Please activate JavaScript!
Please install Adobe Flash Player, click here for download

Dental Tribune Italian Edition

4 Italian EditionAnno VII n. 12 - Dicembre 2011 News e Commenti A2G srl Ufficio Commerciale Via degli Olmetti, 18 - 00060 Formello (zona ind.)ROMA - Tel. +39 06 9075457 - info@a2glaser.com un sorriso abbiamo per tutti Una gamma completa di laser dentali, estetici e apparecchiature per medicina estetica perChé sCegliere qUando pUoi avere tUtto disTRibUTORe dei MARchi: • Laser a diodo A2G da 2 a 60 Watt • Piattaforma multiapplicative Formax Plus™ e Omnimax™: iPL® / dPc® / Laser Nd:Yag / Laser Nd:Yag Q-switch / Laser er:Yag Laser er:Yag Frazionale / iR infrarosso / iR infrarosso Frazionale / RF Radiofrequenza • Laser cO2 Frazionale • Laser Q-switch • Laser Alessandrite • Laser a diodo (neW) • Laser Nd:Yag impulso lungo e corto • Liposuzione Laser Assistita • Radiofrequenza • Ultrasuoni • isoforesi (ePOReX® ) • QUAd (Radiofrequenza bipolare/esapolare) • cavitazione (KAViTRON™) • sistemi Led per fotomodulazione, terapia fotodinamica e fotoringiovanimento cutaneo • sistemi di raffreddamento professionali per trattamenti iPL e laser • Progettazione e realizzazione di centri medici-estetici chiavi in mano Tra riforma previdenziale e liberalizzazione di società tra professionisti Nelle scorse settimane attraverso l’editoriale veico- lato dallo Speciale “Today” alla 39a edizione di Expoden- tal, si sottolineavano le gravi turbolenze socio-economiche dell’Europa e del Paese in par- ticolare, contestualizzandole in una sorta di “Terza guer- ra mondiale” combattuta per fortuna senza ordigni nucleari ma a colpi di spread sui titoli Roberto Callioni. Nell’Aula Magna della Dental School di Torino è stato celebrato, il 24 ottobre, il triennio d’attività, Emilio Iodice, commissario AOU del S. Giovanni, ha sottolineato i risultati di una scuola in grado di offuscare la fama di Zurigo. Hanno poi preso la parola Ezio Ghigo, preside di Medicina, il Rettore Ezio Pellizzetti e il “padrone casa”, Stefano Caros- sa, che ha elencato immagini e cifre, chiamando in causa il suo maestro e promotore della Dental, Giulio Preti. Il suo sogno non si sarebbe avverato senza la Compagnia di San Paolo, (presidente Angelo Benessia) non sponsor acri- tico ma “comprimaria dello sviluppo” di una struttura dove ricerca, assistenza e didattica si accompagnano alla cura del- le fasce più fragili. Qualche cifra: nel 2010, 80 mila presta- zioni con un più 42% rispetto al 2009. “I risultati hanno impressionato i docenti di Zurigo - dice Preti - ma anche altri stranieri”. Il 96,3% dei suoi laureati entro un anno trova lavoro. Tra poco entrerà anche in funzione, un centro, unico al mondo, per la cura delle patologie più gravi correlate al dentale. m.boc Grande festa al Lingotto di Torino La Dental School compie tre anni di Stato dei Paesi sovrani e di indici borsistici. A poche settimane dall’ar- ticolo, in almeno tre Paesi (Grecia Spagna e Italia) quel conflitto, certo fortemente influenzato anche da moltepli- ci e indecifrabili (almeno per il comune cittadino) fattori interni, ha stravolto l’assetto politico governativo dei tre Paesi con la caduta dei rispet- tivi governi. Eventi eccezionali per tem- pi eccezionali: mai si era vista nel Paese un’accelerazione e al tempo stesso, composizione di una crisi governativa in così pochi giorni. Esattamente 7 giorni prima della caduta del governo Ber- lusconi, si è potuto conoscere e ascoltare in prima persona l’at- tuale Primo Ministro Monti nel Convegno “Le strategie