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Implant Tribune Italian Edition

22 Italian EditionAnno V n. 4 - Novembre 2011 Industry Report Riabilitazione dell’emimandibola con impianti conometrici a carico immediato Davide Dal Secco*, Giancarlo Derada Troletti**, Tiziano Pasini*** *Medico-chirurgo odontoiatra; **Chirurgo maxillo-facciale; ***Odontotecnico* Riassunto Scopo del presente lavoro è dimostrare come la metodi- ca implantare a connessione conometrica pura, possa essere utilizzata di routine in riabili- tazioni implanto protesiche a carico immediato in modo pre- dicibile e affidabile col vantag- gio del ripristino funzionale ed estetico in tempi assai più brevi della metodica tradizionale a guarigione sommersa. Parole chiave Implantologia, conometria, carico immediato. Introduzione Ad oggi l’implantologia a cari- co immediato è sempre più pro- posta come soluzione di prima scelta nelle riabilitazioni singole o multiple soprattutto dei settori anteriori dati i numerosissimi casi di successo riportati in let- teratura è ad oggi sempre meno accettato l’uso di protesi mobili per le maggiori esigenze estetico funzionali dei pazienti(1) . Da ciò l’esigenza di applicare tali solu- zioni anche nelle riabilitazioni dei settori posteriori applicando però un protocollo di progetta- zione che preveda l’inserimento di un impianto per ogni dente mancante e una solidarizzazio- ne protesica: questo permetterà l’ottima distribuzione del cari- co masticatorio necessaria per l’osteointegrazione(2) . Chiaramente lo screening del paziente è importante per la buona riuscita del caso: la valu- tazione deve essere approfondita sul tipo di osso(3) (RX, Tac Den- tal Scan), sui fattori di rischio quali il fumo o le malattie cro- niche accertate che possono con- dizionarne il risultato(4) . Materiali e metodi Il lavoro proposto è stato rea- lizzato utilizzando la sistemati- ca implantare Konus MD (DL Medica) con le seguenti caratte- ristiche: - Connessione conometrica pura tipo cono morse 1,5° con posizionamento a 360° Fig. 1 - RX iniziale. Fig. 4 - Provvisorio in resina. Fig. 5 - Protesi definitiva. Fig. 6 - RX finale Fig. 2 - Prima del inserimento. Fig. 3 - Inserimento. - Forma tronco-conica a spire larghe automaschianti - Posizionamentosottocrestale La connessione conometri- ca pura garantisce un’ottima plattfom-switching con un gap moncone impianto inferiore a 0,5 micron, che garantisce il più efficace sigillo contro i batteri che si è dimostrato(5,6) essere essenziale per il buon mantenimento dell’osso cresta- le, prevenendo quindi i coni di riassorbimento fisiologici. Tale concetto di plattform-swiching garantisce una miglior vascola- rizzazione dell’osso perimplan- tere coronale e dunque una sua miglior conservazione(7) . Le spire automaschianti a passo costante inoltre garanti- scono un’ottima stabilità prima- ria dell’impianto: caratteristica indispensabile per l’utilizzo a carico immediato(8) . Il protocol- lo chirurgico di questa sistema- tica prevede l’utilizzo di un kit composto da 9 frese, cricchetto e relativi mounters per l’avvita- mento. Il motore utilizzato con il contrangolo a riduzione 1024:1 è in grado di assicurare un torque di 600-800 N/cm e una velocità di lavoro di 38 giri/min a secco che permette il recupero dell’os- so autologo durante la prepara- zione del sito implantare. Il posizionamento dell’impian- to avviene 1 mm sottocrestale(9) e l’osso autologo recuperato vie- ne riposizionato in cresta per facilitare la guarigione del sito colmando il difetto osseo che si viene a creare durante la prepa- razione sottocrestale(10-13) . Caso clinico Paziente di sesso femminile di 68 anni con pregressa storia di parodontopatia, si presenta alla nostra osservazione per presenza di mobilità (grado 2) di alcuni restauri protesici. Dopo attenta analisi radiografica (panora- mica ed endorali) si evidenzia parodontopatia diffusa all’ar- cata superore e protesi di ponte 33-34, 37 emisezionato alla radi- ce distale. Viste le richieste si decide per un trattamento paro- dontale superiore (provvisorio terapeutico) e per la riabilitazio- ne inferiore con impianti a cari- co immediato. Si procede quindi dopo anestesia tronculare, con l’estrazione della radice mesiale del 37 sezionando dal ponte gli elementi 33-34 che sono mante- nibili. Si incide lembo in cresta e si preparano i tre siti implan- tari in corrispondenza dei den- ti mancanti senza irrigazione, recuperando l’osso autologo, il sito implantare è sottoprepara- to rispetto al diametro dell’im- pianto. Si inseriscono 3 impianti Konus MD in posizione 35 (3,5x10), 36 (3,5x12), 37 (5,5x8) circa 1 mm sotto crestali, con l’ausiliodelcricchettomanualesi applica una forza superiore a 800 N/cm che permette all’impianto automaschiante di ottenere la stabilità primaria necessaria; le relative sovrastrutture di dia- metro adeguato sono state scelte con l’inclinazione di 15° per dare un corretto parallelismo. Si com- patta con l’osso autologo recupe- rato la zona crestale per colmare i piccoli difetti ossei. Si sutura a punti staccati e si confeziona un provvisorio in resina cementato provvisoriamente in attesa della guarigione della ferita. Terapia antibiotica per 6 giorni e antin- fiammatorio al bisogno. Dopo 8 giorni si rimuove la sutura e si valuta il mantenimento del- la stabilità primaria. Durante i tre mesi successivi vengono eseguite RX di controllo e per il completo condizionamento dei tessuti molli, il provvisorio viene ribasato altre due volte: il moncone in posizione 35 viene fresato per migliorare il paral- lellismo; successivamente viene preparato un cucchiaio indivi- duale per l’impronta definitiva con polieteri direttamente sui monconi senza l’uso di transfer o analoghi da laboratorio, consi- derando il moncone implantare come un dente naturale. Il pon- te definitivo in metalceramica tradizionale viene cementato provvisoriamente, dopo le prove standard. Conclusioni L’implantologia ad oggi vie- ne sempre di più utilizzata nel- le riabilitazioni oro- protesiche con metodiche sempre più sicu- re, affidabili e predicibili. L’uso dell’impianto a connessione conometrica pura permette di eseguire riabilitazioni implan- to-protesiche anche a carico immediato con la sicurezza della tenuta della connessione impianto moncone nel tempo, con un adeguato controllo delle infiltrazioni batteriche neces- sario per il mantenimento del tessuto perimplantare sano e per la prevenzione di possibili cause di riassorbimento osseo, infiam- mazioni o perimplantiti. La metodica molto semplice per- mette di abbattere così tempi di lavorazione e di laboratorio non necessitando di componentisti- che complicate e costose.