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Dental Tribune Italian Edition

8 Dental Tribune Italian Edition - Febbraio 2012News & Commenti Renzo: “Da messaggi inutilmente non veritieri e allarmistici derivano solo ulteriori danni” In riferimento all’arti- colo apparso su La Re- pubblica il 6 gennaio u.s. dal titolo: “Quan- do le cure del dentista servono soltanto alla parcella” credo sia ne- cessario svolgere qual- che considerazione. Una premessa dove- rosa: comportamenti scorretti posti in essere anche tra i dentisti in termini individuali, come tali devono essere considerati, e non elevati a sistema; quindi devono trovare risposte sanzionatorie dirette, concrete e non generalizzazioni frutto di su- perficialità o, ancor peggio, lezioni supponenti derivanti da malcelata animosità e da ricerca di autoreferenzialità diretta o indotta. Anche di recente l’istituzione ordinistica odontoia- trica che ho l’onore di rappresentare, in sinto- nia con la stragrande maggioranza dei 58.000 iscritti agli albi, ha saputo e voluto dibattere pubblicamente, senza paura di mettersi in di- scussione come categoria, ponendo, però, dei punti fermi che coniughino rigore a qualità delle cure, in tema di sicurezza igienico-sani- taria e rispetto della persona. Troppo spesso i dentisti vengono considera- ti solo dei fornitori di servizi che svolgono un’attività quasi soltanto di carattere impren- ditoriale e commerciale. È invece necessario comprendere che il dentista è prima di tutto un medico e, in quanto tale, applica le sue co- noscenze al fine di tutelare la salute del singolo cittadino che a lui si rivolge. Per far ciò svolge un’attività di prevenzione, di diagnosi, di cura e di terapia nei confronti del suo assistito con il quale deve intrecciare un rapporto basato sul- la reciproca fiducia. Alleanza terapeutica tra medico e persona Se si capisce questa impostazione è eviden- te che la risposta alle considerazioni svolte all’articolista di La Repubblica è nei fatti: quale professionista, infatti, medico od odontoiatra, rischierebbe di porre in crisi il rapporto con il proprio paziente proponendogli cure inutili o addirittura dannose? Per quanto riguarda la valutazione sull’inutilità di alcune tecniche terapeutiche, questa sarà determinata dall’evi- denza scientifica e dall’esperienza clinica, principi sui quali si basa la moderna odontoia- tria che nasce da percorsi formativi qualifica- ti e supportati dall’aggiornamento continuo, elementi indispensabili per dare concreta ri- sposta alle esigenze di salute che provengono dai cittadini. È che pericoli come quelli evidenziati nell’arti- colo, potrebbero verificarsi solo qualora, e non è certo questa la soluzione che propone l’Ordi- ne, si desse per scontato che le cure si svolgono low cost senza prima alcuna diagnosi, sulla base soltanto di presunti bisogni che spesso l’attuale visione della società consumistica in- duce nei pazienti diventati soltanto fruitori di prestazioni. Guarda caso è proprio contro que- sta visione aziendale che l’Ordine combatte una difficile battaglia nei confronti del mondo dei media che considera i dentisti come una categoria di persone dedite soltanto a privile- giare l’interesse economico attraverso tariffe ingiustificate e ingiustificabili. La realtà, anche se a molti non fa piacere, ci dice che la rete degli studi degli odontoiatri liberi professionali, ga- rantisce un’assistenza odontoiatrica di grande qualità scientifica che permette di surrogare l’inesistente presenza del Ssn nel campo delle cure dei denti dovuto all’obiettivo, non certo autoreferenziale, costo delle prestazioni e dei materiali odontoiatrici, che l’Azienda Sanitaria Locale, in quanto azienda, non può permetter- si nel suo budget. Nessun medico odontoiatra corretto potrà, quindi, proporre cure inutili se si comprendono i presupposti della sua attivi- tà; pertanto, la diffusione di messaggi così inu- tilmente allarmistici e non veritieri non potrà che comportare un ulteriore danno alla salute dei cittadini correttamente intesa come salva- guardia delle integrità della persona. Giuseppe