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Lab Tribune Italian Edition

11 Italian Edition Anno II n. 1 - Gennaio 2012 laborspot2 19-01-2012 13:50 Pagina 1 C M Y CM MY CY CMY K Sig. Franco Ferrari Responsabile Linea Laboratorio Per informazioni: CLASSIMPLANT Srl Via delle Costellazioni, 305 - 00144 Roma tel. +39 06 8744031 - fax +39 06 92912409 www.classimplant.com classimplant@classimplant.com Sig. Marco Farella Direttore Vendite Linea Studio&Laboratorio TRA I NOSTRI MARCHI Clinica & Materiali LT pagina 10 È stato anche dimostrato che la resistenza alla frattura viene aumentata dalla presenza di una spalla8 . Inoltre ricordiamo che il CAD/ CAM non è perfetto, così come la ceramica di rivestimento, e piccoli difetti al margine quan- do i margini sono sottili possono facilmente essere l’origine del fal- limento. Quindi il consiglio è non utilizzare la preparazione a finire, al massimo nelle zone anteriori dove si voglia essere particolar- mente conservativi, ma mai nelle zone posteriori, meglio una pre- parazione orizzontale. Inoltre la preparazione a lama di coltello richiede una capacità maggiore sia da parte del clinico che del tecnico. Chipping Uno dei punti critici dove pro- babilmente tutti abbiamo visto verificarsi danni alla ceramica sono le creste marginali, sedi di contatti occlusali, si consiglia quindi caldamente di evitare di posizionare i contatti sulle creste marginali. Guida laterale: controllare mol- to bene i carichi laterali, evitando guide ripide e punti di concentra- zione di stress. Strutture implantoprotesiche: sono strutture molto rigide e in assenza di propriocezione, questo aumenta i rischi di inconvenien- ti meccanici, se c’è un minimo di parafunzione con l’assenza di pro- priocezione si spacca tutto, quindi particolare attenzione deve essere prestata a inserire contatti più morbidi e arrotondati. Potrebbe anche esserci qualche residuo di tensione legata ai cicli termici9 anche perché la zirconia è un cattivo conduttore di calore, e dopo le cotture nella fase di raf- freddamento ci sarà una fase di trasformazione vetrosa, se questa viene effettuata troppo veloce- mente (30 secondi) si avrà uno stress termico residuo sottosuper- ficiale di 20-40 MPascal. Se clinicamente sarà necessaria una correzione occlusale si toglie- rà la porzione superficiale di cera- mica e si esporrà la zona interna di ceramica con lo stress termico residuo. Conclusioni Per avere dei buoni risultati bisogna lavorare in team e cono- scere molto bene i materiali che si utilizzano. Cosa possono dirci i fallimenti? La possibilità di analizzare criti- camente le fratture ha accresciuto molto l’individuazione di fattori critici alla base degli inconve- nienti meccanici, ed è un campo nel quale l’Università di Ginevra è molto attiva, e la dott.ssa Scher- rer si sta dedicando ad esamina- re quante più fratture possibile10 . Cosa possiamo vedere da una Il PDF integrale della relazione, e tutti i riferimenti bibliografici, sono scaricabili dal sito www.aiop. com dove si trovano anche i programmi completi delle manifestazioni AIOP: il Meeting Mediterraneo di Riccione con il corso di aggiornamento del 30 Marzo sul trattamento implantare e/o convenzionale delle edentulie singole e il meeting del 31 Marzo dedicato interamente ai piani di trattamento tra studio e laboratorio. Il congresso internazionale di Bologna, dal 22 al 24 Novemrbe 2012, preceduto dal corso precongressuale tenuto dal prof. Gerard Chiche, uno dei massimi esperti mondiali in tema di protesi estetica, che tratterà un problema spinoso e di grande attualità: la gestione interdisciplinare dei pazienti bruxisti, in clinica e in laboratorio. Anche il congresso verterà sui rischi in protesi e sulle strategie di prevenzione, in studio e in laboratorio, con i relatori più prestigiosi del momento. corona o da una struttura frattura- ta? 1 Da dove è cominciata la frattu- ra? (Margine, superficie occlu- sale, interfaccia core-veneer). Frattografia della ceramica e del vetro (George Quinn, per ulteriori informazioni visita- re il sito http://www.ceramic. nist.gov/pubs/practice.htm). 2 I fallimenti hanno sempre un inizio e una fine: durante la propagazione si creano dei per- corsi direzionali, e nell’analisi della topografia dell’area di frattura possiamo identificare questi segni e capire da dove la frattura è iniziata. Questo è un elemento importante nello studio dei fallimenti per indi- viduare i fattori di rischio nei vari materiali. 3 In alcuni casi, caratteristiche che favoriscono un aspetto cli- nico possono essere un proble- ma per altri versi, ad esempio, in impianti in zirconia dove la superficie era stata lasciata rugosa per favorire l’osteoin- tegrazione, queste rugosità diventavano punti di innesco fratture. a cura di Costanza Micarelli Susanne Scherrer