del cambiamento” organizzato a Roma da Enpam. A prescinde- re dalla suggestiva coincidenza che ha consentito agli astanti di cogliere “in anteprima” il pensiero del futuro Premier, dal Convegno sono emerse le linee di politica previdenzia- le che verranno adottate da Enpam entro il 31 dicembre del 2012 per rispettare l’equi- librio economico trentennale previsto dalla legge. Gli scarni dettagli di que- sta “ristrutturazione previ- denziale”, almeno per quanto concerne “la quota B”, riferita all’esercizio Libero Professio- nale, prevedono un aumento di contributi dell’1% annuo a partire dal 2015, portando l’aliquota dal 12,5% al 22% con una diminuzione del coef- ficiente di rivalutazione annua dall’1,75 all’1,50 e un aumento del tetto massimo per la con- tribuzione ordinaria che da 42.000 euro e rotti passerebbe ai 93.622 euro. Allo stato attuale l’età pen- sionabile è poi prevista a 68 anni a partire dal 2018. Che nel nostro Paese esista un grave “problema previden- ziale” (tale capitolo di spesa è al primo posto nel bilancio di Stato seguito dalla spesa sani- taria) è ben noto. Altrettanto acclarato che investa, seppur con connotati diversi, anche le Libere Pro- fessioni e rispettive Casse Pre- videnziali. In sostanza laddove ci si chiede perché un odonto- iatra non percepisca pensioni paragonabili a funzionari di banca piuttosto che dirigenti d’azienda, è indiscutibile che si è giunti a un bivio inderoga- bile: versare maggiori contri- buti come altre categorie, per prospettare pensioni che rea- listicamente facciano sperare un tenore di vita per “gli anni azzurri” accettabile, dopo anni di duro “libero” lavoro. Su questa scelta che dovreb- be comportare anche un wel- fare professionale adeguato, “un ombrello protettivo” com- pleto per il professionista, la categoria manifesta molte perplessità, sino a rifiutare la proposta uscita dal Convegno Enpam, soprattutto se non vi saranno margini di trattativa e di facoltatività nella citata ristrutturazione. In realtà la posta in gioco è molto più alta a prescindere da atteggiamenti demagogici e ideologici. Una professione in grave crisi come l’odontoia- trica non riuscirà a sopporta- re questo ulteriore onere, pur deducibile che sia. Un colpo da KO che potreb- be ridisegnare addirittura il profilo libero professionale soprattutto se la misura venis- se intersecata con uno dei provvedimenti più preoccu- panti per le Libere Professioni contenute nell’ultimo atto del governo Berlusconi. E cioè l’approvazione della cosiddetta Legge di Stabilità, che nel capitolo delle libera- lizzazioni prevede tra l’altro l’ingresso nelle società tra pro- fessionisti di capitale privato sinanco in termini di maggio- ranza. Verrebbe da pensare a real- tà professionali in cui gli odontoiatri potrebbero esse- re presenti in qualità di soci, o collaboratori o addirittura dipendenti, magari afferendo nel tempo, in termini previ- denziali, “al calderone Inps”. Insomma, alle preoccupanti analisi sul futuro professio- nale, si aggiungono ora queste sinistre novità che rendono il futuro dell’Odontoiatria anco- ra più incerto e vedono nella difficile realizzazione di uno strutturato network territoria- le da parte dell’Associazione di categoria più rappresentativa, forse l’unico strumento per contrastare la situazione, limi- tandone i danni. In tal senso i tempi sono limitatissimi anche in termini di cambiamento di un’impo- stazione mentale dell’Odon- toiatra anagraficamente più maturo, paradossalmente più esposto a queste criticità pro- fessionali. Roberto Callioni