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Dental Tribune Italian Edition

7Dental Tribune Italian Edition - Gennaio 2012 Innovazione, in modo accessibile. Visitate www.carestreamdental.com o chiamate 02. 66098. 548 Sistema di imaging extraorale KODAK 9000 3D Carestream Dental © Carestream Health, Inc., 2012. Il marchio di fabbrica e la relativa veste grafica sono utilizzati su licenza concessa da Kodak. Prodotto autorizzato Combina automaticamente volume localizzati Esami 3D su quadranti multipli Ora disponibile con programma di Stitching Il campo visivo esteso ugualmente ad un costo accessibile Medicina Interdisciplinare Relazione tra erosione dentale e reflusso gastro-esofageo A. Santangelo*, A. Zoia*, L.M. Bartorelli**, C.E. Mirelli***, R. Penagini °, A. Elvevi°° Reparto di Conservativa ed Endodonzia della Clinica Odontoiatrica e Stomatologica dell’Università degli Studi di Milano, Direttore: Prof. F. Santoro, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico: *Odontoiatri frequentatori. **Ricercatore confermato. ***Collaboratrice alla ricerca. Reparto Endoscopia Digestiva Diagnostica e Operativa, Direttore: Prof. D. Conte, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli studi di Milano: °Responsabile. °°Medico specializzando in gastroenterologia. Lo scopo di questo lavoro è quello di valutare l’associazione tra disturbo da reflusso gastro-esofageo (GERD) ed erosione dentale, già nota in let- teratura, ma priva di linee guida o studi mirati al corretto approccio preventivo e terapeutico nei con- fronti di questi pazienti. L’erosione dentale L’erosione dentale si definisce come la perdita progressiva e irreversibile dei tessuti duri del dente, che può variare da un’abrasione superficia- le dello smalto fino all’esposizione dentinale. Per essere definita tale, questo tipo di lesione deve essere causato da un processo chimico privo di coinvolgimento batterico. L’eziologia delle erosioni è multifat- toriale: le cause possono essere di- stinte in fattori intrinseci, quali di- sordini gastrici, ed estrinseci, come l’assunzione di alimenti a contenu- to acido. Il ruolo dell’alimentazione I cambiamenti sociali ed economici hanno portato a un cambiamento delle abitudini alimentari, c’è mag- gior varietà e disponibilità alimen- tare. Gli alimenti possono essere classificati in acidificanti o alcali- nizzanti: - Acidificanti: carni rosse, cereali, alimenti raffinati e industriali; alimenti che dopo l’ossidazione formano un residuo acido (zolfo, fosforo, cloro) e abbassano il pH a valori di circa 7,35. - Alcalinizzanti: frutta, verdura, latte, patate, legumi; alimenti che dopo l’ossidazione formano un residuo alcalino (sodio, cal- cio, magnesio, potassio) e alzano il pH a valori di circa 7,43. Un’ali- mentazione equilibrata dovreb- be prevedere almeno il 75% in peso di alimenti alcalinizzanti. I cibi acidi sono invece semplice- mente quelli contenenti acidi orga- nici e possono comportarsi sia come acidificanti che come alcalinizzanti, a seconda del tipo di metabolismo cui vanno incontro. È possibile dunque individuare un’attività acidificante sistemica e locale: - Sistemica: i cibi acidificanti de- terminano un abbassamento al di sotto del valore di pH fisiolo- gico 7,41. Si avvia una reazione biochimica tamponante richia- mando sali minerali a reazione basica, come il fosfato di calcio, dalle sedi a maggior contenuto, con attivazione di processi di de- mineralizzazione. - Locale: a livello orale, i cibi acidi svolgono un’azione locale (soft drinks, succhi di frutta, alimenti contenenti additivi acidificanti come e338, e385), favorita da stati di acidità sistemica, che la saliva non riesce a tamponare e se il pH scende sotto il valore di 4,8 si ha un fenomeno di mordenzatura dei tessuti duri del dente. Ad esempio gli alimenti contenenti acidi fosforici (e338) come i più co- muni soft drinks, richiamano calcio dai depositi ossei determinando un notevole abbassamento del pH, lo- cale e sistemico. Bevendo una sola lattina di cola (350 ml) il pH scende a valori inferiori di 4 per circa 50 minuti. Il ruolo del reflusso gastroesofageo (GERD) Al fine di indagare il ruolo nell’ero- sione dentale giocato dal reflusso di acidi gastrici intrinseci si è scelto di condurre uno studio in collabora- zione con il Reparto di Endoscopia Digestiva Diagnostica e Operativa, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospe- dale Maggiore Policlinico di Milano, su 52 pazienti di entrambi i sessi, con diagnosi di GERD. Lo studio è stato strutturato in tre fasi: - Compilazione di un questionario comprendente una breve anamnesi, la presenza di cofattori dell’erosio- ne quali frequenza dei disturbi da GERD, tipo e frequenza dello spaz- zolamento dentale e assunzione di alimenti a contenuto acido. - Misurazione pH salivare. - Documentazione fotografica (Figg. 1a-c). L’analisi dei dati raccolti ha eviden- ziato che tutti i pazienti in esame presentano erosioni dentali, con una prevalenza a livello delle super- fici palatali, linguali e cervicali degli elementi del settore frontale. Il pH salivare registrato è risultato basico, il che si può giustificare consideran- do la terapia con farmaci antiacidi alla quale i pazienti sono sottopo- sti. Dai questionari è emerso che la maggior parte dei pazienti consuma abitualmente bevande a contenuto acido ed esegue manovre di spazzo- lamento scorrette (prevalentemen- te orizzontale). In particolare tali manovre di igiene orale vengono effettuate immediatamente dopo Figg. 1a-c - Le immagini di un paziente dello studio in oggetto evidenziano importanti segni di erosione. la percezione di disturbi di reflusso, quali sensazioni di sapore sgradevo- le e bruciori. La correlazione tra GERD ed erosio- ne dentale potrebbe quindi essere individuata come la risultante della compresenza di fattori mordenzan- ti i tessuti dentali, di origine intrin- seca, come la presenza di GERD, di origine estrinseca, come il consu- mo di alimenti acidi, e di un agente meccanico di rimozione tissutale, in questo caso coincidente con mano- vre scorrette di spazzolamento. Conclusioni I pazienti affetti da GERD dovrebbe- ro essere regolarmente sottoposti a visite odontoiatriche per valutare l’eventuale comparsa di manife- stazioni erosive a carico dei tessuti dentali in modo da poter effettuare una efficace prevenzione primaria e secondaria. La bibliografia è disponibile presso l’Editore.