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implants Italy

1_201216 articolo c.e. _ fallimenti implantari Eziologia dei diversi tipi di insuccesso in implantologia orale Autore_D.M. Almog, DMD Questo articolo permette l’acquisizione di crediti CE. Il questionario CE può essere scaricato dal sito www.dtstudyclub.com. _crediti ce parte I _Finora, l’ambito diagnostico dell’esa- me pre-operatorio in implantologia orale è stato spesso oggetto di ricerca e valutazio- ne. In questo articolo, discuteremo la possibile eziologia e la peculiarità dei potenziali insuccessi implantari associati al limitare il nostro esame pre-operatorio a immagini radiografiche bi-di- mensionali, piuttosto che all’imaging tridimen- sionale con tomografia Cone-beam (CBCT). Negli ultimi anni, la tecnologia di imaging dentale CBCT ha iniziato a farsi strada in ogni disciplina della nostra professione, espandendo gli orizzonti della professione clinica, aggiungen- do una terza dimensione alla pianificazione del trattamento cranio-facciale. L’imaging dentale CBCT acquisisce un volume di dati e, tramite un processo di ricostruzione, produce immagini che non contengono distorsioni, ingrandimenti e/o sovrapposizione di anatomia. Nelle stesse sezioni, sono possibili differenti viste con una sola esposizione, eliminando così il lavoro di congettura dall’implantologia orale. Inoltre, le dosi effettive di radiazioni di que- sti sistemi di imaging, misurate in Microsievert, sono decisamente inferiori rispetto a quelle di una serie completa di radiografie periapicali (di- gitali o con pellicola di tipo D speed). Secondo i professionisti che inseriscono impianti, questa tecnologia rende la procedura più efficiente. Essenzialmente, l’imaging dentale CBCT ha rappresentato un’importante svolta, soprattutto per l’implantologia orale in quanto le misurazioni sono precise e consentono ai professionisti una chiara visione dei rapporti anatomici del pazien- te. L’imaging dentale CBCT usa una tecnologia avanzata per fornire informazioni anatomiche più complete del distretto orale e maxillofacciale, tra cui bocca, viso, mascellari e Atm, che permet- tono una migliore pianificazione del trattamento e risultati finali predicibili. Per quanto riguarda altri meccanismi fisici che contribuiscono alle modalità di insuccesso dell’impianto, la maggior parte degli articoli di ricerca e revisione hanno concluso che le linee guida del rapporto corona-radice associate ai denti naturali non dovrebbero essere applicate al rapporto corona-impianto. Secondo questi articoli, i rapporti corona-im- pianto degli impianti che al tempo delle verifiche erano stati considerati di successo, erano simili a quelli degli impianti falliti. Apparentemente, secondo alcuni di questi articoli, le linee guida utilizzate da alcuni clinici per determinare le pro- gnosi future dei restauri supportati da impianti mancano di validazione scientifica riguardo alle possibili cause di frattura dell’impianto. Inoltre, nonostante la percentuale di succes- so degli impianti dentali sia alta, l’ottenimento di risultati predicibili in termini di ricostruzione ed estetica per la sostituzione di un dente singolo o di più denti multipli con impianti dentali rappre- senta un sfida. Con l’ampliamento delle possibilità riabili- tative mediante impianti per la sostituzione dei denti mancanti, possiamo incontrare sempre più condizioni anatomiche maxillofacciali e occlusali diverse. _Le conseguenze Per quanto riguarda l’implantologia orale, come diverse istituzioni e autori hanno previ- sto(1,2) , con la rapida tendenza all’invecchiamento