Please activate JavaScript!
Please install Adobe Flash Player, click here for download

Implant Tribune Italian Edition

19 Anno V n. 4 - Novembre 2011Italian Edition Clinica & Pratica IT pagina 18 Bisognerebbe sottolineare la differenziazione dei risultati riportati da tutte le sommini- strazioni intravenose di bisfosfo- nati, nonché l’individuazione di dosaggi differenti. Nel mio stu- dio, ho in cura pazienti che assu- mono bisfosfonati. Li ho trattati per malattia parodontale con un intervento chirurgico, con risul- tati positivi negli anni. Lo stesso vale per i pazienti che hanno continuato ad assu- mere bisfosfonati orali quando li ho trattati con impianti, ottenen- do risultati di successo. Il dr M. Jeffcoat ha riportato uno studio a tre anni con con- fronto di pazienti che assumeva- no bisfosfonati con pazienti non in terapia. Ciascun gruppo ave- va ricevuto lo stesso numero di impianti. I risultati sono stati gli stessi per ciascun gruppo: circa dal 98 al 99% di successo. I milioni di pazienti affetti da osteoporosi che necessitano di assistenza sono quelli che noi cerchiamo di aiutare, non di dis- suadere. Facciamo in modo che il nostro compito sia incoraggiare i pazienti e informarli di tutti i fatti inerenti i bifosfonati. In effetti, sono preoccupato delle possibilità non note inerenti a tanti altri farmaci. Nel caso dei bisfosfonati orali, quali potrebbero essere gli effet- ti cumulativi di assumere questi farmaci per 5 o 10 anni? Un recente studio della Uni- versity of Southern California ha riportato una percentuale di successo del 96% in pazienti con osteoporosi che assumevano bisfosfonati orali. Bon (Bispho- sphonate-Associated Osteone- crosis) è il nuovo acronimo delle osteonecrosi associate ai bisfosfo- nati ormai diventato popolare. È doveroso condividere queste conoscenze con i nostri pazienti. In particolare, quando parliamo dell’uso e della sicurezza di que- sti farmaci, dobbiamo chiarire la differenza tra la somministra- zione orale e quella endovenosa dei bisfosfonati. La cosiddetta “sospensione dei farmaci” non è una risposta. Non vi sono dati a supporto del fatto che l’interru- zione dell’uso dei bisfosfonati per un certo periodo di tempo possa ridurre lo sviluppo di Bon. Forse, lo standardizzare un test con marcatori specifici e acqui- sire informazioni sul metaboli- smo osseo, informazioni DTX mediante radiografie - così come suggerisce l’American Dental Association in caso di osteoporosi - e cercando di evitare patologie orali mediante regolari visite al dentista e migliorando le tecni- che di igiene orale con spazzolini elettrici o manuali ed evitan- do colluttori contenenti alcol, potrebbero diminuire il rischio di malattia. Vi sono milioni di persone che necessitano, o neces- siteranno di un trattamento dell’osteoporosi. Aiutiamo que- ste persone con la conoscenza, non con la paura. Iniziamo con il riconoscere i diversi metodi di somministrazione, orale vs. IV, nonché i diversi dosaggi. Forse, con una maggior conoscenza e studi statistici potremo cercare di eliminare questa paura. David L. Hoexter Questo articolo è stato pubblicato ori- ginariamente su Dental Tribune U.S. Edition, Vol. 6 No. 5, Marzo 2011. Tutti ne parlano. Ma cos’è la compliance? Lo spiega Tosolin Sugli aspetti della cosiddetta “compliance”, termine che in inglese significa letteralmente “adesione” a qualcuno o a qualco- sa (ma che nel linguaggio psicologico viene tradotta con la parola “comportamento”) si è recentemente soffermato Fabio Tosolin, autore con Carlo Guastamacchia di un importante volume e docente, tra l’altro, al Politecnico di Milano. A seguito di una ricerca legata alla compilazione di una tesi, ha appurato che vi sono sulla carta ben 204 metodi pedagogici per ottenere la compliance. Che solo 84 ricorrono all’HF /Human Factor) mentre 1 (dicesi un) metodo solo porta alle modifiche del comportamento. Con tale sistema, denominato Applied Behaviour Analysis che per la cronaca ha ricevuto autorevoli plausi per la sua efficacia, si ottengono nel piccolo paziente (intervenendo sui genitori attra- verso il Parents’ Training) modifiche di comportamento prevedi- bili e/o sperimentabili. Quindi “scientifiche”.