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Dental Tribune Italian Edition

2 Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2012News & Commenti LICENSING BY DENTAL TRIBUNE INTERNATIONAL PUBLISHER/PRESIDENT/CEO Torsten Oemus [t.oemus@dental-tribune.com] GROUP EDITOR - Daniel Zimmermann EDITOR - Claudia Salwiczek EDITORIAL ASSISTANT - Yvonne Bachmann COPY EDITORS - Sabrina Raaff; Hans Motschmann SALES & MARKETING Peter Witteczek; Matthias Diessner; Vera Baptist DIRECTOR OF FINANCE & CONTROLLING - Dan Wunderlich MARKETING & SALES SERVICESE - Nadine Parczyk LICENSE INQUIRIES - Jörg Warschat ACCOUNTING - Manuela Hunger BUSINESSDEVELOPMENTMANAGE-BernhardMoldenhauer PROJECT MANAGER ONLINE - Alexander Witteczek EXECUTIVE PRODUCER - Gernot Meyer INTERNATIONAL EDITORIAL BOARD Dr Nasser Barghi, USA – Ceramics Dr Karl Behr, Germany – Endodontics Dr George Freedman, Canada – Aesthetics Dr Howard Glazer, USA – Cariology Prof Dr I. Krejci, Switzerland – Conservative Dentistry Dr Edward Lynch, Ireland – Restorative Dr Ziv Mazor, Israel – Implantology Prof Dr Georg Meyer, Germany – Restorative Prof Dr Rudolph Slavicek, Austria – Function Dr Marius Steigmann, Germany – Implantology ©2012, Dental Tribune International GmbH. All rights reserved. Dental Tribune makes every effort to report clinical information and manufacturer’s product news ac- curately, but cannot assume responsibility for the validity of product claims, or for typographical er- rors. The publishers also do not assume responsibili- ty for product names or claims, or statements made by advertisers. Opinions expressed by authors are their own and may not reflect those of Dental Tri- bune International. DENTAL TRIBUNE INTERNATIONAL Holbeinstr. 29, 04229, Leipzig, Germany Tel.: +49 341 4 84 74 302 | Fax: +49 341 4 84 74 173 www.dental-tribune.com | info@dental-tribune.com REGIONAL OFFICES Dental Tribune Asia Pacific Limited Room A, 20/F, Harvard Commercial Building, 111 Thomson Road, Wanchi, Hong Kong Tel.: +852 3113 6177 | Fax: +852 3113 6199 Dental Tribune America 116West23rdStreet,Ste.500,NewYork,NY10011,USA Tel.: +1 212 244 7181 | Fax: +1 212 224 7185 Allegato n. 1 di Dental Tribune Italian Edition Anno VIII Numero 3, Marzo 2012 Registrazione Tribunale di Torino n. 5892 del 12/07/2005 DIRETTORE RESPONSABILE Massimo Boccaletti [direttore.giornale@tueor.it] EDITORE TU.E.OR. Srl - C.so Sebastopoli, 225 - 10137 (TO) Tel.:+39 011 0463350 | Fax: +39 011 0463304 www.tueor.it - redazione@tueor.com Sede legale e amministrativa Corso Sebastopoli, 225 - 10137 Torino AMMINISTRATORE Patrizia Gatto [patrizia.gatto@tueor.com] DIRETTORE SCIENTIFICO Claudio Lanteri CO-DIRETTORE SCIENTIFICO Luca Levrini SUPERVISORE SCIENTIFICO Damaso Caprioglio GRAPHIC DESIGNER Angiolina Puglia REDAZIONE Chiara Siccardi Corinna Italia TRADUZIONI SCIENTIFICHE Cristina M. Rodighiero REALIZZAZIONE TU.E.OR. Srl - www.tueor.it STAMPA ROTO3 Industria Grafica S.p.a. Castano Primo (MI) PUBBLICITÀ Tueor Servizi Srl [alessia.murari@tueor.com] Diteci cosa pensate! Avete osservazioni di carattere generale o critiche che volete condividere? C‘è un particolare argomento che vi piacerebbe vedere sul Ortho Tribune? Scriveteci a: redazione@tueor.com. Non vediamo l‘ora di sentire il vostro parere! Se desiderate effettuare qualsiasi modi- fica al vostro abbonamento (nome, indi- rizzo o eventuali richieste) scriveteci a abbonamenti@tueor.com includendo le specifiche dell‘abbonamento. Le modifiche alla sottoscrizione potreb- bero richiedere fino a 6 settimane prima di risultare effettive. U n articolo pubblicato su un giornale ad alta diffusione nazionale ritiene l’or- todonzia una delle prestazioni odontoia- triche spesso inutili: affermazione che mi ha lasciato perplesso e fatto riflettere. Non voglio entrare nel merito dell’articolo, ma comprenderne il significato di fondo, farne tesoro. Pur accettando