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Dental Tribune Italian Edition

12 Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2012Industry Report pagina 11<< È assolutamente logico: ogni proce- dimento che opera con delicatezza verso la sostanza del dente e che ha nella dentina demineralizzata il suo termine finale di trattamento deve inevitabilmente lasciare una super- ficie più morbida. Per questo motivo devono essere nuovamente valutati anche tutti gli studi che trattano della durezza della dentina. Per il futuro di questi sistemi sarà decisivo un cambio generale di mentalità in chi effettua il trattamento. Eliminare la sovratera- pia significa anche però riconoscere finalmente la grande variabilità della carie e cercare il termine terapeutico finale da qualche parte nella sezione della dentina demineralizzata ma non ancora denaturata. Ogni medi- co dovrebbe essere consapevole che quando la sonda tintinna e il fondo cavitario risplende si è ormai proce- duto definitivamente a una sovratera- pia, ed è andata distrutta parte della preziosa sostanza dura del dente. Dortmann: quanto Lei afferma può anche essere corretto, tuttavia diven- ta difficile allontanarsi così sempli- cemente da una scuola di pensiero acquisita, per quanto antiquata essa sia. Finora ho eseguito con successo le escavazioni con frese a rosetta, acqui- sendo nel tempo una notevole sensibi- lità tattile. Posso affermare di proce- dere in modo estremamente prudente e con la massima delicatezza. In gene- rale però non ho neanche nessun pro- blema ad abbandonare tutta questa esperienza e ad affidarmi a una fre- sa polimerica. Manca sempre però il motivo decisivo per il quale io dovrei adattarmi e utilizzare in via supple- mentare la PolyBur. Kunzelmann: naturalmente è possibile eliminare la carie delicatamente uti- lizzando anche gli strumenti classici, come gli escavatori manuali o le frese a rosetta. Questi strumenti però sono così duri che possono rimuovere an- che la dentina sana. Un’applicazione delicata si basa quindi esclusivamente sulla Sua esperienza in qualità di uti- lizzatore. I procedimenti limitanti al contrario offrono un termine finale certificabile in modo obiettivo e ripro- ducibile. Desidero sottolineare ancora unavoltacheritengochelaPolyBursia indicata solo per la carie morbida po- sta in prossimità della polpa nei denti da latte e permanenti clinicamente asintomatici, in particolare in caso di carie nascosta. Dopo aver rimosso le sezioni periferiche con lo strumen- tario classico, la PolyBur Le dà poi la sicurezza di non aprire la polpa. Ri- spetto alle frese in carburo di tungste- no la PolyBur è in grado di proteggere quei decisivi 0,5–0,7 mm, uno strato rimineralizzabile che fa la differenza tra un’otturazione conservativa e un trattamento endodontico. Se tuttavia si espone la polpa, questo significa che non era possibile evitarlo. Dortmann: penso che la PolyBur sia assolutamente indicata anche per l’odontoiatria infantile, perché si sa che i denti da latte parzialmente mi- neralizzati hanno effettivamente la capacità di rigenerarsi dopo un in- capsulamento con idrossido di calcio. Questo lo vediamo ogni giorno nel no- stro studio con i nostri giovani pazien- ti! Per quanto riguarda però gli adulti non sono ancora totalmente sicuro. Chi mi garantisce che questo strato parzialmente demineralizzato che è rimasto sotto l’otturazione adesiva grazie alla PolyBur non causi a medio termine una pulpite? Kunzelmann: oggi sappiamo che la dentina morbida posta sotto una spessa otturazione adesiva è in grado di rimineralizzarsi. La domanda da porsi quindi non è più se decidere per una terapia ultraconservativa della carie o meno. Oggi mi devo chiedere: come posso effettuare una terapia della carie ultradelicata in modo