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Dental Tribune Italian Edition

Italian EditionAnno VII n. 10 - Ottobre 2011 22 Industry Report Protezione e sicurezza nel vostro studio odontoiatrico Da oggi il camice sanitario è un DPI, Dispositivo di Prote- zione Individuale. È nato Lifepreserve, il primo camice al mondo che realizza la protezione del corpo contro il rischio chimico e biologico e che rimane pulito più a lungo. Con la nuova linea Lifepreser- ve, Odontoiatrica Innovations sas va a implementare quelli che sono i DPI di III° categoria a disposizione dell’odontoiatra con un assortimento comple- to di indumenti e accessori che forniscono la massima sicurezza in ambito di contaminazione da batteri o acidi. La contami- nazione dei camici data dagli agenti biologici, in particola- re durante l’attività lavorati- va odontoiatrica, è un evento impossibile da evitare, perché l’uso degli strumenti rotanti e gli ultrasuoni nell’ablazione del tartaro causano la formazione di un aerosol con la presenza di sangue e quindi potenzial- mente infetto. Pochissimi studi hanno al loro interno una lava- trice per la pulizia delle divise da lavoro, quindi il rischio bio- logico di contaminazione estesa all’esterno dello studio è elevato. Esistono camici monouso idro- repellenti, ma questi non sem- pre vengono indossati. L’uso di divise monouso inoltre è costo- so, è scomodo per l’operatore, è ingombrante nei movimenti con rischio sulla sicurezza e pro- voca un aumento dei rifiuti con danno all’ambiente. I normali camici sono delle normali divise e non esisteva sul mercato un Dispositivo di Pro- tezione Individuale per l’ope- ratore, come pure non esisteva sul mercato un camice che ridu- cesse sensibilmente il rischio di contaminazione crociata. Inol- tre i camici in cotone sono sog- getti ad usura rapidissima in quanto si sporcano facilmente, sono difficili da pulire e spesso rimangono macchiati. Alla luce di tali considerazioni, valutare i rischi, agire in modo consapevo- le minimizzandoli e mettendo in atto tutte le procedure conosciu- te per evitarli risulta essere un principio non solo sancito dalla deontologia medica ma stabilito e regolamentato dalle leggi del- lo Stato Italiano(1) . Da qui l’idea di creare un tessuto che riman- ga pulito più a lungo, ossia non si sporchi con la maggior parte delle sostanze usate in ambiente medico dentistico, che protegga l’operatore dai disinfettanti nor- malmente impiegati, che proteg- ga dagli aerosol provocati dagli spray di raffreddamento degli strumenti rotanti, dagli schizzi biologici che possono essere con- taminati, che dopo una giornata di lavoro abbia una carica batte- rica nulla o fortemente ridotta rispetto ai camici tradizionali e che sia sterilizzabile in autoclave dopo il lavaggio. Conformità Il camice Lifepreserve di Odontoiatrica Innovations sas è corredato di certificato di conformità, manuale d’uso e manutenzione, è certificato CE e testato da un laboratorio accreditato. Il prodotto è inte- ramente Italiano, così come il deposito della richiesta di bre- vetto, una vera innovazione in ambito odontoiatrico che si estenderà a tutto il settore sani- tario e industriale interessato. Il camice Lifepreserve rea- lizza la protezione del corpo in quanto è costituito da tessuto idrorepellente che fa scivolare via gli schizzi liquidi di natura chimica e biologica, così come gli aerosol prodotti dagli stru- menti rotanti; è impermeabi- le, quindi nel caso si dovesse bagnare esternamente, evita che le sostanze chimiche e bio- logiche vadano a contatto con il corpo; è antibatterico, quindi evita la proliferazione batterica ed elimina la formazione degli odori.Conquestecaratteristiche il tessuto Lifepreserve consente una perfetta traspirabilità, un elevato livello di termoregola- zione e benessere, é decisamente elegante e ha anche il vantag- gio che non necessita di stiratu- ra post lavaggio e si asciuga in brevissimo tempo. Inoltre, in caso di schizzi di sangue, non serve più cambiar- si il camice, basta assorbirlo con una salvietta asciutta e poi stro- finare con una salvietta bagna- ta per togliere l’eventuale alone, quindi si può anche disinfettare subito e proseguire col proprio lavoro mantenendo il camice addosso. Risponde appieno alle esigenze delle leggi sulla sicu- rezza dei lavoratori (626, 81, 106), in quanto realizza la pro- tezione impermeabile richiesta per le igieniste dentali e per le assistenti in sala sterilizzazione, che obbligatoriamente devo- no indossare una protezione impermeabile. Inoltre diventa indispensabile in quanto final- mente l’operatore sanitario riesce ad avere un camice DPI certificato di 3° categoria che lo protegge e che rimane pulito e integro più a lungo. Sopporta le gocce dei liquidi di fissaggio, di acido solforico al 98%, di acido ipoclorico al 99%, di acido for- mico, di perossido di idrogeno al 130% e altri agenti ancora. Una vera e propria innovazione nata nel settore dentale ma che avrà sviluppi anche nell’industria e in molti altri ambiti professio- nali. Criterio di scelta dei colori I colori rivestono un’importan- za primaria nel mondo del lavo- (1) L’Art. 32 della Costituzione Italiana dice che la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. L’Art. 457 del C.P. sull’omissione colposa di cautele o di difesa contro disastri o infortuni sul lavoro. L’Art. 582 del C.P. sulle lesioni personali: chiunque