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Lab Tribune Italian Edition

7 Italian Edition Anno II n. 1 - Gennaio 2012 Clinica & Tecnica LT pagina 6 Introduzione Oggi si parla molto di odontoiatria este- tica e cosmetica, sono argomenti che ali- mentano programmi di congressi, danno vitaamoltiarticolisurivistespecializzate e qualificano studi professionali. Rispet- to a qualche anno fa ci rendiamo conto che l’ argomento fa tendenza e c’è mag- giore attenzione da parte del paziente a tutto ciò che è estetica. Questo evidente cambiamento è dovuto a un’odontoiatria moderna sempre più rivolta alle tecniche adesive e ad un approccio più conservati- vo nella preparazione del dente, postici- pando in tal modo il ricorso a una corona tradizionale che rappresenta ancora oggi la soluzione ideale in caso di grosse per- dite di struttura dentale. Il ricorso a dei restauri minimamente invasivi quali le faccette (Figg. 1-4) e gli intarsi(Figg. 5-8), consente il massimo risparmio di tessuto dentale sano e il rispetto dei tessuti parodontali. Grazie alle tecniche adesive è inoltre possibile evitare tratta- menti endodontici finalizzati solo a scopi ricostruttivi. Parole chiave Restauri mini-invasivi, stratificazione anatomica del composito, post-polime- rizzazione. Materiali e metodi L’utilizzo dei compositi nella realiz- zazione degli intarsi è iniziato all’inizio degli anni Ottanta, per cercare di ottene- re un restauro che sia il giusto equilibrio tra estetica e funzione a lungo termine, mantenendo i costi ad un livello ragio- nevole. Un netto miglioramento è avvenuto più recentemente con i compositi nano- riempiti con dimensione delle particelle ultrafini (tra 20 e 75 micron), capaci di avere delle elevate qualità meccaniche, (resistenza all’usura) e ottime caratteri- stiche di superficie (lucidabilità e bril- lantatura). Oggi si può dire che il composito di ultima generazione ha raggiunto le stesse potenzialità estetiche e funzionali della ceramica nella realizzazione degli intar- si, preferendolo nei settori latero-poste- riori per una serie di vantaggi rispetto ad essa: _ Preparazioni minori del dente _ Minore usura della dentatura anta- gonista _ Tempi di realizzazione rapidi _ Fase adesive ridotte a una unità _ Modulo elastico più conveniente _ Possibilità di correzione anche in stu- dio (piccoli ritocchi e lucidatura della zona) LT pagina 8 Fig. 12 - Caso iniziale. Ricostruzione in amalgama fratturata Fig. 15 - Preparazione spessorizzata. Fig. 17 - Modelli sviluppati con gesso extraduro di IV classe. Fig. 18 - Applicazione delle dentine. Fig. 13 - Rimozione della vecchia otturazione. Si evidenzia una incrinatura con decorso mesio-distale. Fig. 16 - Impronta in polietere rilevata con tecnica monofase doppia miscela. Fig. 23 - Fasi della cementazione, utilizzando lo stesso composito dell’intarsio. Fig. 14 - Con un rilevatore di carie si controlla la avvenuta pulizia di cavità. Figg. 19, 20 - Applicazione del supercolore con un K-File. Fig. 21 - Ricopertura con smalti. Fig. 22 - L’intarsio al momento della consegna.