af- fidabile, riproducibile ed efficiente? Le Sue riserve sul fatto che la PolyBur non rimuova abbastanza carie possono essere attenuate per esempio grazie agli studi fatti sul Carisolv. La PolyBur rimuove molta meno dentina rispet- to alle frese in metallo duro, ma ne rimuove molta di più rispetto al Cari- solv. E la stragrande maggioranza de- gli autori delle oltre 100 pubblicazioni disponibili sul Carisolv valuta positi- vamente i risultati raggiunti. A livello di logica si deve ammettere quindi che la PolyBurrimuovedentinasufficiente da evitare lo sviluppo di pulpite. Studi sulla PolyBur sono in corso presso di- verse università, e i risultati parziali raggiunti sono molto promettenti. Dortmann: dopo un trattamento con la PolyBur lo strato demineralizzato rimasto appare a un controllo radio- logico come una recidiva della carie. Io spiego la cosa ai miei pazienti e sottolineo che in questo modo potreb- be essere eventualmente evitato un intervento endodontico. Nel caso in cui però il paziente dovesse cambiare odontoiatra, potrebbe facilmente na- scere il sospetto che non sia stato ef- fettuatounlavoropulitodapartemia. Kunzelmann: sì, in effetti tutti i proce- dimenti autolimitanti comportano il fatto che i raggi X vengano assorbiti in misura minore in questo strato. Tut- tavia Lei agisce correttamente: la mi- gliore strategia è informare il paziente di questa situazione. Noi siamo ancora all’inizio del nostro lavoro di “chiarificazione” – con noi intendo 6 rinomati professori uni- versitari tedeschi che a partire da ora daranno un’accelerazione massiccia alla tendenza per una maggiore pro- tezione della sostanza del dente nella terapia della carie. I miei studenti di Monaco “stanno cre- scendo” con le possibilità della terapia della carie autolimitante, e in un tem- po non lontano questo principio usci- rà dalle università per conquistare gli studi medici. A questo riguardo anche i suoi col- leghi sapranno presto interpretare correttamente l’immagine radiogra- fica. Tra l’altro i miei studenti amano la PolyBur blu perché riduce di molto lo stress quando devono lavorare in prossimità della polpa. Dortmann: questo posso confermarlo anch’io per quanto riguarda l’odonto- iatria infantile. Tuttavia il trattamen- to con la PolyBur richiede sempre una documentazione più ampia e un con- trollo successivo (test di vitalità). E se per un adulto in un modo o nell’altro mi sento più sicuro con un’estirpazio- ne del nervo eseguita correttamente e un successivo trattamento del canale radicolare, in questo modo evito il ri- schio di una pulpite, è estremamente spiacevole per il paziente... Kunzelmann: allora si dovrebbe porre questa domanda: vorrei veramente che si effettuasse su di me un tratta- mento endodontico, se questo potesse essere evitato con l’impiego di uno strumento monouso supplementare? Nella nostra cattedra di insegnamen- to tengo un “registro mentale della polpa salvata” per ogni trattamento endodontico risparmiato grazie alla PolyBur. Articolo pubblicato su “ZWR - Das Deutsche Zahnärzteblatt”, Edizione 12/2011. Analisi Micro-CT: si vede chiaramente quali zone sono state rimosse con la fresa in carburo di tungsteno (rosso) e quali con la Polybur (verde). Il mantenimento della sostanza è nettamente visibile. Sirona Dental Systems S.r.l. Via Fermi, 22 - 37136 Verona - Tel.: +39 045 8281811 - Fax: +39 045 8281830 - info@sirona.it - www.sirona.it Sirona Grandi novità nella tecnologia radiologica Mars e Astra producono una qualità d’immagine eccellente Ora con le immagini ra- diologiche degli appa- recchiSironaOrthophos XGladiagnosièpiùfaci- le che mai. Gli algoritmi software riducono gli artefatti metallici nel- la DVT e migliorano la qualità dell’immagine senza però aumentare la dose emessa (Mars). Nel campo della radiologia