cagiona ad alcuno una lesione personale, dalla quale deriva una malattia nel corpo o nella mente, è punito con reclusione da tre mesi a tre anni. L’Art. 590 del C.P. lesioni personali colpose sul luogo di lavoro. L’Art 2087 del Codice Civile sulla tutela delle condizioni di lavoro. D.Lgs 81/08 (“Testo unico sulla sicurezza sul lavoro”) art. 73-74-75-76-77-78-79 sui DPI. D.Lgs. 81/08 (“Testo unico sulla sicurezza sul lavoro”) titolo X sulla protezione dagli agenti biologici, titolo IX sulla protezione da agenti chimici. ro e non solo. Per il settore sanitario, alimentare, chimico, farmaceutico, il colore preva- lente è il bianco. Bianco perché rappresenta l’igiene, la purez- za, la verità e le migliori virtù. Sta oggi prevalendo in tutte le sale operatorie un particolare tono dell’azzurro cielo, mentre il vecchio color verde chirurgi- co, in uso dagli anni ‘60, si sta abbandonando da alcuni anni. Il chirurgo guarda il rosso; con l’uso della lampada scialitica, dovendo distogliere lo sguardo per prendere un ferro chirurgi- co, succede di vedere, su fondo bianco, una macchia luminosa verde-azzurra assai fastidiosa con temporaneo abbagliamento. Venne quindi introdotto, negli anni ‘60, l’uso di teli e camici verdi, in questo modo la mac- chia verde-azzurra sul telo di pari colore non dava più fasti- dio e l’operatore non rimaneva abbagliato. Nuovi studi hanno dimostrato che l’azzurro cielo, piuttostochiaro,oltreaelimina- re i fenomeni di abbagliamen- to favorisce la concentrazione. Inoltre rassicura il paziente che lo vede donandogli maggiore serenità e rilassamento, oltre che un maggior senso di igiene e pulizia rispetto al verde erba; l’azzurro chiaro infatti ha solo elementi positivi anche nel suo significato simbolico, quindi, il passaggio all’azzurro chiaro che irradia sicurezza e serenità al paziente e maggior concentra- zione all’operatore, è divenuto un fatto consolidato. Vengono scelti comunque colori pastello e chiari, in quanto i colori scu- ri riflettono nel paziente una sensazione di scarsa igiene e di significati simbolici troppo variegati. Si evita il blu, che viene impiegato per gli ipertesi e gli insonni, perché riduce la concentrazione dell’operatore; si evitano i rossi e i gialli, che tendono a eccitare la sfera delle passioni e dei desideri; si evi- tano i verdi troppo chiari per i significati occulti negativi; da qui la scelta dell’azzurro chia- ro cielo rappresenta il perfetto equilibrio del chirurgo e del suo rapporto col paziente. Diverso è il discorso dell’ortodontista e del pediatra, non ha fenomeni di abbagliamento e opera con bambini, quindi sì a tutte le tin- te pastello, magari in fantasia e ricche di disegni. Nei laboratori chimici, farmaceutici, alimen- tari, industriali, nei centri di estetica, negli ospedali e ambu- latori medici, la prevalenza è invece fissata nel bianco, colore che dà la massima concentra- zione all’operatore e un senso di pulizia e igiene unico, inol- tre trasmette un immagine di superiorità, di verità e di cultu- ra elevata ed è pieno di signifi- cati simbolici elevati e positivi. Dispositivi di Protezione Individuale I Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) sono attrez- zature che hanno lo scopo di tutelare il lavoratore da rischi per la sicurezza o la salute non altrimenti evitabili con misure tecniche ambientali. La mate- ria è disciplinata, oltre che dal D.L.vo 81/08 (in Italia), dalle norme contenute nel D.L.vo 475/92. I DPI devono essere forniti dal datore di lavoro e devono essere di uso individua- le; il datore di lavoro inoltre deve curare la loro manutenzio- ne e la loro sostituzione quando necessario. I DPI sono classificati in 3 categorie: - DPI di I° categoria: sono di protezione semplice e per- tanto sono idonei ad essere utilizzati solo per alcune tipologie di rischio quali azioni lesive meccaniche di lieve entità, azioni lesive da prodotti detergenti, urti e vibrazioni non sufficienti a produrre lesioni gravi e permanenti, effetti termici non superiori ai 50°C, ecc. - DPI di II° categoria: sono quelli che non apparten- gono né alla I° ne alla III°. - DPI di III° categoria: sono di progettazione complessa e servono a salvaguarda- re da rischi gravi (morte, lesioni permanenti). Appar- tengono alla III° categoria i DPI delle vie respiratorie, quelli per agenti chimici e tensioni elettriche, quelli per ambienti con tempera- ture non inferiori a +100°C e non superiori a -50°C, ecc. L’individuazione e la scelta del DPI devono essere aggior- nate in funzione di: - Eventuali cambiamenti delle condizioni di lavoro; - Progressi tecnici e tecnolo- gici in tema di materiali; - Eventuali aggiornamenti normativi. Norme e Certificati I camici Lifepreserve sono DPI di III° categoria, rispon- denti principalmente alle nor- me EN 13034:2009 per tipo 6, piccoli spruzzi nebulizzati di agenti chimici; rispondenti alla norma EN 14126:2004 per tipo 6, P.B. 6 B. (Partial Body Bio- logical). Per la III° categoria, sono richieste per la certifica- zione CE le analisi da parte di un laboratorio accreditato. Il camice Lifepreserve è anche un dispositivo medico in clas- se I°. Però dal momento che la norma non prevede che un DPI sia anche un dispositivo medi- co, questo ha una doppia codi- fica e una doppia certificazione. Quindi ha un codice con certifi- cazione CE DPI e un altro codi- ce con certificazione CE come Dispositivo Medico. DT pagina 23