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Dental Tribune Italian Edition

4 Dental Tribune Italian Edition - Gennaio 2012 METTI IL TUO IMPIANTO AL CENTRO DI UN MONDO FATTO DI SCIENZA, TECNOLOGIA E PROFESSIONALITÀ: IL MONDO IDI EVOLUTION. tel 039/6908176 fax 039/6908862 info@idievolution.it www.idievolution.it Scegli come partner IDI evolution. Scegli l’unica realtà in grado di offrirti: diagnosi ossea intraoperatoria, valutazione della stabilità primaria complessiva dell’impianto, software di archiviazione dati intraoperatori,cartella clinica digitale,procedura assistita di incorporazione impianti a carico immediato, chirurgia computer guidata, protesi individualizzate, reparto CAD-CAM, gamma implantare dedicata alle diverse tipologie ossee e componentistica protesica completa con produzione interna certificata secondo i più alti standard qualitativi. IDI Evolution. Lasciati guidare nel mondo dell’implantologia evoluta. DOUBLE GUIDE News e Commenti Nuove prospettive nella ricerca biomedica Cellule staminali di derivazione orale Recentemente sono stati pubblica- ti i risultati delle Unità di Ricerca ammesse al cofinanziamento da parte del Ministero dell’Istruzio- ne, dell’Università e della Ricerca, nell’ambito del Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale (Prin) 2009. Per la terza volta consecutiva i grup- pi Nazionali di ricerca coordinati dal prof.FeliceRobertoGrassi,professore ordinario dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, direttore del Di- partimento di Metodologia Clinica e Tecnologie Medico-Chirurgiche, hanno vinto il prestigioso riconosci- mento, ottenendo nuovamente un giudizio di eccellenza con il massimo punteggio attribuibile. Il Prin 2009 ha decorrenza dal 17 ottobre 2011 per tutto il biennio successivo. Dunque prof. Grassi, la polpa dentaria come nuova fonte di cellule staminali? Certo, lo studio di cellule staminali provenienti da polpa dentaria e dai tessuti di derivazione dentaria in ge- nerale, rappresenta una prospettiva interessante per le nuove frontiere della ricerca biomedica. E per ciò che concerne le implicazioni etiche? In passato problemi erano sorti in merito alle implicazioni bioetiche relative alla coltura di cellule stami- nali, in quanto il veto del Comitato Nazionale di Bioetica è posto per le cellule staminali derivanti da tessuti appartenenti alla vita prenatale (em- brioni e feti). Per poter ovviare a questo “limite” il nostro gruppo di ricerca si è concen- trato nel mettere a punto un proto- collo relativo l’allestimento di cellule staminali derivanti dalla polpa den- taria, che è invece un tessuto che si sviluppanell’epocapost-natale,quin- di senza alcuna implicazione etica. Per ciò che concerne la polpa denta- ria presente nella dentizione decidua o nei follicoli dentari, in letteratura scientifica è noto che le colture cellu- lari ottenute da tali tessuti abbiano caratteristiche quantitativamente superiori alle medesime colture ese- guite da prelievi di midollo osseo, tecnica altamente invasiva (prelievo per aspirazione dalla cresta iliaca) e spesso poco tollerata dal paziente. La dentizione decidua, dal suo can- to, è un materiale facilmente repe- ribile in quanto tutti i bambini del pianeta la perdono nel transito con la dentizione permanente. Ha menzionato la letteratura scientifica, ciò significa che sono presenti studi da parte della comunità scientifica internazionale? Studi condotti in tal senso in campo biomedico negli ultimi anni attraver- so contributi della comunità scien- tifica internazionale e pubblicati in letteratura, hanno indirizzato la nostra attenzione sulla possibilità di poter “riprodurre” e applicare questi protocolli anche in Italia. E a nostra volta, attraverso i risul- tati ottenuti (sono in corso ulteriori esperimenti), abbiamo prodotto dei lavori scientifici pubblicati su riviste con impact factor, a rilevanza inter- nazionale e nazionale. Quali i limiti della ricerca? Il limite maggiore di questa ricerca incentrata sulle cellule staminali, a oggi è rappresentato essenzialmente dal loro isolamento, poiché tendono a scomparire dalla polpa dentaria superato il trentesimo anno di età, e dal loro mantenimento in labora- torio nello stadio indifferenziato; in- fatti, le cellule staminali non possono essere coltivate a lungo poiché dopo alcune divisioni cellulari tendono a perdere le caratteristiche di pluripo- tenzialità. In alcuni casi le cellule staminali pre- levate da organismi adulti possono contenere anomalie del Dna dovute a invecchiamento e accumulo di mu- tazioni. Quali invece le prospettive? Anche se la loro localizzazione in situ è abbastanza differente, le cellule staminali prelevate da tessuti di ori- gine dentaria e midollo osseo hanno molte caratteristiche comuni; sono altresì caratterizzate dalla loro alta capacità proliferativa ex vivo, e la differenziazione in linee multiple di cellule in base alle condizioni micro- ambientali in cui sono coltivate. Inoltre, grazie alla loro capacità di aderire a un substrato di plastica pretrattato (sul quale sono coltivate), iniziano a proliferare. I risultati attesi dalla presente ricerca potranno contribuire in modo signi- ficativo allo sviluppo di biotecnologie capaci di rendere possibile un sempre maggiore utilizzo terapeutico delle cellule staminali provenienti da una fonte facilmente accessibile, come quella rappresentata dagli elementi dentali. In conclusione vi è una grande poten- zialità per il loro utilizzo terapeutico una volta estratte dal singolo dente, in quanto se ben “indirizzate” (per esempio stimolandole in tal senso attraverso i regolatori di formazione dell’osso) potrebbero essere utilizzate per la rigenerazione ossea, parodon- tale o addirittura la genesi de novo di elementi dentari, creando possibilità reali in un futuro forse non troppo distante. Responsabile scientifico Nazionale Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale (Prin) 2009: prof. Felice Roberto Grassi. Componenti Gruppo di Ricerca: An- drea Ballini, Giorgio Mori, Maria Gra- no, Silvia Colucci, Mariasevera Di Co- mite, Mina Brunetti, Angela Oranger, Claudia Carbone, Stefania Cantore, Vito Crincoli, Francesco Papa, Biagio Rapone. Gianna Maria Nardi laScia il tUO cOMMeNtO all‘articOlO SUlla NOStra PaGiNa Di FacebOOK Felice Roberto Grassi. Felice Roberto Grassi e parte dello staff nel laboratorio di ricerca c/o l‘Università degli Studi di Bari „Aldo Moro“.