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Dental Tribune Italian Edition

16 Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2012Meeting & Congressi Il momento più importante dell’anno per ogni società scientifica è per la Sisio ormai alle porte, mancano in- fatti pochi mesi al Congresso Nazionale, che quest’an- no approfondirà il tema della tecnologia. Il Congresso, dal titolo “La tecnologia nelle mani del professionista: un approccio scientifico e clinico”, ospiterà relatori di fama nazionale e internazionale, e sarà strutturato su due giornate, il venerdì 11 mag- gio si svolgeranno i workshop azien- dali, il sabato 12 sarà dedicato alle relazioni di professionisti di chiara fama, con presentazioni di alto valo- re scientifico. I soci Sisio, Unid, Aidi, Anid e Sidid potranno partecipare al congresso con tariffe molto agevola- te, ma per poter usufruire di sconti ancora maggiori è fondamentale iscriversi entro il 31 marzo. Per maggiori informazioni visitate il sito www.sisio.it dal quale è possibi- le scaricare i moduli per l’iscrizione. Il Presidente Sisio, Gianna Maria Nardi, con il suppor- to del Direttivo Sisio, si dice pronta ad affrontare la sfida e replicare, se non accrescere, il successo dell’edi- zione 2011, e questo proprio grazie all’interesse degli igienisti alla crescita professionale e all’interscambio scientifico. E quale migliore occasione del Congresso Nazionale? IV Congresso nazionale Sisio Le date importanti EVENTSwww.dental-tribune.com Consulta sul nostro sito l’area Events, un aggiornamento continuo sui migliori eventi del dentale. L’efficace sinergia Aie Aiop in un corso svoltosi a Bologna su temi di attualità L’attività culturale 2012 dell’Aie (Ac- cademia Italiana di Endodonzia) ha avuto inizio l’11 febbraio con il corso in cui l’Aiop (Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica) è stata chia- mata a partecipare su tematiche d’attualità; nonostante le avverse condizioni atmosferiche, tutto il Consiglio Direttivo dell’Accademia è stato presente e ha seguito i lavori in sala. Solo pochi iscritti hanno rinun- ciato a raggiungere Bologna. Molti altri si sono presentati direttamente sul posto. Tutti i relatori inoltre han- no confermato la presenza e trattato argomenti attinenti l’attività clinica quotidiana quali il mantenimento della vitalità pulpare, il ritrattamen- to di elementi destinati a essere inse- riti in una riabilitazione protesica, la valutazione dei fattori biomeccanici determinanti le fratture radicolari e delle procedure adatte a ridurne l’incidenza. I Presidenti delle due Ac- cademie, Federica Fonzar e Maurizio Zilli, hanno presenziato durante la giornata esprimendo apprezzamen- to per la collaborazione fra le due società scientifiche su temi d’inte- resse per il dentista generico. Gra- dito ospite del corso, Roberto Scotti ha portato i saluti dell’Università di Bologna. Coordinatori Paolo Ferrari e Giuseppe De Caroli, moderatori della discussione scaturita al termi- ne di ogni sessione. Nella prima, il confronto tra Angelo Fassi e Fabio Carboncini, che hanno trattato dai punti di vista endodontico e protesi- co vantaggi e non del mantenimen- to della vitalità pulpare del pilastro protesico. Conclusione di entrambi: il mantenimento è da considerare un vantaggio in funzione della pro- gnosi, ma anche la necrosi pulpare di elementi protesizzati rappresenta una complicanza che maggiormente incide sulla durata di una riabilita- zione anche complessa. I relatori hanno quindi sottolineato l’importanza della fase diagnostica preliminare: raccolta dei dati anam- nestici, esame clinico intra-orale con rilevazione degli indici parodontali, status radiografico e modelli di stu- dio. Tutti momenti clou del processo decisionale da cui scaturirà il pia- no di trattamento adatto. Fassi, in particolare, ha spiegato come possa essere difficile stimare le potenzia- lità riparative di una polpa dentale e prevedere in modo attendibile la sua risposta alle procedure protei- che, elencando indicatori utili per indentificare gli elementi dentali a rischio di necrosi pulpare post-pro- tesica trattabili endodonticamente a scopo preventivo. Sono l’evidenza radiologica di alterazioni dello spa- zio camerale e canalare, l’estensione e profondità di eventuali restauri, la presenza di aree di dentina esposta per lesioni cariose o di altra natura, la storia di dolore riferito dal pazien- te, la sensibilità allo stimolo elettrico e a quelli termici, alla pressione e alla percussione. Carboncini ha eviden- ziato le situazioni che richiedono il trattamento endodontico preven- tivo degli elementi da protesizzare: dis-parallelismi, necessità di abbas- sare la dimensione verticale, denti estrusi, necessità di rizectomie/emi- sezioni. In accordo con Fassi ha con- fermato l’esistenza di “indicatori di polpe a rischio” da considerare nella definizione del trattamento protesi- co, affermando che il protesista con le sue manovre può influire sulla vitalità della polpa. Ha quindi sotto- lineato la necessità di un adeguato raffreddamento durante la prepara- zione protesica e le fasi di ribasatura dei provvisori, l’importanza di ma- nufatti precisi per evitare infiltrazio- ne e decementazione e mantenere vitalità. Sulla base dell’esperienza e della letteratura, Carboncini ha con- cluso che il rischio a lungo termine di necrosi post-protesica è basso se si rispettano ed eseguono corretta- mente le procedure, dalla diagnosi al manufatto, suggerendo l’ipotesi che il trattamento endodontico at- traverso una corona protesica possa indebolire di più un manufatto in zirconia e di meno uno in metallo- ceramica. Paolo Mareschi e Federico Boni hanno invece affrontato il ri- trattamento endodontico dei pilastri protesici, valutandone indicazioni e controindicazioni. Mareschi ha sot- tolineato la scarsa attendibilità della valutazione del trattamento endo- dontico in base ai dati clinici o radio- logici e la necessità di organizzare un sistema di raccolta dati per stabilire le percentuali di successo e quindi la propria capacità nell’affrontare una cura endodontica. pagina 17<>