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Implant Tribune Italian Edition

4 Implant Tribune Italian Edition - Marzo 2012L’Intervista pagina 1< Serendipity e duro lavoro Recentemente, ho incontrato il professor Brånemark non lontano dall’Università di Goteborg, in Sve- zia, dove ha lavorato per la gran par- te della sua vita. Quando gli ho chie- sto del premio da lui ricevuto, egli ha semplicemente risposto: “Negli anni, ho ricevuto diversi premi e onorificenze, ma questo li supera tutti. Esso rappresenta il riconosci- mento di colleghi e clinici del fatto che il mio metodo ha già aiutato un considerevole numero di persone. Quale encomio più importante uno scienziato può sperare di ricevere?”. Brånemark ha fatto molta strada da quando, all’inizio degli anni ’50, gio- vanericercatore,eracompletamente assorbito nello studio dell’anatomia della circolazione sanguigna. Come parte di quel lavoro, egli applicò alla zampa di un coniglio un componen- te ottico, alloggiato nel titanio, per poter studiare la microcircolazione nel tessuto osseo tramite microsco- pi modificati allo scopo. Quel lavo- ro venne completato con successo, ma quando arrivò il momento di rimuovere dall’osso le ottiche inglo- bate nel metallo, Brånemark fece la famosa scoperta che l’osso e il tita- nio erano diventati virtualmente inseparabili. “Poco dopo”, afferma Brånemark “abbiamo cambiato la direzione del nostro lavoro per valutare la capaci- tà del corpo di tollerare il titanio”. Un’impresa multidisciplinare Per acquisire la corretta compren- sione di quello che in seguito avreb- be chiamato “osteointegrazione”, per la sua ricerca Brånemark si av- valse di esperti provenienti da altri settori, quali la fisica, la chimica e la biologia. Nell’impresa, quindi, furono coinvolti medici, dentisti e biologi. Insieme, essi svilupparono tecniche e metodiche precise per l’inserimento di impianti. Contem- poraneamente, ingegneri, fisici e metallurgisti studiarono la super- ficie del metallo e in che modo il design implantare potesse influire sulla guarigione dell’osso e sulla sua crescita. Per due decenni, Bråne- mark dovette confrontarsi con l’op- posizione da parte del mondo medi- co nella sua nativa Svezia. Come lui stessospiega:“lanostrascopertache il corpo accetta il titanio per lungo tempo e che gli permette persino di integrarsi nell’osso si scontrava con la saggezza convenzionale. I testi di riferimento dell’opinione opposta sancivano invece che i nostri im- pianti avrebbero scatenato un’in- fiammazione iniziale e che, alla fine, sarebbero stati rigettati dal sistema immunitario del nostro corpo”. Gli anni Sessanta per Brånemark furono quindi gli anni dei tentativi. I fondi dalle organizzazioni di ri- cerca svedesi terminarono, ma egli perseverò. Con l’evidenza medica, egli dimostrò ripetutamente l’ac- curatezza delle sue rivendicazioni e la validità dell’osteointegrazione. Alla fine, a metà degli anni Settanta, il metodo Brånemark ottenne l’ap- provazione del Consiglio Nazionale Svedese della Sanità. er andare oltre il mondo clinico universitario, Brå- nemark cercò un partner nell’ambi- to dell’industria. “Scelsi Bofors, un antecedente di Nobel Biocare, in quanto era una delle poche aziende che sapevano come lavorare il titanio”, afferma il Il titano del titanio Un’intervista esclusiva al professor Per-Ingvar Brånemark professore. Iniziò così una col- laborazione a lungo termine. Negli anni, questo rapporto ha avuto i suoi alti e bassi, ma entrambi i partner hanno be- neficiato nell’essersi dedicati per lungo tempo nel suppor- to e nella pratica della ‘buona scienza’. Alla domanda “cosa intende per ‘buona scienza’, Brånemarkrispondepensiero- so: “Buona scienza è tutto ciò che riguarda un buon metodo. Fare osservazioni, raccogliere fatti e dati e creare un’ipote- si per spiegare quello che si è visto, tutto parte da qui. Poi, bisogna dedurre le implica- zioni dell’ipotesi e mettere le implicazioni alla prova. È mol- to