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implants Italy

1_201218 articolo c.e. _ fallimenti implantari come le immagini panoramiche, è quella della dislocazione degli impianti dentro al seno ma- scellare(5) (Figg. 2a-c). Tra i corpi estranei nel seno mascellare vi sono denti dislocati, radici, materiale d’impronta, strumenti dentali e, più recentemente, impianti dentali. Senza dimenticare poi che la procedu- ra associata alla rimozione di corpi estranei dal seno mascellare è considerata molto invasiva. In questi casi, come altri hanno recentemen- te riportato, il recupero tramite endoscopio o tecniche di Caldwell-Luc sono i metodi d’elezione per il recupero di tali impianti dal seno mascel- lare(5,6) . Nonostante numerosi articoli descrivano il trattamento di pazienti in caso di impianti dislo- cati nel seno mascellare, nessuno ha illustrato quello che dal punto di vista preventivo è l’utiliz- zo dell’imaging CBCT prima dell’inserimento degli impianti dentali. Un’altra serie di situazioni ingannevoli è quella associata all’anatomia della regione ante- riore dell’osso mascellare alveolare (Figg. 3a,b). In questo caso clinico, da quello che si può osser- vare clinicamente, ci si aspetterebbe che l’osso alveolare sia più che sufficiente e sagomato in una forma triangolare, rappresentando la teoria del “triangolo d’osso” sviluppata dal dottor Scott Ganz(7,8) . Questa teoria riconosce la forma del volume dell’osso esistente e aiuta a determinare se si è in presenza di un sito adatto a ricevere un im- pianto. Come dimostrato in questo caso, le sezioni trasversali dell’imaging CBCT hanno mostrato un osso alveolare concavo. Questo ha eliminato ogni sorpresa, permet- tendo al clinico di pianificare in anticipo l’innesto osseo e discutere le opzioni di trattamento, com- presi costi supplementari associati all’innesto osseo, con il paziente. Un’immagine panoramica bidimensionale non avrebbe mai mostrato in an- ticipo questo fenomeno. Una serie differente e inusuale di complicanze associate alla diagnosi limitata solo immagini radiografiche panorami- che bidimensionali, è quella delle fratture dell’im- pianto (Fig. 4). Ancora una volta, utilizzando solo una radio- grafia panoramica bidimensionale, che fornisce dimensioni imprecise, alcuni professionisti si sentono obbligati ad “andare sul sicuro” e rima- nere lontani dal canale del nervo mandibolare, inserendo impianti più corti. Ciò facendo, essi compromettono il rappor- to protesico corona-impianto, talvolta causando una perdita ossea e, di conseguenza, la frattura dell’impianto. In casi come questi, le successive procedure associate alla rimozione del pezzo o dei pezzi re- sidui dell’impianto fratturato, all’innesto e all’in- serimento di un altro impianto sono considerate molto invasive, senza dimenticare poi il costo e l’effetto psicologico sul paziente. Inoltre, la compromissione del rapporto protesico corona- radice rappresenta una fonte di costante scontro tra i chirurghi e protesisti. Si discuterà più in dettaglio riguardo al rap- porto protesico corona-radice nella prossima se- zione dedicata ai meccanismi fisici che contribui- scono alle modalità di insuccesso degli impianti. Tra le altre complicanze serie, associate alla limitazione del nostro esame diagnostico radio- Fig. 2a_La panoramica postoperatoria mostra due impianti dislocati nel seno mascellare di destra e di sinistra. Fig. 2b_La sezione trasversale postoperatoria eseguita con CBCT i-CAT di uno degli impianti dislocato nel seno di destra mostra l’impianto e il suo orientamento anatomico nella prospettiva bucco-linguale. Fig. 2c_Un 3DVR postoperatorio dell’impianto dislocato fornisce al chirurgo un feedback dell’approccio chirurgico. In questo caso, è stata eseguita una procedura Caldwell-Luc con una fresa per creare una finestra di accesso attraverso la parete laterale della mascella, ottenendo così un accesso diretto all’impianto dislocato. Fig. 2a Fig. 2c Fig. 2b