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Implant Tribune Italian Edition

20 Italian EditionAnno V n. 4 - Novembre 2011 Speciale Anatomia Dissezione anatomica, anatomia e tecnica chirurgica: un incontro fortunato a tre Per secoli la dissezione ana- tomica ha rappresentato un insostituibile strumento per la formazione del medico. Dopo essere stata praticamente abbandonata per qualche decen- nio, nel passato recente anche in Italia si risente parlare di questa attività anche nell’ambito della chirurgia orale e nell’implanto- logia. Tuttavia per poter avvi- cinarsi come professionista alla dissezione anatomica e trarne i maggiori benefici è necessario aver ben chiaro quali possono essere i diversi approcci al pre- parato anatomico. Come osser- vano Luigi Rodella, professore di Anatomia all’Università degli Studi di Brescia e Mauro Laban- ca, chirurgo orale, che da diversi anni organizzano corsi di disse- zione anatomica e di chirurgia orale per odontoiatri in Italia e all’estero, gli obiettivi della dis- sezione anatomica e dei corsi di chirurgia su cadavere possono essere almeno tre. Il primo è un obiettivo anatomico in senso stretto che consiste nel visualiz- zare e rivisitare in modo topo- grafico e analitico le strutture anatomiche di una determinata D ISTR IB U TO R E IT A L IA N O CERCASI CO NTATTARE:safeim plant@ gm ail.com Peccato che l’anatomia applicata non si insegni dall’Università Pubblichiamo alcune con- siderazioni “implantari” di Salvatore Gabriele, libero professionista a San Remo e presso la Clinica Odontoiatri- ca Internazionale di Losan- na, già responsabile dal 1990 al 1998 del Dipartimento di Implantologia Orale all’ospe- dale di Pontoise (Francia), attuale Presidente della So- cietà di Anatomia Chirurgica Odontostomatologica e do- cente di Anatomia e chirur- gia orale alla Facoltà di Me- dicina dell’Università Paris Descartes oltreché di Anato- mia applicata alla Scuola di specializzazione in chirurgia odontostomatologica (Univer- sità di Bari). “La strada per avvicinare la chirurgia implantare è dif- ficile e complessa perché in Italia i giovani odontoiatri non hanno l’esperienza clinica che viene conferita ad altri studen- ti europei durante il percorso universitario. Partire da così lontano non è cosa facile ed è tutto merito loro diventare bravi in chirurgia orale. Il per- corso si fà attraverso convegni e congressi, certe volte affian- candosi a uno Studio avviato, guardando, facendo domande e cercando di farsi un’espe- rienza, e poi buttarsi in pista non appena si può prendere un micromotore in mano, un kit chirurgico e mettere il primo impianto. Quello che general- mente si ritiene senza rischio, con il nodo alla gola e il sudore sulla fronte. Purtroppo il giovane odonto- iatra si trova a ricopiare gesti e tecniche che talvolta non van- no bene, portandosi dietro per tutta la sua carriera i rischi e gli errori ereditati dai colleghi regione, nel nostro caso la regio- ne orale; il secondo si pone a metà strada tra l’anatomia e la chirurgia e consiste nell’eviden- ziare e conoscere nei loro intimi dettagli le strutture anatomi- che localizzate in aree adiacen- ti ai normali campi operativi; il terzo è di squisita pertinenza chirurgica e consiste nell’ap- prendere e nell’applicare diret- tamente le specifiche tecniche implantari e chirurgiche. La diversità tra i diversi obbiettivi, dissezione anatomica, anatomia chirurgica e tecnica chirurgica si riflette anche sulla scelta dei preparati anatomici da utilizza- re. Quando si tratta di dissezioni per un training esclusivamen- te anatomico, è possibile, usare preparati anatomici fissati con vari agenti chimici. Lo svan- taggio di questo tipo di prepara- zione è che i tessuti presentano una consistenza diversa rispetto al vivente. Se si tratta invece di preparati per training anatomi- co-chirurgici e di tecnica chi- rurgica dove occorre riprodurre fedelmente la situazione chi- rurgica sul vivente è preferibi- le l’utilizzo di preparati freschi, che hanno caratteristiche molto simili ai tessuti del paziente. Si vede quindi come, un approccio multidisciplinare nel quale la dissezione anatomica di perti- nenza dell’anatomico e la tec- nica chirurgica di competenza del chirurgo, hanno come punto IT pagina 21