Please activate JavaScript!
Please install Adobe Flash Player, click here for download

implants Italy

1_201240 expert article _ chirurgia intracranica sere costruiti dal chirurgo direttamente in sala operatoria. Questo rimodellamento aveva le sue basi strutturali sul fatto che nei bambini picco- li le ossa craniche sono sottili e membranose e questo fa sì che una spring non solo sia in grado di apporre la propria forza a livello dei margini craniotomici, ma sia in grado anche di rimodellare la volta cranica adiacente. Il punto debole di questo tipo di chirurgia sta nel fatto che tali espansori devono essere rimossi al raggiungimento dei risultati ottenuti, di conseguenza il piccolo paziente deve essere nuovamente sottoposto a un secondo inter- vento chirurgico in anestesia generale. Per ovviare a ciò, sono stati introdotti dal 2009 degli espansori dinamici costruiti con materiale riassorbibile (acidi polilattico e po- liglicolico). Tempo di riassorbimento completo stimato in 18 mesi. In totale abbiamo trattato con queste due tecniche 58 pazienti (38 maschi e 20 femmine): 30 metalliche e 28 riassorbibili. Il ventaglio del- le craniostenosi trattate comprende: 6 scafocefalie, 21 plagiocefalie anteriori, 15 plagiocefalie posteriori, 6 pachicefalie, 1 oxice- falia, 2 brachicefalie, 2 sindromi di Pfeiffer, 1 sindrome di Apert, 2 trigonocefalie e 2 cranio- stenosi multisuturarie non classificabili. L’età media del posizionamento è di 9.7 mesi (range 1-31 mesi). L’ospedalizzazione me- dia è stata di 5.8 giorni (range 2-12). Il timing chirurgico medio è stato di 53’ per il posiziona- mento (range 35’-135’). Come complicanze abbiamo evidenziato il solo dislocamento delle springs metalliche ac- corso in 3 pazienti diversi affetti da 3 differenti patologie: sindrome di Pfeiffer, pachicefalia e plagiocefalia anteriore. Il pitfall delle procedure è stato identificato e consiste nel posizionamento dell’uncino della molla metallica sulla sutura malata. Tra i vantaggi evidenziati rispetto alla tec- nica tradizionale vi è una riduzione delle per- dite ematiche (passando da 190 cc a 20 cc) con conseguente riduzione della necessità di trasfusione di sangue intraoperatorio, a questo si aggiunge una minore analgesia post-ope- ratoria, la riduzione dei giorni di ospedalizza- zione con una riduzione dei costi per singolo paziente. Da non sottovalutare è inoltre l’evidenza di un’importante riduzione dei tempi chirurgici di quasi 3 volte passando da una media di 156 minuti nella chirurgia tradizioanale a una me- dia di 53 minuti nella chirurgia mini-invasiva. I risultati estetici e funzionali sono stati quindi valutati da un team costituito dal chi- rurgo e familiari e possono essere così ragrup- pati: Eccellente (80%): simmetria craniofacciale, normalizzazione della forma del cranio, dimen- sioni e risultati estetici piacevoli al team. Buono (13.4%): risultati estetici accettabi- li dalla maggior parte ma decretati non ideali. Generalmente secondari a una lieve asimme- tria. Insufficiente (5.7%): presenza di una asim- metria evidente o una forma/dimensione crani- ca non accettabile. In conclusione la Spring Assisted Surgery offre in casi selezionati un’eccellente espansio- ne di aree selezionate del cranio, permettendo di espandere allo stesso tempo aree diverse del cranio. Nelle craniostenosi più semplici è racco- mandabile l’uso della chirurgia mini-invasiva con spring riassorbibili, mentre nei casi più complessi è raccomandabile una chirurgia mi- ni-invasiva in più step. Figg. 13, 14_Risultato clinico a distanza. Tecnica mini invasiva con sistemi riassorbibili. Fig. 13 Fig. 14