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Dental Tribune Italian Edition

22 Speciale Laser Tribune Italian Edition - Febbraio 2012 Fig. 19 Fig. 20 Fig. 21 pagina 21< È stato quindi inserito un nuovo abutment nell’impianto (Fig. 11). Tutti gli spazi tra l’impianto e il sito dell’osteotomia esistente sono stati riempiti con un xenoinnesto (Bio- Oss® , Geistlich Biomaterials) e coper- ti con una membrana a doppio stra- to (Bio-Gide® , Geistlich Biomaterials) (Figg. 12, 13). Il lembo mucoperiosteo è stato riposizionato e suturato con filo di seta 3-0, prestando particola- re attenzione alla chiusura primaria del lembo (Fig. 14). Istruzioni post-operatorie Al paziente è stata prescritta Clinda- micina 150 mg x 50 compresse per evitare infezione. Gli è stato somministrato anche Motrin 800 mg x 15 compresse con- tro il dolore. Gli sono state imparti- te istruzioni riguardo a sciacqui con Clorexidina 0.2 %, iniziando il gior- no successivo per 2 settimane x 3 al giorno. Gestione delle complicanze e follow-up Il giorno successivo, il paziente ha riportato un dolore e un gonfiore moderati. Non vi era sanguinamen- to del tessuto e il sito era chiuso. Il lembo mostrava segni di attacco e stava guarendo positivamente. Dieci giorni dopo l’intervento, il pa- ziente è tornato per il controllo e la rimozione delle suture. Il gonfiore era passato, non vi erano segni di fistole e la guarigione sta- va progredendo bene. Dopo cinque mesi, il tessuto molle era completa- mente guarito senza complicanze (Figg. 16, 17). Fig. 14 Fig. 15 Fig. 16 Fig. 18 Fig. 17 Il tessuto molle era guarito sopra all’osso e non si osservavano proie- zioni ossee sotto al tessuto molle. La prognosi era eccellente. Conclusioni L’uso di protesi supportate da im- pianti osteointegrati per la sostitu- zione di denti naturali mancanti è diventato un protocollo clinico ac- cettato in odontoiatria. Il successo in questo ambito è mi- gliorato da una diagnosi, una piani- ficazione del trattamento e un man- tenimento corretti; però, si possono verificare complicanze che possono compromettere in modo signifi- cativo il successo a lungo termine dell’abutment implantare e della protesi associata. La gestione di tali complicanze ha fatto individuare diverse tecniche per risolvere i fallimenti, come la frattura dei componenti e la conta- minazione batterica. Il laser Er:YAG (2,940 nm) può esse- re utilizzato come strumento ausi- liario con lo scopo di decontamina- re le superfici implantari infette e ha dimostrato di essere efficace e sicuro. L’uso della lunghezza d’onda di 2.940 nm per queste procedure presenta molti vantaggi rispetto ai metodi convenzionali, compreso il miglioramento del sito chirurgico e il minor sanguinamento durante l’intervento, assicurando al pro- fessionista un miglior campo di visibilità e riducendo il disagio del paziente durante il suo uso. Inoltre, è stato riportato che gli ef- fetti postoperatori, come il dolore e il gonfiore, sono meno pronunciati. È stata fatta una panoramica delle possibili complicanze serie associa- te all’inserimento di impianti, in- sieme alla presentazione di un caso clinico in cui l’uso del laser Er:YAG ha dimostrato di essere di beneficio nella gestione delle conseguenze di una vite di abutment fratturata. La bibliografia è disponibile presso l’Editore. Avi ReyhAniAn, DDS 1 Shaar Haemek Street, Netanya 42292, Israel Steven PARkeR, BDS, LDS, RCS, MFGDP - (Harrogate, UK) 30, East Parade, Harrogate HG1 5LT, - United Kingdom JoShuA MoShonov, DMD 25 Habanai Street, Jerusalem 96264, Israel nAtAn FuhRMAn, DDS Institute of Advanced Dental Education - Haifa, Israel contatti