andi sin dal primo grado del giudizio, affermando che i clienti di un dentista - come di ogni altro studio professionale - non possono essere qualificati come “gente in generale” dal momento che sono tutti conosciuti dal professionista che li riceve singolarmente e personalmente. Nessuna imposta per la musica in studio Grazie all’Andi salvi tutti i liberi professionisti europei Commento di Marco Del Corso, vittima d’una “procedura che lascia perplessi e prende di mira l’intera categoria” Nell’esprimere la propria soddisfazione per una decisione che appare decisa- mente dettata dal buonsenso, Marco Del Corso, libero professionista in Tori- no, docente a contratto in varie università italiane e francesi e prima “vitti- ma” della sanzione, ricorda tuttavia lo sconcerto, lo “shock” come lo definisce lui, quando venne tirato in causa per la presunta inosservanza di una norma “di cui, peraltro, non ero nemmeno a conoscenza”. Analizzate le circostanze in cui la “violazione” venne rilevata, tale sconcerto appare del tutto condivisibi- le. Qualcuno infatti entrò con l’inganno nello studio di Del Corso (quel giorno peraltro chiuso al pubblico, ndr.) compiendo una registrazione abusiva di un brano trasmesso alla radio e ascoltato dalla segretaria. “Mi era sembrata ve- ramente un’ingerenza al di là del giusto e del buonsenso, per non parlare del- la privacy - rileva il dottore - che in questo caso vale solo in un senso: quante norme circa la privacy coinvolgono l’impresa di studio? Qualcuno inoltre può fare foto o registrazioni a casa nostra senza consenso e neanche in nostra presenza? Non sarebbe stato molto più "elegante" - si chiede ancora - notifi- care un’infrazione, documentando la norma violata e dando il tempo al pro- fessionista per un adeguamento previsto in pratica da tutte le istituzioni? Era chiaro - afferma con convinzione Del Corso - che si trattava di una causa "sin- dacale" avente per obiettivo dichiarato l’intera comunità libero-professionale odontoiatrica”. Spontaneo e convinto quindi il suo plauso all’Andi, di cui ap- prezza la condotta in questo caso “avendo dato prova di essere, al di là dell’As- sociazione, anche un sindacato maturo e ben organizzato, pronto a difendere interessi e diritti dei propri associati”. A margine di tutta la vicenda, una rifles- sione finale della “vittima”: “credo, in definitiva, che tutto questo sia frutto di una crisi economica generalizzata - dice - che, in molti casi, arriva a colpire indirettamente anche la nostra categoria”. Farmaci equivalenti o eguali per la salute pari non sono… Farmaci generici (Art.11, comma 9 Legge 2012 “Decreto Monti”). Con- fermato l’obbligo per il medico di indicare il farmaco generico «se di minor prezzo» rispetto al medicina- le griffato ovvero “dal momento in cui è immesso in commercio un far- maco generico, il medico, salvo che non sussistano ragioni terapeutiche contrarie nel caso specifico, inserisce in ogni prescrizione medica anche le seguenti parole: 'o farmaco equi- valente se di minor prezzo' ovvero specifica l’inesistenza del farmaco equivalente". Ma la salute del pazien- te interessa ancora? Ci risiamo. Lo si è scritto più volte sui giornali, in internet si trovano speci- fiche sull’argomento, i medici ne di- scutono ai congressi, la TV affronta il problema. Ma forse non hanno sen- tito. Torniamo dunque a parlarne, si spera stavolta con maggior fortu- na. Il decreto di cui sopra conferma l’obbligo del medico di acconsentire, tramite prescrizione su ricetta, alla sostituzione di un farmaco etico qualora esista l’equivalente, un ter- mine che non è sinonimo di uguale. Eppure le campagne pubblicitarie su questi farmaci (nelle farmacie, in studi medici, nelle riviste specializ- zate) lasciano intendere una totale “uguaglianza” con il griffato (deno- minato e distribuito dall’azienda produttrice). Nei primi anni della loro commercializzazione la norma- tiva li indicava come “generici” (de- nominati solo dalla molecola di va- ria produzione e distribuzione) ma insinuandone l’uguaglianza si è suc- cessivamente deciso di definirli con il termine “equivalente”, sorvolando sulla variazione della parola che de- scrive la verità sull’argomento. Sa- rebbero sostituibili se non venisse variata la biodisponibilità (quantità di farmaco che entra nell’organismo dopo la somministrazione) del 20% in più o in meno, portando, in alcuni casi, il paziente a gravi complicanze, formando resistenze agli antibiotici, non rispettando le posologie (ogni 5 compresse di antipertensivo corri- sponderebbero 4 ecc.). Il medico di famiglia, che non può conoscere l’effettiva equivalenza, sia nel principio attivo che negli ec- cipienti e nemmeno l’esattezza delle indicazioni terapeutiche stabilite dalle industrie farmaceutiche, si tro- va ad assumere una responsabilità che viola il giuramento di Ippocrate e imposta da chi, per ignoranza, non è in grado di tutelare medici e pa- zienti.Èopportunoinquesticasievi- tare la parola “obbligo”, meglio forse “in piena coscienza”. Utile obbliga- re, piuttosto del medico generico, le aziende produttrici a immettere sul mercato sostanze “equivalenti” identiche agli etici (altra definizio- ne di griffato) in ogni loro forma e a sottoporsi ai controlli di qualità (chi produce farmaci equivalenti può non subirne, soprattutto se pro- dotti all’estero). Risparmiando sulla Sanità, profumatamente pagata con le tasse dei cittadini, viene richiesto comunque un ticket, un incremento se pur minimo sul costo del farma- co. E come se non bastasse s’indora la pillola (è il caso di dirlo) rilevan- do un risparmio per le famiglie, che non vengono neppure tutelate nel diritto alla salute. Barbara Impagliazzo web article www.dental-tribune.com