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Dental Tribune Italian edition

8 Italian EditionAnno VII n. 11 - Novembre 2011 Speciale Malattie della Professione Fare il pieno invece di perdere la carica - II parte Misure preventive efficaci per evitare l’insorgere del burnout Nella prima parte del mio articolo, ho dimostrato perché la questione del burnout sia così im- portante e che cosa lo renda così pericoloso; ne ho descritto cause, sviluppo e caratteristiche. In questa seconda parte vorrei trattare invece della prevenzione del burnout. Un circolo vizioso di pretese eccessive ed esaurimento delle energie, in cui sia i tratti caratteristici della personalità, sia i fattori esterni giocano un ruolo fondamentale. I segnali tipici sono il mancato riconoscimento dei propri bisogni, la negazione dei limiti delle proprie forze e un’insufficiente capacità di rige- nerazione. Il burnout è un processo subdolo, che si sviluppa in tre fasi: iperattività, stagnazione e crollo. Nell’articolo intendo individuare strategie efficaci per le persone a rischio in modo che possano condurre una vita equilibrata, sana e felice. Salute e rigenerazione L’obiettivo di una buona pre- venzione è, a mio avviso, il rafforzamentoduraturooilripri- stino di un equilibrio in ciascuna delle quattro sfere della nostra esistenza: la salute e la rigenera- zione, il lavoro e il rendimento, la famiglia e l’ambiente sociale, i valori e il senso della vita. In particolare vorrei qui approfon- dire il tema della salute e rigene- razione, un ambito dove i deficit delle persone colpite da burnout sono, in genere, diagnosticabili con necessità di intervenire. Le strategie efficaci in questo settore della vita pongono in primo piano l’influenza recipro- ca di corpo, mente e anima. Il principio dell’interdipendenza tra Corpo-Mente-Anima (Body- Mind-Soul Prinzip© ) da me ela- borato e dimostratosi efficace nella realtà, mira ad agire, in modo olistico e nel rispetto del- le specificità individuali, su tut- ti e tre questi livelli, così che il loro delicato equilibrio dinamico venga rafforzato, o ripristinato e costituisca una solida base per la salute e il rendimento. Molti consulenti di burnout fanno spesso riferimento soltan- to a uno o due di questi livelli. In una casa che brucia, non ha tuttavia molto senso spegnere il fuoco solo nelle stanze in cui le fiamme sono più alte, lascian- do che in quelle attigue la bra- ce continui ad ardere sotto la cenere; l’incendio non è sopito e può scoppiare di nuovo, in qual- siasi momento. Di qui l’urgente necessità di attuare interventi sostanziali, completi e duraturi. Segue una breve illustrazione di alcune strategie da me messe in pratica e rivelatesi efficaci. Move it: continuare a muoversi Mantenere per molte ore al giorno la medesima postura, soprattutto stando seduti, produ- ce stanchezza e provoca tensioni, dolori e un calo nella qualità del- le prestazioni. Scuotersi, fare di quando in quandoesercizidistretching,aiu- ta a sciogliere il corpo e migliora la circolazione. Movimenti molto semplici che mantengono tonici e flessibili non solo i tendini e le articolazioni, ma anche la men- te. Consiglio, inoltre, un regola- re esercizio fisico all’aria aperta. Camminare, andare in bicicletta o dedicarsi ad attività sportive non troppo faticose, come il jog- ging, ridonano vitalità ai sensi e abbassano i livelli dell’ormo- ne dello stress: un modo utile di impiegare il tempo, senza gran dispendio di energia, produce effetti benefici. Fondamentale trovare un’atti- vità divertente che dia piacere e riservarsi dei momenti per pra- ticarla con regolarità. Lo stress accumulato si riduce, lo spiri- to riprende aria, si producono endorfine, si ricaricano le batte- rie e si crea lo spazio per