Please activate JavaScript!
Please install Adobe Flash Player, click here for download

Dental Tribune Italian Edition

16 Speciale Laser Tribune Italian Edition - Febbraio 2012 Il Laser a diodi Unutileausilioallastrumentazione parodontale non chirurgica pagina 15< lega i depositi calcificati alla su- perficie radicolare e facilitarne la successiva rimozione con gli strumenti convenzionali; - in associazione alla chirurgia pa- rodontale per una decontamina- zione a cielo aperto; - gengivoplastica in caso di iper- plasie gengivali e pseudotasche, per migliorare anche l’estetica della mucosa marginale e papil- lare; - gengivectomia, in caso di iper- plasie gengivali; - trattamento della perimplantite di natura batterica, di grado lie- ve e moderato; - allungamento di corona clinica mediante gengivoplastica (nel caso non sia indicata chirurgia resettiva), nel trattamento con- servativo delle V classi e prima della cementazione degli intarsi; - frenulectomia e/o approfondi- mento del fornice (senza dover ricorrere a suture post tratta- mento); - biostimolazione a favore di una migliore guarigione post tratta- mento; - endodonzia (decontaminazione efficace dei tubuli dentinali nei denti vitali e nel trattamento di canali necrotici); - protesi (in alternativa all’uso del filo retrattore); - scopertura di impianti; - chirurgia orale per asportare neoformazioni, angiomi venosi, fibromi; - afte ed herpes; - trattamento di mucositi, irrita- zioni e dolenzie delle mucose. Trattamento dei tessuti duri - trattamento della ipersensibilità dentinale di colletti e monconi vitali; - sigillatura di solchi e fessure; - sbiancamento dei denti vitali in associazione a perossido di idro- geno. Altra applicazione può essere quella dello sbiancamento dei denti vitali e non vitali (associato a un gel specifi- co colorato, che risulta un cromofo- ro esogeno), accelerando il processo di sbiancamento, analogamente ad altre modalità, come ad esempio il trattamento con mascherine indivi- duali, indossate a casa, oppure me- diante trattamento professionale, con apparecchiature a ultravioletti o a ultrasuoni e/o al plasma o me- diante lampade di vario tipo. Gli effetti benefici del laser a diodi, se utilizzato secondo i protocolli pubblicati in letteratura, sono: 1 effetto battericida, conseguen- te all’aumento di temperatura localizzato, verificato in vivo mediante l’uso di sonde che ri- levano il DNA dei patogeni paro- dontali1 ; 2 effetto coagulante; 3 effetto emostatico, per cui ri- sulta indicato nel trattamento di pazienti in terapia anticoa- gulante, che quindi non devono sospendere la terapia e in tutti i paziente con diatesi ematica2 ; 4 effetto antiedemigeno; 5 effetto biostimolante; 6 effetto detossificante della su- perficie radicolare, in quanto inattiva le tossine batteriche; 7 effetto desensibilizzante in caso di sensibilità radicolare, in quan- to oblitera i tubuli in maniera modesta ma efficace a potenze molto basse: 0,2 Watt, 0,4 e 0,6 Watt per 20 secondi in duplicato. Il primo passaggio determina il restringimento del lume dei tu- buli e il secondo passaggio pro- voca la vetrificazione dei tubuli, con effetto desensibilizzante. Si consiglia di associarlo all’utiliz- zo di fluoro colorato, che agisce da cromoforo esogeno; 8 effetto anestetizzante, perché inverte la pompa Sodio e Potas- sio a livello di tutte le membra- ne cellulari per circa 30 minuti, quindi questo tutela il comfort del paziente e riduce la richiesta di anestesia2 ; 9 interagisce in modo selettivo con il tessuto infiammato, ric- co di cromofori endogeni, come l’emoglobina e la melanina; 10 indebolisce il legame chimico tra tartaro e superficie radicola- re; 11 non produce smear layer; 12 riduce il rischio di batteremia, risulta di conseguenza special- mente indicato nei pazienti a rischio3 ; 13 vaporizza il tessuto di granula- zione, che fuoriesce dalla tasca sottoforma di coaguli, associa- to a un ridotto sanguinamento, grazie all’effetto emostatico. Il laser a diodi agisce in totale si- curezza, in quanto la penetrazione della radiazione luminosa (anche utilizzando i diodi in modalità con- tinua) è talmente superficiale e non crea necrosi in profondità né danni, e soprattutto non si associa a una diffusione laterale del calore sui tes- suti limitrofi se utilizzato con mo- dalità e parametri adeguati. Versatilità, trasportabilità e costi re- lativamente contenuti, sono carat- teristiche che permettono un utiliz- zo di questa tecnologia in maniera sempre più estesa. Conclusioni e considerazioni cliniche Ricapitolando, i laser a diodi sono particolarmente indicati per il trat- tamento dei tessuti molli. Interagi- scono con sostanze colorate interne al nostro organismo come melanina ed emoglobina, che sono pigmenti presenti nelle gengive e che si de- finiscono cromofori endogeni. Il tessuto infiammato è molto più ir- rorato di sangue e arrossato, per la presenza di questi pigmenti, che in- teragiscono con la radiazione lumi- nosa creando un effetto foto termi- co che produce vaporizzazione del tessuto infiammato, che fuoriesce sotto forma di coaguli grazie all’ef- fetto emostatico del laser. Inoltre il laser, come tecnologia aggiuntiva, produce utili effetti decontaminan- ti e biostimolanti7-12 . L’applicazione del laser a diodi, se- guendo i parametri descritti, è una procedura clinica sicura ed efficace che può essere raccomandata in as- sociazione alle metodiche conven- zionali di strumentazione parodon- tale non chirurgica, che rimangono necessarie e imprescindibili. Il trattamento con laser viene perce- pito dai pazienti come una metodica efficace, indolore, tecnologicamen- te avanzata e per questo gradita. I pazienti trattati frequentemente dichiarano sensazioni di benessere successive al trattamento con laser, confrontate a precedenti esperienze di strumentazione parodontale non chirurgica che ricordavano come più dolorose. Marisa