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Dental Tribune Italian edition

7 Italian Edition Anno VII n. 11 - Novembre 2011 Attualità SFERE SINGOLE FILETTATE Via E. Zago, 8 - 40128 Bologna - Italy Tel. (+39) 051 244510 - (+39) 051 244396 2,1mm 4,4mm STABILITà E DIMENSIONI SONO UNA PRIORITà Via E. Zago, 10 - 40128 Bologna - Italy Tel. (+39) 051 244510 - (+39) 051 244396 Fax (+39) 051 245238 w w w . r h e i n 8 3 . c o m • i n f o @ r h e i n 8 3 . c o m Chiedi il NUOVO Catalogo/Manuale e CD-ROM per Dentisti e Odontotecnici. NUOVO Catalogo/Manuale e CD-ROM per Dentisti Tavola rotonda dei dealers. DT pagina 6 Coordinato da Gianna Torri- si Pamich, consigliera Unidi e artefice dell’iniziativa, il Mau si propone di “sensibilizzare l’uten- za sull’importanza di dedicare la stessa attenzione data alla scelta di un impianto o di un composi- to,ancheaimobiliprofessionali”, i quali “se non adeguatamente progettati e correttamente rea- lizzati - spiega una nota - posso- no comportare potenziali rischi per la salute dei pazienti e degli operatori”. Nella presentazione sono sta- ti messi in evidenza i plus dei mobili prodotti dai mobilieri associati: “La garanzia di una qualità costruttiva unita alla cura dei dettagli e da un design unico, l’utilizzo di leghe metal- liche appositamente studiate e vernici atossiche li rendono facil- mente igienizzabili, prevenendo rischi di infezioni crociate”. Va da sé che il mobile, irreprensibi- le dal punto di vista costruttivo e igienico-funzionale diventa ovviamente anche un “ottimo strumento di comunicazione per trasmettere una corretta imma- gine della propria personalità”. Concetto abbondantemente sottolineato da Ruggero Soffia- to, esperto di comunicazione e presentatore dell’iniziativa, che si è soffermato sull’importanza della prima impressione che ha il paziente entrando in studio, sull’ambiente così come viene trasmesso e recepito, come dire: “Dimmi che arredo hai e ti dirò chi sei”. Aio e l’etica in odontoiatria. Il tema fa parte di un più vasto evento, il “Congresso poli- tico Aio” svoltosi sabato 8 con il preannunciato arrivo di perso- naggi di calibro come il Mini- stro Fazio e Gerhard Seeberger, uomo di statura europea (che però non si sono visti). La gior- nata si è imperniata su momen- ti significativi: la presentazione del nuovo logo, su cui si sono spese molte parole per illustra- re i significati più evidenti e nascosti, il progetto di una più ampia comunicazione dell’Aio al pubblico, l’illustrazione di una “Carta di valori” vista non tanto come summa di articoli codifica- ti quanto una serie di principi e considerazioni programmatiche su quel che dovrebbero essere (e fare) oggi e domani l’odontoia- tria e l’odontoiatra. Molto pratica la relazione dell’ex presidente Aio, Salvato- re Rampulla, attuale Segretario generale dell’associazione, che con la foga e la concretezza che lo contraddistinguono ha dimo- strato, cifre alla mano, quel che altri relatori di management vanno ripetendo da tempo in altre sedi. Che se la “sindrome della poltrona vuota”, così for- te in tempi di crisi spinge ad abbassare le tariffe o a “gettarsi tra le braccia” del terzo pagante, diventa una cattiva consigliera. Potrà verificarsi, è vero, un aumento dei pazienti e del fat- turato (ma anche del carico di lavoro e di spese), non sem- pre dell’utile. Mentre il minor tempo dedicato all’essenzia- le dialogo medico-paziente, le prestazioni “a catena” quelle sì, possono sfociare in una minor qualità percepita, nel burnout e alla fine, anche in un aumento di contenzioso. Si comprendono allora le paro- le del presidente Delogu: “Abbia- mo voluto organizzare l’incontro per mettere in guardia soprat- tutto i giovani e aprire i loro occhi di fronte a ragionamenti poco lungimiranti, a semplici scorciatoie, a comportamenti dettati dalla paura, dall’emoti- vità e dalla prospettiva di facili guadagni, a discapito del decoro professionale e della libertà di scelta”. Occorre aver ben pre- senti i valori etici per orientarsi nell’orizzonte professionale che sembra delinearsi. Oltre l’esasperazione del rap- porto commerciale, alla sper- sonalizzazione del dentista convenzionato (vedi il grido di dolore della categoria prove- niente dalla Germania, dove le convenzioni abbondano), visto che la contrapposizione sul pia- no commerciale è perdente, l’ar- ma vincente - è stato ribadito - è rimettere il paziente al centro, “Se ci riprenderemo questo rap- porto saremo imbattibili”. In pratica l’etica sta tutta qui.