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Implant Tribune Italian Edition

FIRST EDITION | NOVEMBER 2011 R&D MAGAZINE 2 < Preparazione iniziale, Scaling e Root Planing La terapia di rimozione dei fattori eziologici rap- presenta il primo passo di qualsiasi piano di trat- tamento perio-protesico. Se i denti da preparare sono ancora “vergini”, essa sarà suf ciente a eliminare la fase acuta dell’in ammazione e permetterà di valutare o la completa guarigione dei tessuti parodontali, o l’eventuale presenza di danni residui che neces- siteranno di terapia chirurgica; se i denti presen- tano delle corone difettose la terapia di scaling e root planing dovrà essere accompagnata dall’ese- cuzione di un nuovo provvisorio cosiddetto “tera- peutico”. Il limite accettato per un solco sano è di 1.5 mm perchè anche il paziente più motiva- to non è in grado di eliminare la placca batterica da tasche maggiori di 2-3 mm specialmente se all’interno del solco sono presenti dei bordi pro- tesici(14) . La valutazione della profondità del solco deve necessariamente essere effettuata dopo la risoluzione della fase acuta dell’in ammazione perchè i tessuti in ammati offrono poca resisten- za alla penetrazione della sonda. Nei tessuti in ammati, infatti, la punta della son- da supera l’epitelio giunzionale e si ferma sola- mente a livello del connettivo intatto(15) . Preparazioni Un approccio moderno alla restaurazione dei settori frontali ci impone di utilizzare tecniche che, nel rispetto dell’unità dento-parodontale, permettano di mascherare il limite marginale del- le corone proteiche. I tessuti gengivali anteriori sono però molto deli- cati e facilmente vanno incontro a una recessione traumatica in seguito alle preparazioni. Con le tecniche convenzionali, la profondità del solco può essere solo ipotizzata perché l’estensio- ne coronale dell’epitelio giunzionale è dif cile da individuare(6) . Il microscopio permette di superare questo ostacolo e, anche in presenza di tessuti gengivali sottili e delicati, offre la possibilità di un preciso controllo visivo della profondità del sol- co e della precisione dell’estensione apicale della preparazione del dente. Teoricamente se l’epite- lio giunzionale e il connettivo sopra-crestale non vengono disturbati, il livello della cresta alveolare e i livelli del margine gengivale dovrebbero rima- nere stabili nel tempo(6) . D’altra parte Dragoo e Williams(16) hanno dimo- strato che nonostante la massima attenzione dell’operatore, quando l’epitelio sulculare non era protetto, questo veniva sistematicamente dan- neggiato con conseguente rimaneggiamento del connettivo sopra-crestale e perdita di stabilità del contorno gengivale. Si consigliava pertanto l’uso di un lo di retrazione (che più precisamente dovrebbe essere chiamato di “spiazzamento del solco”) con lo scopo di creare una zona tampone all’epitelio giunzionale prima della preparazione intrasulculare del dente. Studi sperimentali(17) han- no infatti dimostrato che un lo non impregnato può rimanere no a 30 minuti all’interno del sol- co senza creare danni irreversibili. Si deve invece fare molta attenzione nell’usare più di un lo per- chè anche con una pressione normale è estrema- mente facile superare l’epitelio giunzionale, che ha un debole attacco emidesmosmico, e colloca- re i li nel connettivo(13) . La preparazione dei denti anteriori deve essere eseguita con una fresa diamantata a grana gros- sa (100-150 microm) e la preparazione portata a livello del margine gengivale; solo dopo aver inserito il lo di dislocazione del solco, si può uti- lizzare una fresa a spalla di 120-135° per eseguire la bisellatura intra-sulculare (Figg. 4-9). > Tab. 2 Flow chart per la gestione dei tessuti molli peri-protesici. VISITA STATUS RX ENDORALE COMPLETO MODELLI DI STUDIO FOTO DI STUDIO (BOCCA E SORRISO) - preparazione iniziale con scaling e root planing - supervisione all’igiene orale DENTI “VERGINI” SONDAGGIO < 1.5 mm Preparazione intrasulculare PROVVISORIO INTRASULCULARE morfotipo “flat” morfotipo “scalloped” PROVVISORIO EXTRASULCULARE valutazione della risposta tessutale se OK se non OK PROVVISORIO EXTRASULCULARE (ri)preparazione intrasulculare (ri)preparazione extrasulculare (ri)prepararzione extrasulculare SONDAGGIO < 3 mm SONDAGGIO > 3 mm CHIRURGIA PARODONTALE sondaggio > 3 mmsondaggio < 1.5 mm DENTI PREPARATI Fig. 4 Visione a 15 ingrandimenti del dente da preparare. Fig. 5 Inizio della preparazione sopragengivale. Fig. 6 Termine della preparazione sopragengivale. Fig. 7 Inserimento del filo di spiazzamento gengivale. Fig. 8 Visione a 35 ingrandimenti della preparazione. Fig. 9 Termine della preparazione a 0.5 mm all’interno del solco.