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Implant Tribune Italian Edition

14 Implant Tribune Italian Edition - Marzo 2012Clinica & Pratica pagina 13< Allo stesso modo Chiapasco et al. ha utilizzato 776 impianti di differenti marche per riabilitazioni protesiche con overdentures su 4 impianti, ot- tenendo una percentuale di succes- so del 96,9% dopo un follow-up a 13 mesi. È opinione comune che l’uso di impianti a spire larghe influenzi significativamente la stabilità pri- maria, migliorandola soprattutto nei casi di scarsa qualità ossea15 . Le caratteristiche microscopiche su- perficiali sembra non abbiano alcuna influenza sulla stabilità primaria7 . Densità e quantità ossea Le caratteristiche biomeccaniche del tessuto osseo sono determinate dalla densità e dal rapporto corticale/mi- dollare: quanto maggiore è la quanti- tà di osso corticale e la densità di que- sto, tanto maggiore sarà la stabilità primaria ottenuta. La densità del tessuto osseo è spesso correlata alla zona della mandibola o del mascellare presa in considerazio- ne. L’osso più mineralizzato compone lazonaintraforaminalemandibolare, seguita dalla premaxilla e dalla regio- ne postero laterale della mandibola. Tuttavia questa non è una regola fissa ed esiste una certa variabilità biologi- ca legata alle condizioni cliniche del paziente, all’età, al sesso, alle caratte- ristiche genetiche17 . Le caratteristiche biomeccaniche dell’osso sono in parte determinate dal rapporto fra corticale e midollare. Quantomaggioreèlaquantitàdiosso corticale,tantomaggioresaràlastabi- lità primaria ottenuta. In accordo con Mish, la zona intraforaminale della mandibola, costituita quasi esclusiva- mente da corticale altamente mine- ralizzata, (Lekholm, Zarb 1985), forni- sce osso di migliore qualità (D1 o D2) rispetto al mascellare e offre dunque, maggiore stabilità primaria sin dal momento dell’inserimento dell’im- pianto e i cambiamenti istologici non necessariamente portano a un incre- mento della stabilità secondaria. Lunghezza e diametro implantare La maggior parte degli studi suggeri- sce di utilizzare impianti di lunghez- za uguale o superiore a 10 mm per assicurare alte percentuali di succes- so nel carico immediato. Al contrario, le caratteristiche microscopiche di superficie sembrano non influenzare la stabilità primaria7 . I cofattori che influenzano il tempo di attesa per ca- ricare funzionalmente un impianto sono: il tipo di dentizione antagoni- sta, la presenza o meno di manufatti protesici fissi o removibili, i carichi masticatori (assiali/non assiali), le pa- rafunzioni, il sovraccarico occlusale e il rapporto corona radice maggiore di uno. Alcuni studi clinici dimostrano come lo splintaggio delle fixture, uti- lizzando provvisori fissi circolari, sia preferibile per diminuire i micromo- vimenti dopo la fase chirurgica2,4,10 . Tecnica chirurgica Accanto alle caratteristiche del tes- suto osseo, la stabilità primaria è influenzata anche dalla tecnica chi- rurgica adottata. Una fase chirurgica atraumatica è essenziale per garan- tire la vitalità cellulare e prevenire, la formazione di tessuto connetti- vale all’interfaccia osso-impianto, promuovendo la guarigione del sito chirurgico4 . Diverse sono le tecniche chirurgiche attuabili per migliorare la stabilità primaria, tra cui ottenere un ancoraggio bicorticale, preparare il sito implantare con osteotomi piut- tosto che con strumenti rotanti, uti- lizzarefresedicalibroridottorispetto al diametro implantare15 (sottoprepa- razione del sito chirurgico). La tecnica “Simple” Materiali e metodi La paziente T.R., di anni 65, portatrice di implantoprotesi totale superiore, si presenta alla nostra osservazione con edentulia mandibolare. Sulla base dello studio prechirurgico del caso viene stabilito un piano di trattamento che prevede la riabilita- zione protesica dell’intera arcata con implantoprotesi a carico immediato. Sono stati utilizzati 8 impianti Out- link (Sweden&Martina) 3,75 mm di diametro per 11,5 mm di lunghezza. Dopo48oredallafasechirurgicaèsta- to consegnato alla paziente un prov- visorio avvitato realizzato con mon- coni “Simple”(Sweden&Martina). Le tre fasi della tecnica “Simple” pre- vedono: 1) Studio prechirurgico del caso - studio dei modelli; - registrazione dell’arco facciale; - ceratura