la scarsa competenza di un certo giornalismo scientifico, non tollero il termine “truf- fa” (“Dal test della saliva all’ortodon- zia dieci prestazioni a rischio truffa”). Seppur utilizzata solo nel titolo come “hook” (aggancio) la traslazione è ov- via: alcuni ortodontisti imbrogliano i loro pazienti. Importante sottolineare la profonda etica, il valore terapeutico e tecnologico, la preparazione che contraddistinguono la categoria. Le premesse da definire per affron- tare razionalmente il tema della necessità dei trattamenti ortodontici sono numerose: il concetto di salute, il bisogno di cura del paziente, il trattamento estetico, il rapporto di fiducia medico paziente, il consenso informato (meglio “condiviso”), il ruolo degli ordini nella salvaguardia del cittadino. Ancora: limite e re- sponsabilità nei trattamenti estetici e riaffermazione del ruolo medico dell’odontoiatra. Definita dall’OMS come “stato di benessere fisico, psichico e sociale, non semplice assenza di malattia”, per la salute viene giustificata ogni cura finalizzata al benessere fisico e mentale e all’adeguamento sociale. Il clinico, nel curare il paziente, dovrebbe andare dunque oltre la sofferenza e il malessere, per nutrirlo di nuovi aspetti che lo fanno sentire meglio. Quindi non più la storica questione se la malocclusione sia una patologia, ma benessere del paziente indotto dal raddrizzamen- to dei denti. Se l’intervento dell’or- todontista porta emozioni positive, maggior capacità di integrarsi e interagire con gli altri, percezione di miglior masticazione, basta per ritenere “salutare” il trattamento, importante per il paziente. Il suo bisogno di cura stante l’in- tento medico di curare la patologia rappresenta sempre un riferimento nella pianificazione terapeutica. In presenza di una patologia si deve cu- rare ma anche andar oltre, “sentire” esigenze e desideri oltre la malattia. Il bisogno, inteso come necessità soggettiva, si distingue in primario e secondario: il primo viene riferito spontaneamente dal paziente, il motivo per cui spesso va dal dentista (“dottore, ho i denti storti e desidero raddrizzarli!”), l’altro è quello espres- È utile o no raddrizzare i denti? Sì, nell’ampio concetto di salute Per la prima volta La presidenza della Angle Society a un italiano Marco Rosa ortodonzista della “vecchia e gloriosa” Scuola di Cagliari Marco Rosa è stato nomina- to presidente della Angle Society of Europe (Ase) per il biennio 2012–2013. Tra le più prestigiose accademie inter- nazionali di ortodonzia la Angle Society of Europe conta circa 100 membri. Tra questi molti professori universitari ed eccellenti liberi pro- fessionisti specialisti in ortodonzia. Per la prima volta la presidenza vie- ne data a un italiano. Marco Rosa specializzato a Cagliari a cavallo degli anni 80/90 è stato professore a contratto a Parma fino al 2004 e attualmente insegna all’Università dell’Insubria. Libero professionista a Trento, past President e fondato- re dell’Asio, membro attivo delle maggiori Associazioni scientifiche internazionali, relatore in congressi mondiali e autore di pubblicazioni su riviste di grande valore scienti- fico, viene considerato oggi uno dei migliori esperti di ortodonzia inter- cettiva. A nome di tutta la redazio- ne di Ortho Tribune le felicitazioni per la meritata presidenza, che vie- ne a premiare una lunga dedizione all’ortodonzia, con spirito di sacrifi- cio e impegno ma al tempo stesso, con semplicità e umiltà, una presi- denza che onora l’ortodonzia italia- na e gli appartenenti alla “vecchia e gloriosa” Scuola di Cagliari che ha aiutato i suoi esponenti a crescere in scienza e umanità. Damaso Caprioglio so dopo che ha interagito con il medico nella prima visita. Dopo che si è entrati con lui in un rapporto empatico e si è in grado di leggerne emozioni e aspirazioni. In entrambi i casi è una manifestazione sponta- nea da