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Dental Tribune Italian Edition

11Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2012 Industry Report Le soluzioni razionali in Pre-implantologia Il chirurgo orale deve ragionare per sé in termini di ergonomia e di efficacia opera- tiva, e per i propri pazienti deve pensare a soluzioni atraumatiche e sicure. Komet ha voluto sviluppare uno strumentario essenziale per il bone management pre- implantologico, che consenta un lavoro di alta qualità, in tempi ridotti e a minima invasività. La linea Maxillo Prep comprende tutta una serie di strumenti e dispositivi per la gestione dell’osso, come per es. viti di espansione e condensazione, espansori, strumenti manuali per modulazione ango- lare, viti di osteosintesi. Per saperne di più richiedete o scaricate da internet la brochure Chirurgia della Komet. Maxillo Prep ©01/2012·406016V0 KOMET ITALIA S.r.l. · Via Fabio Filzi 2 · 20124 Milano · Telefono (02) 67 076654 · Fax (02) 67479318 · kometitalia@komet.it · www.komet.it La scelta della qualità ChirurgieSurgery 406016V0_AZ_KI_MaxiloPrep_A4.indd 1 23.01.12 08:20 Terapia autolimitante della carie La durezza della fresa polimerica Po- lyBur P1 è minore rispetto a quella della dentina sana, ma è maggiore ri- spetto alla dentina cariata da aspor- tare. Per questo motivo la PolyBur può essere d’aiuto durante l’escava- zione per ottenere nella pratica una terapia veramente riproducibile. Ecco la teoria: dire addio al fondo cavitario bianco candido e porre la propria fiducia nella capacità di rimi- neralizzazione del dente. Il Dott. Dominik Dortmann di Mül- heim-Kärlich descrive le prime im- pressioni avute con l’escavazione autolimitante, e pone domande tal- volta scettiche a cui risponde il Prof. Karl-Heinz Kunzelmann di Monaco, che ha contribuito a sviluppare la fresa a rosetta in polimero. Dortmann: all’IDS 2011 Komet ha presentato una fresa a rosetta i cui taglienti si smussano non appena toccano la dentina sana dura. La teo- ria della “escavazione autolimitante” mi è piaciuta in quanto noi medici conosciamo quelle zone o quelle colo- razioni ingannevoli che simulano una carie, tutte situazioni in cui si perde la propria sicurezza. Nel nostro studio lavoriamo bene con il CariesDetector. E osserviamo sempre che il colore ros- so intenso non scompare improvvisa- mentedopol’asportazionedellostrato dentinale successivo, bensì sbiadisce. È difficile riconoscere un confine netto e penso che la PolyBur possa aiutare in questo caso. Kunzelmann:< dobbiamo abbandona- re l’idea di cercare il confine assoluto tra “infected/affected layer” perché non esiste in questi termini. Si tratta piuttosto di processi di diffusione bat- terica non delimitabili. Sarebbe più adeguato oggi parlare di gradienti, che Lei Dott. Dortmann vede come un gioco cromatico sfumato quando uti- lizza il CariesDetector. Deve immagi- nare una densità batterica che decre- sce in modo graduale partendo dalla lesione in direzione della dentina non modificata, con il risultato di un livello crescente di mineralizzazione e durez- za. Seguendo le ricerche scientifiche di Fusayama, viene rimossa solo la colo- razione rosso intensa, mentre le poche tracce di colorazione rosa pallido ven- gono semplicemente ignorate. Con il CariesDetector Lei non riesce quindi a distinguere chiaramente tra le sezioni di dentina, tuttavia posso assicurarLe che dal punto di vista scientifico il con- cetto è valido. Dortmann: per una verifica mi rimane quindi il vecchio controllo con la son- da – il “cri dentaire”, il tintinnare della sonda sul fondo bianco della cavità. Esiste tuttavia questo strato dentinale demineralizzato che non fa tintinnare la sonda e che appare duro al contat- to, ma che ha però la capacità di rimi- neralizzarsi. Quando utilizzo la Poly- Bur autolimitante per l’escavazione so di poter mantenere questo strato. Nel complesso tuttavia la fresa lascia un fondo cavitario molto più morbido di quanto si è abituati – così morbido da rendere totalmente nullo il controllo con la sonda. Devo ammettere che la cosa mi trasmette a pelle una sensa- zione spiacevole. A prima vista sem- bra contraddire tutto quello che ho imparato durante la mia formazione e la mia esperienza pratica. Un nuovo modello di pensiero per il medico! Kunzelmann: la superficie più morbi- da è un elemento estremamente im- portante nella valutazione dei proce- dimenti di escavazione autolimitanti, che oltre alla PolyBur comprendono per esempio anche gli enzimi proteoli- tici, il Carisolv e la fluorescenza laser. pagina 12<> Dominik Dortmann Karl-Heinz Kunzelmann WEB ARTICLE WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM