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implants Italy

131_2012 special _ impianti post-estrattivi ta una procedura clinica in grado di ridurre le variazioni dimensionali in seguito all’estrazio- ne dentale, tuttavia non è in grado di preve- nire completamente il riassorbimento osseo e garantire la stabilità dimensionale dei tessuti molli perimplantari. Per questo motivo il so- vrariempimento del difetto osseo e l’innesto esterno vestibolare al sito trattato può rappre- sentare una valida alternativa terapeutica per ottenere adeguati volumi ossei attorno agli impianti per un risultato estetico ottimale. _Discussione L’inserimento di impianti post-estrattivi comporta fattori di rischio che devono essere studiati al fine di ottenere buoni risultati este- tici a lungo termine. Uno degli aspetti clinici determinanti il successo estetico è la stabilità dei tessuti molli perimplantari. La stabilità tissutale è de- terminata da diversi fattori tra cui il biotipo parodontale e la posizione apico-coronale e vestibolo-linguale della spalla implantare. Impianti con la spalla implantare posizio- nata vestibolarmente alla linea di congiunzione del margine cervicale degli elementi adiacenti hanno mostrato un’incidenza di recessioni tre volte maggiore rispetto a impianti posizionati 2 mm più palatali a questa linea. Nella pratica clinica gli impianti post- estrattivi devono essere posizionati a livello della cresta ossea o leggermente sottocrestale, 3-4 mm apicalmente al margine gengivale. An- che il biotipo parodontale sembra influenzare la stabilità dei tessuti marginali, anche se non sono stati condotti studi che descrivano det- tagliatamente l’influenza del biotipo parodon- tale sul risultato estetico degli impianti post- estrattivi. L’innesto nello spazio tra impianto e cresta vestibolare è considerata una procedura clinica in grado di ridurre le variazioni dimen- sionali in seguito all’estrazione dentale, tutta- via non è in grado di prevenire completamente il riassorbimento osseo e garantire la stabilità dimensionale dei tessuti molli perimplantari. Per questo motivo il sovrariempimento del difetto osseo e l’innesto esterno vestibolare al sito trattato può rappresentare una valida alternativa terapeutica per ottenere adeguati volumi ossei attorno agli impianti per un risul- tato estetico ottimale. _Conclusioni Il concetto di distanza tra il margine im- plantare e la corticale vestibolare è di fonda- mentale importanza e può essere un parame- tro diagnostico utile per guidare il clinico nella scelta della procedura di innesto più adeguata (innesto interno VS innesto esterno ed ester- no). Nei casi clinici in cui la distanza tra la su- perficie implantare e il margine vestibolare è < di 4 mm l’innesto interno ed esterno è la tec- nica di scelta per la preservazione della cresta ossea al fine di ottenere il successo estetico. Fig. 4_Distanza tra superficie implantare margine osseo vestibolare > 4 mm. Fig. 5_Innesto interno all’alveolo post-estrattivo (IG). Fig. 6_Posizionamento di una membrana riassorbibile che può essere intenzionalmente lasciata esposta. Fig. 4 Fig. 5 Fig. 6