importante che siano con- siderati tutti i dati e non sol- tanto quelli che supportano le proprie idee. Infine, bisogna sottoporre le proprie scoperte alla valutazione dei colleghi. Alla fine della giornata, può darsi che non ci sia una veri- tà ‘definitiva’ ma, nel nostro campo, un’ipotesi valida con- durrà inevitabilmente a un risultato pratico, come confermato dall’esame di altre ricerche in que- sto ambito”. Così come Brånemark ha avuto successo come scienziato, altrettanto ne ha avuto nel divulga- re le “buone notizie” sull’osteointe- grazione. Quando gli faccio notare che la gente lo ascolta e gli chiedo il perché, egli risponde con un sorriso: “Le persone mi ascoltano perché so di cosa sto parlando. Prima di tratta- re il primo paziente, avevo accumu- lato più di dieci anni di esperienza in laboratorio. Non mi precipito a trarre conclusioni e penso che la gente lo apprezzi”. Seguaci in ogni dove Continuo poi con la domanda: “Quanto del suo successo è attribui- bile alle sue caratteristiche persona- li, come la perseveranza - e talvolta caparbietà - e quanto ai seguaci che ha reclutato in tutto il mondo?”. “Una sola persona non può avere tanto impatto sul mondo”. Risponde il professore. “Negli anni ho avuto il privilegio di incontrare e collabora- re con alcune persone di assoluto talento. Inoltre, tra tutti gli studen- ti di odontoiatria e medicina che hanno incrociato il mio cammino, negli anni ho avuto circa 44 candi- dati al dottorato presso l’Università di Goteborg e quasi tutti mi hanno insegnato tanto quanto hanno im- parato”. Per-Ingvar Brånemark ha coniato parole e frasi che sono diventate ter- minicomunementeusatiinodonto- iatria, come “fixture”, “anaplastolo- gia” e “osteointegrazione”, tra quelle che mi vengono subito in mente. Quando introdusse il concetto della terza dentizione, Brånemark portò migliaia di professionisti a iniziare a pensare a soluzioni supportate da impianti non come “denti falsi”, bensì come “riabilitazione totale”. “Ho scelto queste parole perché le ho trovate descrittive e concise. Vi è della bellezza in parole come que- ste. Certamente non avevo previsto quanto ampiamente sarebbero sta- te accettate, ma sono stato compia- ciuto di vedere quanto rapidamente hanno guadagnato credito sia nella letteratura scientifica sia nella co- municazione clinica”. Quando gli chiedo di commenta- re la possibilità di sforzi congiunti tra scienza e industria, Brånemark risponde: “abbiamo sempre avuto bisogno l’un l’altro dell’esperienza e abbiamo generalmente sempre in- staurato una relazione simbiotica. In un mondo ideale, probabilmente scienziati di talento potrebbero an- che essere bravi ingegneri di produ- zione o uomini di marketing; e forse gli industriali potrebbero essere ca- paci di vedere oltre alla linea di fon- do. Ma nel mondo reale, onde realiz- zare i nostri scopi, ciascuno di noi fa quello che sa fare meglio e si rivolge ad altri con capacità complementa- ri per avere un aiuto per quanto ri- guarda gli altri aspetti”. Alla domanda: “crede che Nobel Biocare abbia avuto successo nel divulgare la fiducia che lei molto tempo fa aveva trasmesso ai denti- sti?”, Brånemark risponde: “Ritengo di poterla considerare un’azienda che oggi vuole costruire sulla sua eredità scientifica. Insieme abbiamo aperto una nuova era, ma tutti noi dobbiamo ricordare di rispettare le molecole. Il nostro metodo si basa sulla biologia ricostruttiva e non sulla carpenteria”. Pensando al fu- turo, aggiunge: “sarò molto felice se Nobel Biocare manterrà sempre viva la rigorosa filosofia scientifi- ca dei primi anni della sua cultura aziendale”. Uno sguardo all’orizzonte Mentre parliamo del futuro, gli do- mando: “cosa ci possiamo aspetta- re?”