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Dental Tribune Italian edition

12 Italian EditionAnno VII n. 11 - Novembre 2011 Pratica & Clinica DT pagina 11 Qual è la sua teoria per rilevare il colore del dente? Generalmente in odontoiatria il colore viene rilevato mediante l’utilizzo di apposi- te scale che si basano su una teoria del 1898 del pittore americano Munsell, applicata poi all’odontoiatria da Clark nel 1930. Secondo questa teoria nel colore si distin- guono tre dimensioni: la tinta, la croma e il valore (Fig. 5). La tinta è il colore base del dente, la croma definisce il grado di satura- zione della tinta ed il valore indica la lumi- nosità. La classica scala colori della VITA prevede 4 tinte base (A, B, C e D) e 4 cromi per ogni tinta. In realtà il colore dei denti è una com- plessa risultante di molti fattori e nasce dall’interazione dello smalto e della dentina con la luce durante i processi di rifrazione e riflessione delle onde luminose; a livello dello smalto predominano le onde più cor- te vicino al bianco-blu, mentre a livello del corpo dentinale prevalgono le onde lunghe proprie del gialloarancio. Il colore dei denti è la complessa risultan- te di molti fattori che devono essere atten- tamente analizzati tridimensionalmente e in modo individuale per catturare quelle caratteristiche che personalizzano e distin- guono i denti di ogni persona, cosa non pos- sibile da fare con i tradizionali metodi che si rivelano grossolani e imprecisi. Per rilevare il colore dei denti dobbiamo quindi abbandonare le classiche scale colori e con loro le nostre abitudini, e accedere a un livello superiore di analisi: la teoria di L. Vanini che prevede 5 dimensioni del colore (Fig. 9). Il colore che vediamo è la risultante di diversi fattori dati sia dalle caratteristiche fisiche di smalto e dentina sia dai fenome- ni che si generano quando questi vengono attraversati dalla luce. La teoria del colore che ho elaborato prevede un’analisi detta- gliata dei singoli fattori che concorrono a creare il colore del dente, fattori che pos- sono essere annotati in una cartella colori dedicata e che poi possono essere riprodotti con materiali specifici durante la stratifica- zione. Per rilevare il colore in modo adeguato il dentista deve essere in grado di guardare attentamente dentro il dente e riconoscere le cinque dimensioni del colore e gli accor- di cromatici che le colorano. Per fare questo abbiamo bisogno innanzitutto di lampade a luce costante a 5000 °K, che molti stu- di hanno dimostrato essere l’ideale per la rilevazione del colore (Fig. 6); poi è fonda- mentale avvalersi dell’aiuto della fotografia digitale che ci permette in pochi istanti di analizzare il dente sul computer e di studia- re in modo più approfondito le varie dimen- sioni del colore; sottoesponendo l’immagine e aumentandone il contrasto è possibile evi- denziare meglio le dimensioni del colore e amplificare le tonalità ambra e azzurre dell’aureola incisale. I dati che rileviamo devono poi essere annotati in modo semplice; a questo scopo ho ideato una cartella colore specifica per registrare le cinque dimensioni del colo- re che ci permette anche di annotare con quali masse otterremo gli effetti desiderati. La cartella diventa quindi il progetto per il restauro del dente e la sua corretta compila- zione è in realtà fondamentale per il buon esito della ricostruzione. Figg. 3, 4 - Frattura di margine incisale: lo smalto libero fratturato viene ricostruito impiegando solo smalto composito UE2 HRi ottenendo una eccellente integrazione estetica. Fig. 5 - Nella maggior parte dei casi la determinazione del colore viene fatta mediante l’utilizzo di scale colori industriali costruite con materiali e stratificazioni diversi da quelle poi utilizzate dal dentista per la ricostruzione. Fig. 6 - La determinazione diretta del colore viene eseguita utilizzando una lampada dedicata con temperatura di colore 5000 °K. Figg. 10a, 10b; 11a, 11b - Una ricostruzione bene integrata esteticamente deve riprodurre in modo naturale tutte le cinque dimensioni del colore. Fig. 7 - Cartella colore secondo Lorenzo Vanini (fronte). Fig. 8 - Cartella colore secondo Lorenzo Vanini (retro). Fig. 9 - Le cinque dimensioni del colore in odontoiatria secondo Lorenzo Vanini. Nella parte frontale della cartella (Fig. 7), oltre ai dati anagrafici del paziente, ci sono due spazi azzurri a forma di dente: in quello a sinistra sono riportate le cinque dimensioni del colore, mentre in quello a destra sono riportate le sigle delle masse composito con le quali riprodurremo gli accordi cromatici presenti nelle diverse dimensioni. Nella parte posteriore (Fig. 8) della cartella sono raffigurate le classificazioni degli intensivi, delle