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implants Italy

1_201222 case report _ implantoprotesi Protesi parziale fissa supportata da impianti Presentazione di un caso clinico Autore_Diego Lops*, Italia *Reparto di Protesi, Clinica Odontoiatrica, Scuola di Odontoiatria, Università di Milano _L’avvento di superfici implantari sem- pre più performanti, legato all’acquisizione di micro e macro morfologie delle fixture, ha determinato un incremento della prognosi implantare a medio-lungo termine; tale eviden- za è presente nella letteratura internazionale sia per la protesi fissa tipo dente singolo, sia per la protesi parziale. In aggiunta a ciò, l’af- fermarsi di connessioni abutment-fixture stabili (connessione conica interna) e di geometria di tipo platform switching (sotto-dimensione del diametro dell‘abutment rispetto a quello della fixture) hanno contribuito al mantenimento del margine osseo peri-implantare e del sovrastan- te tessuto molle. La conseguenza clinica derivante è rappre- sentata da emergenze protesiche stabili e assi- milabili a quelle della protesi su denti naturali, grazie all’adeguato camouflage della connes- sione impianto-abutment. Se la scelta adeguata dell’impianto in termini di caratteristiche di su- perficie, macro e micro-morfologia della fixture e tipologia di connessione protesica rappresen- tano il primo step per l’ottenimento di una pro- tesi implanto-supportata di aspetto naturale, è ormai opinione certa nella comunità scientifica, oltreché evidenza dimostrata in letteratura in- ternazionale, la necessità di un posizionamento degli impianti “protesicamente guidato”. Tale concetto deriva dalla considerazione, purtroppo non scontata, che le fixture implan- tari debbano costituire non il fine, ma il mezzo per l’ottenimento di una struttura protesica fis- sa in una sede edentula; inoltre, tale riabilitazio- ne deve possedere i requisiti di naturalità e ar- monia col sistema stomatognatico del paziente, e non solo la funzionalità. Sarà la definizione del posizionamento dell’emergenza protesica a guidare i criteri di posizionamento dell’impianto in tridimensione. Nel caso di edentulie parziali multiple, gli im- pianti prossimali all’elemento naturale dovran- no prevedere la disponibilità di almeno 1.5-2 mm di osso interprossimale, al fine di permet- tere lo sviluppo di una papilla la più naturale e completa possibile. Fig. 1_Protesi fissa supportata da 2.4 con lesione periapicale e 2.6 fratturato. Radiografia periapicale. Fig. 2_Estrazione di 2.4 dopo ritrattamento senza successo e mobilità di 2° grado dell’elemento non reversibile. Estrazione contestuale di 2.6 fratturato. Radiografia periapicale. Fig. 1 Fig. 2