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Implant Tribune Italian Edition

7 Italian Edition Anno V n. 4 - Novembre 2011 Associazioni Scientifiche Û Nel 1997 abbiamo rivoluzioNato la chirurgia ossea coN Piezosurgery®. Nel 2011 lo abbiamo fatto di Nuovo. Nuovo mectroN Piezosurgery® touch Û vetro touch screeN, maNiPolo coN led ruotabile mectron s.p.a., via loreto 15/a, 16042 carasco (ge), italia, tel +39 0185 35361, fax +39 0185 351374, www.mectron.it, mectron@mectron.com Û Nuovi iNserti Û Inserti mini dental implant – con irrigazione interna per un raffreddamento ottimale Û MDI-1.9 Û MDI-2.5Û MDI-2.2 Û IM1-AL Û CROWN PREP Û IM1-AL – nuovo inserto per l’osteotomia pilota iniziale nei siti post-estrattivi Û Preparazione e rifinitura del margine cervicale con Piezosurgery® IT pagina 6 Noicomeaccademiacioccupiamo di applicazione della tecnologia piezoelettrica in chirurgia, che va oltre il dentale. La tecnica trova applicazione infatti anche in altri settori medici quali l’ortopedia, la neurochirurgia (la chirurgia della mano ad esempio) e vorrei estendere con orgoglio ai medici di tali specialità l’invito per la partecipazione all’accademia. Una domanda personale di attualità. Lei è presidente di un’accademia scienti- fica e tecnologica. Come vede inquadrata la figura dell’odontoiatra all’interno della categoria, nell’ordine dei medici? O sente la necessi- tà di un ordine autonomo? Bella domanda. Io sono laurea- to in medicina mi sento radicato alle conoscenze mediche e mi sono sempre occupato di chirurgia. Io preferirei invece rispondere richiamando un altro problema più rilevante: dobbiamo a mio giudizio unificare il livello di pre- parazione e formazione tra nord e sud. Questo, a mio giudizio, è un problema concreto da risolvere. Come suggerirebbe allora di intervenire? Con un maggiore coordinamento tra le università che dovrebbero periodicamente verificare i loro programmi accademici. Anche le accademie possono essere uno stimolo per i clinici ma anche per tanti universitari all’interno del- le accademie. Nel nostro paese la parte- cipazione alla formazione è ancora percentualmente bassa, nonostante ormai tanti enti quali ad esempio gli ordi- ni o il Cic offrano formazione gratuita. Non è forse uno strumento per accrescere la propria attività? Come potete contribuire come accademia a migliorare la sensibilità ver- so la formazione come stru- mento vincente per affrontare il futuro? Noi abbiamo deciso di fare un’educazione continua itineran- te più radicata sul territorio da nord a sud. Abbiamo ad esempio dei corsi base chiamati Essential in 3 sedi diverse. Questo spero favorisca una maggiore affluen- za e il desiderio nei professionisti di accrescere le loro conoscenze, dando risposte alle loro esigenze. Da quanto esiste l’accademia? Da 2 anni e abbiamo circa 50 soci attivi. Il congresso internaziona- le si è svolto a Lugano. Prossimi appuntamenti il 10-12 maggio 2012 a Sestri Levante dove par- leremo di tecniche minimamente invasive. Nel giugno 2013 (dal 13 al 15) chiuderò la mia presi- denza a Firenze con il Simposio Internazionale a Palazzo dei Congressi. Avverrà in inglese con un’im- pronta prettamente pratica. Con l’occasione voglio ringraziare il direttivo, i presidenti delle com- missioni, i soci attivi e fondatori dell’impegno profuso e del loro sostegno per migliorare e diffon- dere l’academy a livello naziona- le e internazionale. L’obiettivoèdiventareunasocietà consolidatanelpanoramascienti- fico, un punto di riferimento per i medici che desiderino e debbano migliorare ed espandere le loro conoscenze nell’utilizzo della chi- rurgia a ultrasuoni. Un ringraziamento va anche alle aziende e ai soci ordinari che ci danno fiducia partecipando ai nostri eventi culturali. Un’ultima domanda. Oggi la comunicazione con il pazien- te fa la differenza tra uno studio e un altro e favorisce la relazione evitando i conten- ziosi. Con la piezochirurgia è necessario raccogliere un particolare consenso infor- mato? No anzi. Con la piezochirurgia utilizziamo uno strumento net- tamente meno invasivo. Tanti incidenti tecnici possibili con la chirurgia tradizionale, diventa- no decisamente eccezionali con lo strumento ultrasonico. Questo può essere uno stru- mento di comunicazione con il paziente? Tutti quelli che lo utilizzano credo abbiano l’orgoglio e l’inte- resse a comunicarlo al paziente, soprattutto perché possono affer- mare che l’intervento ridurrà la morbilità e il margine di rischio. Svolgo da 31 anni la professio- ne e ho avuto modo di scegliere strumenti e tecnologie per accre- scere i benefici nel trattamento del paziente. I nostri corsi inten- dono diffondere la conoscenza dello strumento ultrasonico e farne capire le principali carat- teristiche. Ossia la selettività del taglio, la sicurezza, la grande visibilità e precisione, vantaggi straordinari da un punto di vista tecnico-chirurgico. Non vorrei venisse unicamente inteso come strumento di marketing, magari a discapito di una reale forma- zione e conoscenza delle tecniche e protocolli applicativi. Acqui- stare una macchina e non aver- ne conoscenze importanti non è positivo, anche perché si rischia di usarla poco e non sfruttarne tutte le sue potenzialità. Sono necessari anche corsi di comuni- cazione per il professionista, che oggi deve rivestire davvero tanti, troppi ruoli: manager di stesso, comunicatore col paziente, ave- re ottime conoscenze cliniche e tecnologiche. È una professione sempre più impegnativa. Una bella affermazione che nessuno ha mai il coraggio di fare. A ulteriori approfondi- menti su prossimi eventi.