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Implant Tribune Italian Edition

15 Italian Edition Anno V n. 4 - Novembre 2011 Clinica & Ricerca Il vapore che disinfetta. LA PREVENZIONE contro virus, batteri, spore e funghi. Sani System Polti è un’apparecchiatura elettro-medicale per la sanificazione in ambienti a rischio di contaminazione biologica (dispositivo medico di classe 2A destinato ad uso professionale). Emette vapore saturo secco surriscaldato ad alta temperatura fino a 180°C in combinazione con il sanificante HPMed. Il sistema permette di abbattere in pochi secondi la carica batterica, fungina e virale delle superfici e tessuti su cui viene applicato. Ciò consente di ridurre rapidamente il rischio di infezioni. Sani System Polti è stato sottoposto a numerosi test di laboratorio e studi clinici, sia in Italia che all’estero, che ne hanno dimostrato la sicurezza d’uso e l’efficacia. Sani System è una metodologia veloce ed efficace, a basso impatto ambientale, da poter utilizzare anche in presenza di persone. Via Ferloni 83 - 22070 Bulgarograsso (CO) - Italia - medicaldivision@polti.com TEL. 031 939 111 - 031 939 215 www.sanisystempolti.com SSPxIMPLANT_TRIBUNE 27-04-2011 13:41 Pagina 1 IT pagina 14 La superficie esterna (sino ai 200 micron in profondità) di questi impianti possiede infatti un modulo elastico decisamente inferiore (77 Gpa) rispetto a quel- lo di impianti prodotti convenzio- nalmente, e più vicino a quello dell’osso corticale (10-26 Gpa). Ciò potrebbe garantire una migliore e più naturale trasmissione del cari- co dall’impianto all’osso circostan- te. Questo è senz’altro un aspetto poco considerato nella moderna Implantologiadentale,nonostante ci si orienti sempre più a protocol- li di carico anticipato ed imme- diato; gli attuali orientamenti in Ortopedia, tuttavia, suggeriscono comelapresenzadiimpiantidota- ti di caratteristiche di isoelasticità con l’osso circostante possa rappre- sentare una soluzione ideale per la distribuzione dei carichi, al fine di ridurre l’incidenza di fenome- ni avversi legati allo stress shiel- ding(39,40) . La tecnologia DLMF rende possibile la contemporanea fabbricazionediunagrandequan- tità di impianti, eventualmente caratterizzati dalle più svariate morfologie, in tempi ridotti, e con costi contenuti. Inoltre, e ben più importante, tale tecnica permette diottenereimpiantidotatidistrut- tura porosa con porosità, forma, dimensione, distribuzione e inter- connessione dei pori controllate. Nella tecnica Direct Laser Metal Forming (DLMF) tutti questi aspetti possono essere finemente regolati controllando parametri produttivi quali potenza e picco del laser, diametro del raggio di fusione, spessore dello strato otte- nibile desiderato, hatching pitch, velocità e strategia di scansione, o più semplicemente modificando le dimensioni delle microparticel- le di titanio originarie. In accordo ai moderni concetti dell’Ingegne- ria tessutale ossea(22-24,26,39,40) , infi- ne, la presenza di una architettura porosa interconnessa favorisce la penetrazione di fluidi, nutrienti, segnali molecolari e cellule oste- ogeniche all’interno dello scaffold di titanio(22-24,39,40) . La forma e il diametro dei pori e le concavità dalgradodicurvaturadefinitache caratterizzano la porzione superfi- ciale degli impianti direct laser metal forming (DLMF) sem- brano essere in grado, infine, di stimolare le cellule osteogeniche all’adesione e alla differenziazione in osteoblasti funzionali, in grado di deporre da subito nuovo osso(22- 24,39,40) . Attualmente, nell’ambito dell’Ingegneria tessutale ossea, la comunità scientifica internazio- nale sta concentrando il proprio interesse nello studio delle rela- zioni tra le proprietà geometriche degli scaffolds e le cellule osteoge- niche, in grado di differenziarsi in osteoblasti funzionali(22-24,38-40) . Come dimostrato inequivocabil- mente da Ripamonti(22) , infatti, e confermato da diversi altri ricer- catori(26,41) , la prima nucleazione dell’osso avviene nelle concavità, indipendentemente dal materiale utilizzato(22,26) . La concavità è per- tanto in grado di stimolare la cel- lule a differenziarsi ed ad iniziare la deposizione di nuovo tessuto osseo(22,24) . Le cellule sono in grado infatti di “sentire” un determina- to raggio di curvatura, prendendo adesione con il proprio substrato mediante i meccanismi dell’ade- sione focale attraverso le integri- ne, recettori transmembrana(22-24) ; l’interazione con un predetermi- nato motivo geometrico o raggio di curvatura contenuto nella cavi- tà di dimensioni predeterminate è in grado di “attivare” un numero di contatti focali uniformemen- te distribuiti, e compatibili con il commitment della cellula indif- ferenziata verso la linea osteobla- stica funzionale(22,41) . Il prodotto finale di tutte queste interazioni è la formazione di un interlocking funzionale meccanico assoluta- mente desiderabile, vero e proprio potenziamento dei meccanismi dell’osteointegrazione. Infine, la superficie porosa degli impian- ti Direct Laser Metal Forming (DLMF) mostra un comporta- mento assolutamente innovativo nei confronti delle fibre collagene deitessutimucosiperi-implantari. Studi istologici su uomo hanno rivelato una tendenza delle fibre collagene dei tessuti mucosi peri- implantari ad innestarsi perpen- dicolarmente alla superficie del colletto degli impianti (DLMF). Questo aspetto è innovativo, dal momento che solo incidentalmen- te in passato era stato evidenzia- to un comportamento simile da parte delle fibre connettivali peri- implantari, che hanno normal- mente un decorso parallelo alla superficie del colletto di impianti ottenuti convenzionalmente per fresatura-tornitura. L’inserzione perpendicolare delle fibre connet- tivali potrebbe infatti rappresen- tare un vantaggio, garantendo la formazione di un vero e proprio sigillobiologicoalcollettoimplan- tare, in grado di contrastare la penetrazione batterica e stabiliz- zare il livello della cresta ossea nel tempo, prevenendo fenomeni di riassorbimento. In conclusione, per le molteplici ragioni descritte in questo articolo, la tecnologia di fabbricazione diretta tramite laser apre nuove ed affascinanti strade nel mondo della moderna implan- tologia: il futuro è già cominciato. Fig. 26 - Radiografia di controllo ad 1 anno. La bibliografia è disponibile presso l’Editore.