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implants Italy

1_201210 special _ impianti post-estrattivi recenti hanno mostrato risultati soddisfacen- ti per impianti posizionati in siti con processi periapicali(6) . I processi di osteointegrazione in siti infetti sono stati indagati da due studi su cani(29,30) . Gli studi mostrano una diminuzione del BIC (Bone Implant Contact) nei siti infetti ma questa differenza risulta significativa in solo uno dei due studi(30) . Uno studio di Linde- boom et al.(5) , ha mostrato percentuali di so- pravvivenza del 92% per impianti post-estrat- tivi e del 100% per impianti posizionati in siti guariti. L’autore attribuisce questa differenza all’aumento di gengiva cheratinizzata durante la guarigione dell’alveolo post-estrattivo. Come dimostrato da Novaes et al.(28) il po- sizionamento di impianti in siti con infezioni croniche non è controindicato se sono utiliz- zate tutte le misure per la pulizia alveolare e se è prescritta un’adeguata terapia antibiotica prima dell’inserimento implantare (Tab. 6). Posizione implantare Il successo estetico e funzionale delle ria- bilitazioni implanto-protesiche dipende diret- tamente dalla posizione implantare. La pos- sibilità di finalizzare il restauro protesico, il profilo di emergenza e la stabilità del risultato estetico è determinato dalla posizione tridi- mensionale dell’impianto. La spalla implantare deve essere posizio- nata almeno 2 mm palatalmente alla cresta ossea vestibolare, 3 mm al di sotto della giun- zione amelo-cementizia degli elementi dentali adiacenti e a 1,5 mm di distanza dagli elemen- ti dentali adiacenti o a 3 mm dagli impianti adiacenti. In tutte le situazioni cliniche in cui si desideri ottenere una crescita di tessuti molli vestibolari è possibile posizionare l’impianto più apicalmente e con angolazione palatale: per ogni millimetro di angolazione palatale in più è possibile posizionare l’impianto 1 mm più apicale(31) . La posizione vestibolo palatale della spal- la implantare è un fattore molto significativo nell’insorgenza di recessioni vestibolari sia per gli impianti dilazionati che per i post-estrattivi. Impianti più vestibolarizzati hanno dimostrato una maggiore percentuale di recessioni se pa- ragonati a quelli posizionati pala talmente(32,33) . L’inserimento di impianti post-estrattivi nel mascellare anteriore deve prevedere una po- sizione più palatale con un gap vestibolare di almeno 1-2 millimetri evitando che il margi- ne anteriore della spalla implantare sia posi- zionato nella “zona vestibolare pericolosa”(32) . Per questo impianti sovradimensionati devono essere assolutamente evitati nelle aree este- tiche. Spazio perimplantare L’inserimento di impianti in siti post- estrattivi spesso comporta una discrepanza tra il corpo implantare e le pareti alveola- ri. Se tutte le pareti ossee dell’alveolo post- estrattivo risultano integre e la discrepanza implanto-alveolare è minore o uguale a 3 mm non sono necessarie manovre rigenerative in quanto il processo di guarigione riempirà spontaneamente lo spazio perimplantare ma si può comunque prevedere un significativo riassorbimento orizzontale. L’innesto di ma- teriali particolati ossei o sintetici può contra- stare il riassorbimento orizzontale, possono essere utilizzati nei protocolli di inserimento implantare immediato e precoce. I sostituti ossei mantengono nel tempo volumi più stabili in quanto presentano un riassorbimento più lento rispetto all’osso autologo. Questa caratteristica li rende maggiormen- te indicati nel riempimento degli spazi perim- plantari e per il mantenimento dei volumi ossei orizzontali(34) . L’innesto di sostituti ossei limita il riassor- bimento orizzontale al 25% delle dimensioni originali della cresta alveolare(33) . Diversi lavori scientifici hanno indagato tecniche per la pre- servazione della cresta alveolare. In particola- re alcuni studi hanno riportato aumenti ossei verticali di 1 mm in seguito a sovrariempimen- to del difetto marginale(35) o innestando la cor- ticale vestibolare esternamente(36) . Tabella 5_ Distribuzione degli spessori ossei vestibolari in incisivi e canini.