diagnostica estetico-fun- zionale. A partire dalla ceratura diagnostica si costruisce una dima radiologico- chirurgica utilizzando dei cilindretti in titanio. La dima aderisce con pre- cisione alla cresta edentula e presenta un’intercuspidazione con l’antagoni- sta al fine di essere posizionata sem- pre in modo riproducibile. - Dentascan con dima in situ. La T.C. Dentascan mandibolare ese- guita con la dima in situ mostra la forma tridimensionale della cresta e le relative strutture anatomiche in relazione a ogni cilindretto in titanio posizionato. pagina 15> Fig. 8 - Utilizzando un silicone si rileva la relazione intermascel- lare tra l’arcata superiore e i monconi “Simple” appena solida- rizzati. Quindi si svitano i monconi “Simple” e si sostitiuscono con delle cuffie di guarigione; la paziente viene dimessa. 1. Araujo M.G., Degidi M., Attard N.J., Zarb G.A. Immediate and early im- plant loading protocols: a literature review of clinical studies. The Journal of prosthetic dentistry; 2005 94:242-258. 2. Nkenke E., Fenner M. Indications for immediate loading of implants and implant success. Clin. Oral Imp. Res. 17, 2006;19-34. 3. Chiapasco et al 2001; Chow et al 2001; Ibanez et al 2005. 4. Javed F., Romanos G. The role of primary stability for successful immedia- te loading of dental implants. A literature review Journal of dentistry 2010; 38:612-620. 5. Sennerby L., Friberg B., Linden B., Jemt T., Meredith N. A comparison of implant stability in mandibular and maxillary bone using RFA. Resonan- ce Frequency Analisys Symposium, July 6, 2000, Goteborg. 6. Mish C.E. Non functional immediate teeth in partially edentoulous pa- tients: a pilot study of 10 consecutive cases using the maestro dental im- plant system. Compendium 1998; 19:25-36. 7. Rompen E., DaSilva D., Lundgren A.K, Gottlow J., Sennerby L. Stability measurements of a double threaded titanium implant design with turned or oxidised surface. Applied Osseointegration Research 2000; 1:18-20. 8. Atsumi M., Park S.H., Wang H.L. Methods used to assess implant stability: current status. International Journal of Oral and Maxillofacial Implants 2007; 22:743-54. 9. Romanos G.E., Nentwig G.H. Immediate functional loading in the maxil- la using implants with platform switching. Five-year results. International Journal of Oral and Maxillofacial Implants 2009; 24:1106-12. 10. Attard N.J., Zarb G.A. Immediate and early loading protocols: a literatu- re review of clinical studies. The Journal of Prosthetic Dentistry 2005; 94:242-258. 11. Bischof M., Nedir R., Szmukler-Moncler S., Bernard J.P., Samson J. Im- plant measurement of delayed and immediately loaded implants during healing. A clinical RFA study with SLA ITI implants. Clin Oral Impl. Res. 15, 2004;529-539. 12. Uribe R., Peñarrocha M., Balaguer J., Fulgueiras N. Immediate loading in oral implants. Present situation. Med Oral Patol Oral Cir Bucal 2005;10 Suppl 2:e143-53. 13. Tarnow D.P., Emtiaz S., Classi A. Immediate loading of threaded implants at stage 1 surgery in edentulous arches: ten consecutive case reports with 1 to 5 year data. Int J Oral Maxillofac Implants 1997;12:319-24. 14. Farré-Pagés N., Augé-Castro M.L., Alaejos-Algarra F., Mareque-Bueno J.,Ferrés-Padró E, Hernández-Alfaro F. 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Med Oral Patol Oral Cir Bucal. 2011 Jan 1;16(1):e62-7. bibliografia Fig. 7 - Dopo la sutura si solidarizzano i monconi “Simple” con della resina autopolimerizzabile. Figg. 9, 10 - Con la tecnica “Simple”, attraverso semplici pro- cedure intraoperatorie e di laboratorio, è possibile realizzare un provvisorio avvitato passivo, funzionale ed estetico per il carico immediato. Fig. 1 - La paziente T.R., di anni 65, già da noi riabilitata nel 2003 con una implantoprotesi superiore a carico immediato, si ripresenta alla nostra osservazione per ripetere lo stesso trattamento nell’arcata mandibolare. Fig. 2 - Dopo aver montato i modelli in articolatore, si realizza una ceratura diagnostica dell’arcata edentula per lo studio fonetico, estetico e funzionale del caso. Fig. 6 - Sugli impianti appena inseriti vengono avvitati i mon- coni provvisori “Simple” e si procede alla sutura dei lembi. Figg. 3-5 - Durante la fase chirurgica si inseriscono gli impian- ti nelle posizioni protesicamente pianificate.