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Dental Tribune Italian edition

23 Anno V n. 2 - Novembre 2011Italian Edition Clinica & Ricerca Studio CBCT della morfologia del canale radicolare di primi molari inferiori nella popolazione spagnola Ó. Valencia de Pablo, J. María Abadal, R. Estévez, F. Moreno-Sancho, T. Pérez- Zaballos, M. Péix Sánchez L’obiettivo del trattamento del canale radicolare è la rigo- rosa pulizia meccanica e chi- mica dell’intera cavità pulpare, la sua otturazione tridimensio- nale con un materiale inerte e l’ottenimento di un corretto sigillocoronaleermeticoperevi- tare l’infiltrazione di microrga- nismi(1) . I microrganismi sono il fattore eziologico più impor- tante della patologia pulpare e periapicale. Il tessuto pulpare non completamente rimosso dal sistema canalare è la ragio- ne principale del fallimento del trattamento endodontico nei molari. La causa del fallimento è l’infezione del tessuto residuo, che è già o che sarà infettato dai microrganismi(2) . Questo problema sembra essere aggra- vato dalla presenza di canali radicolari non notati dal clinico, coincidenti con variazioni ana- tomiche o canali aggiuntivi(3) . In effetti, la mancanza di cono- scenza dell’anatomia radicolare è stata identificata come uno dei motivi più comuni di fallimento endodontico(4) . Il primo molare mandibolare (MFM) è il dente trattato endodonticamente più difrequente(5,6) .Inoltre,èildente che vede la percentuale maggio- re di fallimento endodontico(7,8) . La relativa semplicità e uni- formità delle superfici esterne delle sue radici spesso masche- rano la complessità interna(9) . Generalmente, il MFM viene descritto come avente tre canali, due nella radice mesiale e l’altro in quella distale(10) . Studi recenti dimostrano la possibile presen- za di tre canali in ciascuna delle radici(11-14) . Per lo studio dell’ana- tomia interna, sono stati utiliz- zati metodi diversi. Il metodo più conosciuto e usato più fre- quentemente in letteratura è l’ottenimento della trasparen- za delle radici. Recentemente, è stata introdotta la tecnologia di imaging 3D e in particolare la tomografia computerizzata Cone-beam (CBCT) sta dimo- strando di essere preziosa nell’imaging dento-maxillo-fac- ciale. La CBCT è uno strumento utile in implantologia per iden- tificare le strutture anatomiche e per la valutazione delle lesio- ni parodontali(15-18) , nonché per molte altre applicazioni. Per quanto riguarda l’en- dodonzia, Cotton et al. hanno descritto diversi casi in cui come strumento diagnostico è stata utilizzata la CBCT(19) . In que- sti casi, la CBCT ha mostrato un MFM con una radice extra che inizialmente non era stata diagnosticata o trattata. Però, solo pochi studi hanno utiliz- zato questa moderna tecnica diagnostica per analizzare la configurazione canalare. Diver- si ricercatori hanno utilizzato la CBCT per valutare i molari superiori(20-23) . La CBCT è stata utilizzata anche per determi- nare il numero e la morfologia delle radici dei molari inferiori nei pazienti(24-27) . Questo è il pri- mo studio in vitro che utilizza la tecnologia CBCT per deter- minare la configurazione e la 3 canali 4 canali 5 canali 6 canali 7 canali 2-1 2-2 2-1-2 3-3 3-2 2-3-1 2-3-2 3-1-2 1-1 1-1 1-1 2-1 1-2-1 1-2 2-1-2 3-1 2-3 1-2-3-2 3-2-1 2-3-2-1 2-4-3-1 1-3-2 Fig. 1 - Tagli in base al numero di canali nei MFM rilevati mediante CBCT. Fig. 2 - Esempi di diverse configurazioni canalari rilevate nella radice mesiale mediante CBCT. Fig. 3 - Esempi di diverse configurazioni canalari rilevate nella radice distale mediante CBCT. Tabella I - Possibilità di configurazione delle radici di MFM inferiori secondo la letteraturaCBCT. morfologia del sistema canalare di MFM permanenti. Materiali e metodi In collaborazione con diver- si centri del Servizio Sanitario Nazionale Spagnolo, sono stati selezionati 53 MFM permanen- ti. L’età e il sesso dei pazienti non era noto. Prima dell’estrazione, il dentista verificava che i denti da estrarre fossero MFM, riferen- dosi alla loro posizione nell’ar- cata inferiore. Inoltre, questo veniva corroborato dall’analisi dell’anatomia coronale di tutti i campioni. Dopo l’estrazione, tutti i campioni sono stati puli- ti e conservati in formaldeide al 10%. Tutti i campioni sono sta- ti immersi in NaClO al 4% per dissolvere qualunque residuo di tessuto organico. Sono state uti- lizzate curette manuali e a ultra- suoni per eliminare l’eventuale tartaro rimasto sulle superfici radicolari. Al fine di posizionare e fissare i campioni sul supporto del dispositivo CBCT, essi sono stati inglobati in plastilina. La scansione è stata eseguita da un radiologo esperto nell’uso del- la CBCT. Il dispositivo usato in questo studio era l’i-CAT (Ima- ging Sciences International) con dimensione di voxel di 0,2 mm e una scala di grigi di 14 bit. Date le caratteristiche della CBCT, la posizione dei campioni durante la scansione non era importante. Èstatoregistratol’interovolume, non solo il volume che si trova in una determinata area, come nel caso dell’utilizzo di tecniche con- venzionali. Quindi, siamo stati in grado di studiare i risultati in tutti i piani dello spazio. Tutti i campioni sono stati posizionati partendo dalla radice mesiale, seguita da quella distale. Una volta processate le immagini 3D di ciascun campione, i dati sono stati analizzati con il software i-CAT Vision (Imaging Sciences International), che offre diverse viste dei dati. Abbiamo utilizzato uno scher- mo di ricostruzione multiplana- re, in quanto ci permetteva di analizzare le immagini in tagli nei tre diversi assi dello spazio. Inoltre, lo schermo mostra un’in- terazione simultanea tra gli assi, permettendoall’operatorediruo- tare l’inclinazione del campio- ne in un modo che permetteva l’osservazione della curvatura di ciascuna radice mediante tagli assiali indipendenti. Le configurazioni canalari osservate nei campioni sono sta- te raggruppate in base alla clas- sificazione di Vertucci(28) . ET pagina 24 Vertucci 1984 Tipo 1 1-1 Tipo 2 2-1 Tipo 3 1-2-1 Tipo 4 2-2 Tipo 5 1-2 Tipo 6 2-1-2 Tipo 7 1-2-1-2 Tipo 8 3-3 Kartal&Cimilii1997 Gulavibala et al. 2001 Sert et al. 2004 Peiris et al. 2007 Al-Qudah & Awawdej 2009 Tipo 2a 2-1 Tipo 2b 2-1 Tipo 9 3-1 Tipo 10 2-1-2-1 Tipo 11 4-2 Tipo 12 3-2 Tipo 13 2-3 Tipo 14 4-4 Tipo 15 5-4 Tipo 16 1-3 Tipo 17 1-2-3-2 Tipo 18 1-2-3 Tipo 19 3-1-2 Tipo 20 2-3-1 Tipo 21 2-3-2 Tipo 22 3-2-1 Tipo 23 3-2-3