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implants Italy

371_2012 expert article _ chirurgia intracranica (regolatore dell’osteogenesi) presente sul cro- mosoma 5q. L’iposviluppo postero anteriore del terzo medio presente nel paziente con craniostenosi predispone a peculiari caratteristiche facciali nonché a determinate problematiche funzio- nali. Tra le problematiche funzionali, oltre ai di- sturbi oculari e respiratori, per i quali è previsto un trattamento chirurgico combinato precoce, sono presenti anche malocclusioni dentosche- letriche quali terza classe scheletrica, cross bite, open bite e disarmonia dento-mascellare. Inoltre si tratta molto spesso di pazienti con sindromi genetiche nei quali abbiamo un aumento di incidenza di anomalie dentali come ad esempio rizolisi prematura atipica dei se- condi molari decidui, agenesie, sovrannumerari ecc. Soprattutto in questi ultimi può essere presente un certo grado di ritardo mentale che rende le manovre di cura odontoiatrica spesso difficoltose o impossibili senza una narcosi. È quindi opportuno che nel team di esperti che seguono il paziente con craniostenosi sia presente anche un pedodontista, un ortodonti- sta e un igienista dentale che garantiscano una corretta igiene orale e salute odontostomato- logica per preparare il paziente alla finale tera- pia chirurgica ortodontica delle malocclusioni, che come avviene per le correzioni facciali, è improntata a fine crescita. Il trattamento chirurgico delle cranioste- nosi semplici monosuturarie che colpiscono soprattutto la volta deve essere effettuato nei primi mesi di vita e può limitarsi a osteotomie che fanno perno sulla crescita volumetrica ce- rebrale che conferisce una buona espansione encefalica e un buon risultato morfologico. In questo gruppo includiamo le scafocefalie. Tra le altre craniostenosi è necessario un gesto di rimodellamento cranio orbitale e una ristrutturazione della posizione e dell’orienta- mento degli angoli orbitari. A questo gruppo appartengono le brachice- falie, le trigonocefalie e soprattutto le plagio- cefalie anteriori. L’età migliore per il gesto chirurgico è entro i sei mesi di vita. Il trattamento chirurgico delle malformazioni cranio facciali complesse sarà invece effettuato in più tempi chirurgici. Il primo gesto, in genere neonatale, sarà adattato alle esigenze neurologiche, ad esem- pio un’atresia delle coane, dovrà essere trattata prima di qualsiasi altro gesto cranico o faccia- le. In genere il primo gesto cranico sarà volto alla soluzione della componente stenotica della sindrome come ad esempio nella sindrome di Apert dove la craniostenosi di tipo brachice- Figg. 1, 2_Tecnica tradizionale. Avanzamento e trasposizione di lembi con uso di placche e viti riassorbibili. Figg. 3, 4_TAC 3D post-operatoria. Tecnica tradizionale. Fig. 1 Fig. 3 Fig. 2 Fig. 4