. “Se mi permette di speculare un po’, credo che forse siamo sulla soglia di un cambiamento di pa- radigma nella nostra professione. Una volta che comprendiamo che la biologia – soprattutto l’immunolo- gia – giace nel cuore della moderna odontoiatria e della medicina, pen- so che inizieremo a formare dentisti e medici secondo gli stessi indirizzi e presso le stesse scuole. Probabil- mente, le tradizionali paratie tra di loro spariranno completamente nelle prossime una o due genera- zioni. Per quanto riguarda la mia ricerca, prevedo che saranno fatti grandi passi in avanti nell’ambito della osteo-percezione, laddove le protesi ancorate nell’osso trasmet- tono informazioni che possono es- sere interpretate tramite il sistema nervoso centrale. Ho pazienti con arti osteointegrati che possono ef- fettivamente sentire la trama del tappeto su cui camminano. Questo aspetto di osteo-percezione è un campo vasto di ulteriore ricerca”. A 82 anni di età e ancora pieno di en- tusiasmo per il suo lavoro, il profes- sor Per-Ingvar Brånemark rimane tutt’oggi la personalità più famosa nel mondo nell’ambito dell’oste- ointegrazione. Egli si è certamente meritato il titolo di “Padre della mo- derna implantologia clinica”. Intervista a cura di Frederic Love e pubblicata in lingua originale su Nobel Biocare NEWS. È arrivata la versione italiana di PosteItalianes.p.a.-SpedizioneinAbbonamentoPostale-D.L.353/2003(conv.inL.27/02/2004n°46)art.1,comma1,DCBTorino-Contienensertipubblicitari | expert article Le malformazioni cranio facciali in età pediatrica 2010 17:09 Pagina 1 C M Y CM MY CY CMY K La tecnologia al servizio dell’estetica zons si avvale della scienza e dell’innovazione per realizzare impianti unici dai risultati ed estetici senza precedenti. Le microscanalature Laser-Lok sono un esempio di tale nella ricerca e sviluppo. del Laser-Lok è stata comprovata da oltre 15 anni di studi in vitro, animali ed umani svolti maggiori università.† attamento di superficie laser brevettato è l’unico nel settore ad inibire il downgrowth* ad indirizzare l’attacco del tessuto connettivo su zone predeterminate dell’impianto ed a e il livello osseo coronale a lungo termine.‡ nto Laser-Lok è disponibile su impianti: Tapered Internal, Single-stage, ed Internal. sponibili. *Riduzione cono fisiologico di riassorbimento idence of a Connective Tissue Attachment to a Dental Implant. , M Camelo, JL Boyesen, DM Kim. rnal of Periodontics & Restorative Dentistry. Vol. 28, No. 2, 2008. CT 2009 Per maggiori informazioni: CLASSIMPLANT Srl tel 06/8744031 - fax 06/87440377 www.classimplant.com - classimplant@classimplant.com 2010 17:09 Pagina 1 C M Y CM MY CY CMY K La tecnologia al servizio dell’estetica zons si avvale della scienza e dell’innovazione per realizzare impianti unici dai risultati ed estetici senza precedenti. Le microscanalature Laser-Lok sono un esempio di tale nella ricerca e sviluppo. del Laser-Lok è stata comprovata da oltre 15 anni di studi in vitro, animali ed umani svolti maggiori università.† attamento di superficie laser brevettato è l’unico nel settore ad inibire il downgrowth* ad indirizzare l’attacco del tessuto connettivo su zone predeterminate dell’impianto ed a e il livello osseo coronale a lungo termine.‡ nto Laser-Lok è disponibile su impianti: Tapered Internal, Single-stage, ed Internal. sponibili. *Riduzione cono fisiologico di riassorbimento idence of a Connective Tissue Attachment to a Dental Implant. , M Camelo, JL Boyesen, DM Kim. rnal of Periodontics & Restorative Dentistry. Vol. 28, No. 2, 2008. CT 2009 Per maggiori informazioni: CLASSIMPLANT Srl tel 06/8744031 - fax 06/87440377 www.classimplant.com - classimplant@classimplant.com international magazine of oral implantology implantsimplants 12012 PosteItalianes.p.a.-SpedizioneinAbbonamentoPostale-D.L.353/2003(conv.inL.27/02/2004n°46)art.1,comma1,DCBTorino-Contienensertipubblicitari Vol. 0 2012 • Gennaio 2012 | special Fattori di rischio estetici in implatologia post-estrattiva | tecnica clinica Incremento del seno mascellare | expert article Le malformazioni cranio facciali in età pediatrica international magazine of oral implantology 17-01-2012 17:56:53 www.dental-tribune.com Scopri come abbonarti a pagina 11