panoramica 2D, Astra garantisce immagini brillanti e ricche di contrasto, mentre su Orthophos XG 3D il volume piccolo supplementare e la moda- lità High Definition permettono un impiego ancora più flessibile. Bensheim, 23/01/2012. Con un importante e innovativo pacchetto software Sirona mette nuovamente in evidenza il valore intrinse- co della sua linea Orthophos. Tutti gli apparecchi Orthophos XG 3D, per esempio, possono essere aggiornati gratuitamente con il pacchetto “Release 2”. Con l’ausilio di queste innovazioni vengono ridotti efficacemente il rumore e gli artefatti. Un’altra caratteristi- ca contenuta nel pacchetto rende possibile selezionare un campo visivo più piccolo con una risoluzione di 100 µm. Astra riduce il rumore dell’immagine Tutti gli apparecchi radiologici della famiglia Orthophos XG lavo- rano, a partire dalla “Release 2”, con un nuovo algoritmo software che migliora decisamente la qualità d’immagine delle radiografie panoramiche 2D: Astra (Anatomically Structured Reconstruction Algorithm) elabora un’immagine più chiara, con contrasti più ele- vati e meno rumore, senza che compaiano fastidiosi artefatti sui bordi. La nuova qualità d’immagine di Astra crea in questo modo la premessa ideale per una diagnosi sicura. Mars riduce gli artefatti metallici Il radiologico combinato Orthophos XG 3D con la “Release 2” re- gistra già da subito diverse innovazioni: proprio come Galileos, anche Orthophos XG 3D acquisisce ora i volumi 3D in modalità Mars (Metall-Artefakt-Reduktions-Software). Mars è un algoritmo che rileva automaticamente i fastidiosi artefatti metallici ed eli- mina per quanto possibile le loro ombre e i loro riflessi. Il risultato è un’immagine più chiara e nitida che facilita la diagnosi. Proprio come Astra, anche Mars ottimizza la qualità dell’immagine senza aumentare la dose emessa o il lavoro necessario. “Sirona è a favore di un uso responsabile dei raggi X. Per questo il nostro proposito è di ottenere la migliore qualità d’immagine con la dose minima e un flusso di lavoro perfetto”, afferma Wilhelm Schneider, respon- sabile marketing del settore Sistemi radiologici di Sirona. La modalità HD, opzionale, aumenta la sicurezza della diagnosi Ci sono casi, come per esempio gli interventi chirurgici, nei quali in cambio della necessaria sicurezza si deve accettare una maggio- re dose di radiazioni. Per tali trattamenti altamente specifici l’uti- lizzatore ha a disposizione da subito una modalità di acquisizione ad alta definizione (HD), selezionabile opzionalmente. Orthophos XG 3D esegue 500 riprese singole invece di 200, dalle quali viene poi ricostruita l’immagine radiologica tridimensionale. Ne risulta una maggiore precisione dei dettagli che insieme con il contrasto più elevato facilitano la diagnosi. La modalità HD può essere atti- vata e disattivata in qualsiasi momento sul touch panel di Ortho- phos XG 3D. Un volume supplementare ottimizza i trattamenti endo- dontici Oltrealvolumeradiograficodiformacilindricautilizzatofinoradi 8x8 cm (Ø x altezza), Orthophos XG 3D può riprodurre ora anche un volume più piccolo di 5x5,5 cm (Ø x altezza). Questo volume è particolarmente idoneo per l’endodonzia, poiché l’inquadratura piùpiccolanonsolominimizzaladoseemessamaconsenteanche di risparmiare tempo in fase di diagnosi. Anche con questo volu- me radiografico più piccolo, il dentista può utilizzare, se necessa- rio, la modalità HD. In questo caso si passa automaticamente alla dimensione voxel di 100 µm. Questa risoluzione d’immagine più elevata è poi sempre indicata se è importante riconoscere anche il più piccolo det- taglio. Con l’aggiunta del nuovo volume piccolo di 5x5,5 cm (Ø x altezza), Orthophos XG 3D è ora perfetto per l’endodonzia. L’algoritmo software Astra elabora un’immagine chiara e definita.