qualcosa di nuovo. Respirare profondamente: fare il pieno d’energia La respirazione si adatta allo stato d’animo e viceversa. Se ci si sente bene, si respira con cal- ma e profondamente. Sotto pres- sione, invece, il respiro diventa corto e poco profondo. Si assorbe meno ossigeno e tutti gli organi, cervello compreso, ne ricevono meno. Ne consegue un calo del- la concentrazione, dell’umore e del rendimento. Al contrario, una buona respirazione ci libera, rifornisce le cellule del corpo di nuovo ossigeno, restituisce ener- gia vitale e ha un effetto rilas- sante sulla mente e sul corpo. Particolarmente utile in situa- zioni critiche di stress è la respi- razione addominale controllata, con una frequenza di 5-6 respiri al minuto, che stimola il “nervo del rilassamento” (nervo vago) e rallenta il battito cardiaco. Il cervello riceve il segnale “Io sono più calmo” e si genera così un senso di pace e serenità. Relax attivo: rigenerazione Ritagliarsi in modo tempe- stivo delle pause regolari per il recupero delle forze è un altro fattore chiave per una prevenzio- ne efficace del burnout. Il meto- do del rilassamento muscolare progressivo (progressive muscle relaxation, in breve PMR), con- cepito dal medico e fisiologo americano Edmund Jacobson, è, come ha provato una serie di studi scientifici, una delle tecni- che di maggior efficacia, per la gestione quotidiana dello stress e il ripristino di uno stato di tran- quillità e distensione. Nella mia attività con persone a rischio di burnout, è stata molto efficace una forma breve di dieci minuti, che può essere eseguita, seduti o sdraiati, praticamente ovunque. La tecnica si basa sull’alternan- za di contrazione e distensione muscolare: in una sequenza ben definita e con lo stesso ritmo, si rilassano i maggiori gruppi muscolari - braccia, testa, tronco e gambe - dopo averne attivato la tensione con una contrazione consapevole e mirata. Ciò che mettiamo a fuoco acquista significato Fattori fondamentali, che costituiscono la base da cui può originare il rischio di un esauri- mentomentale,sonolecosiddette “spinte interiori”: atteggiamenti inconsci acquisiti nell’infanzia e interiorizzati come rigorose linee guida, alle quali continuiamo ad attenerci anche ben oltre l’oppor- tuno limite. Si tratta di coercizio- ni interne, che impediscono un rapporto ragionevole e flessibile con le proprie risorse e mettono costantemente sotto pressione i soggetti interessati. Dai miei seminari è emerso come tali “spinte interiori” si concretizzino spesso in afferma- zioni imperative del tipo: “Sii perfetto! Dai il mille per cento in tutto, anche se non è impor- tante”, “Sbrigati! Fai tutto il più rapidamente possibile; il tempo stringe”, o anche “Sforzati! Solo quando avrai dato il massimo, tutto andrà bene”. Questo modo di pensare acu- isce lo stress, ed è causa di un dispendio d’energie molto supe- riore rispetto a quanto sia neces- sario e sensato. Un primo passo consiste quindi nel riconoscere le spinte interiori, per poter indivi- duare messaggi positivi e moti- vanti che fungano da linee guida di senso contrario e costituiscano la fonte di nuove risorse. Si passa dauno“Sbrigati!”a“Laforzasta nella calma. Mi prendo il tempo di cui ho bisogno per gli incari- chi importanti e i miei pazienti lo apprezzano”. Come dimostra- no chiaramente ricerche sul cer- vello, vale la pena scegliere con attenzione ciò che vogliamo met- tere a fuoco. Secondo il principio What wires together, fires toge- ther, pensieri ricorrenti lasciano “iscritti” nel cervello modelli di pensiero e di comportamento (la neuroplasticità del cervello, per la quale si intende la sua abilità a riorganizzarsi in seguito all’espe- rienza mentale). Let it flow: la gioia come antidoto La gioia genera un flusso, un