Please activate JavaScript!
Please install Adobe Flash Player, click here for download

implants Italy

1_201212 special _ impianti post-estrattivi fine di ottenere l’incremento di mucosa che- ratinizzata evitando lo spostamento coronale della linea mucogengivale (Figg. 1-3). Distanza I-VP > 4 mm Se la distanza tra il margine implantare e la corticale vestibolare è maggiore o uguale a 4 mm può essere efficacemente utilizzato il solo innesto interno dell’alveolo post-estrat- tivo (IG). È raccomandato il posizionamento di una membrana riassorbibile intenzionalmente lasciata esposta per proteggere e stabilizzare il materiale da innesto. (Figg. 4-6) _Risultati L’inserimento di impianti post-estrattivi immediati (tipo 1) comporta vantaggi e svan- taggi. L’ampio spessore della cresta ossea del sito post-estrattivo permette al clinico di sce- gliere correttamente la posizione implantare nei tre piani dello spazio, mentre gli svantaggi dell’inserimento implantare immediato sono rappresentati dalla morfologia dell’alveolo post-estrattivo che può determinare la scor- retta posizione implantare, dalla mancanza di stabilità primaria e dalla difficile gestione dei tessuti molli. Uno dei punti chiave in implantologia è proprio la stabilità dei tessuti molli perimplan- tari. Diversi fattori sono in grado di influenza- re la stabilità della mucosa come: il posizio- namento vestibolo-linguale e apico-coronale della spalla implantare, il biotipo parodontale, lo spessore della corticale ossea e la gestione chirurgica dello spazio residuo tra impianto e alveolo. Impianti con la spalla implantare posizionata vestibolarmente alla linea di con- giunzione del margine cervicale degli elementi adiacenti hanno mostrato un’incidenza di re- cessioni tre volte maggiore rispetto a impianti posizionati 2 mm più palatali a questa linea. Se si considerano le recessioni dei tessuti molli queste avvengono sia in pazienti con bio- tipo spesso sia con un biotipo sottile, sugge- rendo che il solo biotipo gengivale spesso non può prevenire le recessioni le quali tendono a essere di maggiore entità nel biotipo sottile. Quando la corticale vestibolare è danneggiata possono occorrere significative recessioni in- dipendentemente dall’utilizzo di membrane o innesti ossei. Lo spessore iniziale della cresta ossea ve- stibolare potrebbe essere un fattore impor- tante nel determinare l’estensione del riassor- bimento osseo vestibolare durante la fase di guarigione(10,23) . L’innesto nello spazio residuo tra impianto e cresta vestibolare è considera- Al termine del rimodellamento osseo que- sto permetterà di avere almeno 2 mm di cresta ossea conservata che permetterà di mante- nere il cono di riassorbimento perimplantare all’interno delle pareti ossee. Per stabilizzare l’innesto deve essere posi- zionata una membrana riassorbibile che può essere intenzionalmente lasciata esposta al Fig. 1_Distanza tra superficie implantare e margine osseo vestibolare ≤ 4 mm. Fig. 2_Innesto interno ed esterno all’alveolo post-estrattivo (IEG). Fig. 3_Posizionamento di una membrana riassorbibile che può essere intenzionalmente lasciata esposta. Fig. 2 Fig. 3 Fig. 1