gestire indipendentemente dalla patologia clinica. Se, ad esem- pio, desidera ruotare di pochi gradi un incisivo, lo si deve informare dell’ininfluenza funzionale, ma il suo desiderio merita attenzione anche se ad altri potrebbe sembrare un aspetto inutile. Relativamente all’estetica, consi- derarla come “ciò che è bello” non ha più ragione di essere; il modello estetico aggiunge al bello sogget- tivo anche la salute, il tecnologico e l’efficiente. Non ha più logica proporre un trattamento estetico solo per un bel sorriso, ma perché gli strumenti utilizzati, tecnolo- gicamente avanzati ed efficienti, portano a una naturale salute e prevenzione. Il concetto di salute, di bisogno personale di cura e la definizione di estetica aiutano a comprendere come sia possibile definire l’utilità della cura ortodontica. La medicina centrata sulla persona insegna che si può vivere in modo soggettivo l’aspetto clinico. Da parte nostra l’obbligo dopo aver ascoltato il pa- ziente, d’informarlo della presenza o assenza di patologia e ininfluenza funzionale. Luca Levrini Poco è stato scritto sull'uso degli apparecchi e la com- pliance del paziente. Per questo motivo Manish Valia- than, Assistant Professor presso la Scuola di Ortodonzia Case Western Reserve University of Dental Me- dicine, membro del Board of Or- thodontics ha preso in esame con alcuni colleghi i tipi di apparecchio prescritti, l’uso che ne fanno i pa- zienti e cosa capita quando in orto- donzia non si utilizza l’apparecchio per eseguire un lavoro. In una prima indagine i ricercatori hanno condotto un sondaggio di 2.000 ortodontisti scelti a caso nel Paese per indagare quali sono gli apparecchi che vengono prescritti. La maggioranza (58,2%) dei 658 intervistati afferma di optare per apparecchi mobili, circa il 40% dice di pre- scrivere il linguale fisso. Nota bene: la maggior parte degli ortodontisti dice ai pazienti di portare l’apparec- chio mobile a tempo pieno per i primi 9 mesi e poi part- time nei successivi, incoraggiando l’utilizzo part-time per tutta la vita. Secondo i ricercatori, alcune primarie situazioni speci- fiche si possono risolvere senza uso di apparecchi. Tut- tavia sulle condizioni che richiedono un uso continuo dell’apparecchio non sono state effettuate indagini de- finitive. Un'altra ricerca si è concentrata sulla compliance del pa- ziente. Valiathan e colleghi hanno scoperto che il 60% dei 1.200 intervistati portava l’apparecchio per più di 10 ore al giorno nei primi tre mesi e il 69% li portava la notte. Degli utenti interpellati dopo un periodo variante da 19 a 24 mesi, il 19% aveva smesso di portarlo, mentre l’81% lo aveva ancora addosso, sebbene per una sola notte alla settimana. Infine, circa il 4% non lo ha mai portato. Lo studio ha inoltre evidenziato come età, sesso e tipo di appa- recchio non incidono sulla com- pliance del paziente. Una terza ricerca ha esaminato le conseguenze dell’inutilizzo dell’apparecchio entro le prime quattro settimane dopo aver ri- mosso i dispositivi ortodontici. I ricercatori hanno mi- surato i denti dei pazienti prima e dopo riguardo alla spaziatura, overbite e underbite e affollamento denti. A trenta pazienti i dispositivi ortodontici sono stati ri- mossi ma gli apparecchi sono rimasti fissi ai denti per monitorare eventuali modifiche dovute all’assenza dell’apparecchio. Quasi la metà dei pazienti non ha mostrato movimenti, molti invece presentavano un assestamento positivo anche dei molari. Per alcuni, alla fine delle quattro set- timane si è reso necessario un ulteriore trattamento or- todontico. La conclusione di Valiathan è stata che sono necessarie ulteriori indagini su un campione di popo- lazione più ampio. Quando si pone sotto osservazione l’utilizzo degli apparecchi ortodontici DENTAL TRIBUNE EDIZIONE ITALIANA FA PARTE DEL GRUPPO DENTAL TRIBUNE INTERNATIONAL CHE PUBBLICA IN 25 LINGUE IN OLTRE 90 PAESI