rafforzamentocomplessivo,quasi un sistema immunitario psicolo- gicoeunoscudoemotivochepro- tegge dallo stress. Il concetto di flusso è stato introdotto dal Prof. Dr. Mihály Csíkszentmihályi, e descrive lo stato di completa immersione nell’attività che svol- giamo e che corrisponde ai nostri punti di forza, alle nostre abilità e alle nostre preferenze persona- li, facendoci dimenticare il tem- po e lo spazio. Si può trattare di occupazioni molto diverse, come hobby e attività del tempo libero: lo sport, la cultura, la socialità, la cucina, la musica, ecc., ma anche il lavoro quotidiano in cui si cer- cano e si vincono sfide. Spesso si sottovalutano gli effetti benefici che tali attività possono avere sulla salute, mentre è fondamen- tale individuare i propri fattori scatenanti di flusso, e coltivarli, dando loro un’adeguata priorità nella vita quotidiana. Interventi orientati all’individualità della persona Nella mia attività, oltre alle strategie citate, hanno dimostra- todiavereefficaciaancheapproc- ci olistici dell’Ayurveda, tecniche di rilassamento tramite medi- tazione, visualizzazioni guidate, tecniche mentali orientate alla soluzione, esercizi yoga seleziona- tieun’alimentazioneequilibrata. Una prevenzione efficace del burnout è tanto individuale quanto la persona che sta dietro a esso: come le cause e le forme in cui la sindrome si manifesta sono diverse da caso a caso, così anche i modi che consentono di ricari- carsi di nuove energie e gioia di vivere variano da soggetto a sog- getto e devono essere identificati a partire dalle caratteristiche del singolo individuo. Gisela Hruzek Medico specializzato nel campo della prevenzione e promozione della salute Panavia Post: i nuovi perni Kuraray duraturi e affidabili Il brand Panavia è da anni garanzia di succes- so per cementazioni adesive di elevata qualità. Seguendo questo esempio, Kuraray ha svilup- pato il nuovo prodotto Panavia Post. Si tratta di innovativi perni in fibra di vetro caratterizzati da eccellenti caratteristiche mec- caniche, grazie al trattamento della superficie, tecnologia esclusiva Kuraray, che garantisce un’adesione elevata, affidabile e duratura nel tempo. Panavia Post è formato da metacrilato a base di resina composita rinforzata che permette una durata del perno particolarmente elevata nel tempo e una maggiore affinità chimica con i sistemi adesivi. Inoltre, Panavia Post ha un modulo elastico ottimale, simile a quello della dentina. In combinazione con i cementi Clearfil SA Cement o Panavia F 2.0, Panavia Post garan- tisce restauri perfetti: l’adesione estremamen- te efficace tra i singoli componenti interni ed esterni al post previene l’effetto di debonding e la frattura della radice. L’innovativo perno di Kuraray è dotato inol- tre di un’ottima traslucenza che soddisfa le più particolari esigenze di dentisti e pazienti per restauri altamente estetici. I nuovi Panavia Post sono l’ultimo prodotto, in ordine di tempo, che dimostra ancora una vol- ta la competenza e la speciale tecnologia della multinazionale giapponese, che da oltre 30 anni è leader nella produzione di materiali dentali. Gisela Hruzek, medico spe- cializzato nel campo della pre- venzione e promozione della salute presso l’Università di Vienna. Esperta di gestione dello stress e della prevenzio- ne di Burnout. Autore di varie pubblicazione e programmi preventivi come ‘Il Principio Corpo-Mente-Anima© ’. Come relatrice di rinomanza inter- nazionale è richiesta e lavora in Europa, USA, Australia e Bra- sile. Direttrice performance & more consulting coaching con sedi a Vienna e Düsseldorf. La prima parte dell’articolo è stato pubblicato sul Dental Tribune di ottobre. Leggi online e gratuitamente l’articolo al sito www.dental-tribune.com, nella sezione ePaper.