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Dental Tribune Italian Edition

37Dental Tribune Italian Edition - Aprile 2012 Teknoscienza pagina 36< Nei casi in cui si registrasse un mi- glioramento dal confronto tra i dati raccolti prima e dopo aver annullato la memoria occlusale, avremo l’em- pirica dimostrazione che l’occlu- sione (intesa non solo come evento conseguente al contatto dentale ma anche come artefice del volume in- terno del cavo orale e quindi dello spazio vitale della lingua e del rap- porto spaziale tra mandibola e ma- scella) determina uno stress disfun- zionale nell’individuo esaminato e, quindi, il suo caso sarà definito di pertinenza odontoiatrica. Queste persone potranno iniziare l’iter terapeutico che consiste nel- la ricerca, coadiuvata dalle analisi muscolari, della ottimale posizione mandibolare. Questa viene registra- ta con un indice anteriore in resina e un morso di masticazione in sili- cone che serviranno a costruire uno splint inferiore che il paziente dovrà portare 24 ore al giorno. Difatti, poiché il condizionamento posturale odontoiatrico da maloc- clusione si determina principal- mente in deglutizione e poiché si sa che questo è un fenomeno auto- matico sempre presente, si ritiene poco produttivo, in questi casi, far portare lo splint solo durante le ore notturne. Questo, se sarà posizio- nato nell’arcata inferiore, non darà particolari problemi né di ingombro né alla fonazione consentendo una migliore collaborazione da parte del paziente. In particolare lo splint, per dare stabilità in deglutizione, dovrà essere cuspidato e quindi ricreare una nuova occlusione; questo è da considerare un presidio che per il clinico ha sostanzialmente funzio- ne diagnostica volta a determinare l’ideale rapporto spaziale mandibo- lo/mascellare che sarà poi guida per la compilazione del piano di tratta- mentofinale.Ilpazientedovràessere seguito nei mesi successivi per regi- strare le variazioni della sintomato- logia e dell’atteggiamento posturale con le analisi sopra descritte, com- presa la scheda di raccolta sintomi e, una volta ottenuto il riequilibrio sia posturale che sintomatologico ed elettromiografico, sarà avviato alla fase di finalizzazione che potrà esse- re protesica oppure ortodontica. Dovendo poi affrontare la terapia di finalizzazione, il clinico dovrà tener presente i riscontri clinici registrati durante il periodo di uso dello splint di riposizionamento da parte del paziente e, utilizzando registrazioni interocclusali, stabilizzare, a lavoro ultimato, la mandibola nello stesso rapporto spaziale con il cranio. Caso clinico Paziente di sesso femminile, anni 53, che lamentava cefalea frontotempo- rale al risveglio. I test si Semeiotica Fig. 17 - II Quadrante finalizzato.Fig. 16 - I Quadrante finalizzato.Fig. 15 - Elementi del I Quadrante finiti.Fig. 14 - Elementi del II Quadrante finiti.Fig. 13 - Prova travata in zirconio. Occluso Posturale, eseguiti come da protocollo sopra descritto, hanno evidenziato una sindrome postura- le di pertinenza odontoiatrica per difetto di DV delle protesi che erano state confezionate alla paziente. Per esigenze logistiche legate ai grandi spostamenti che doveva effettuare la paziente per sottoporsi a riabili- tazione, si è optato di utilizzare nuo- vi provvisori in sostituzione dello splint di riposizionamento man- dibolare. A questi è seguita la fina- lizzazione in protesi fissa Zirconio/ Ceramica (Lab. A.&N. Mezzadrelli- Verona).