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Dental Tribune Italian Edition

I progressivi miglioramenti dei materiali e dei metodi in implantologia e implantoprotesi, soprattutto negli ulti- miquindicianni,hannoportatoaduncambiamentora- dicale delle possibilità terapeutiche e con esso, anche delle aspettative dei pazienti. I lavori scientifici relativi alla riabilitazione protesica a carico immediato sono aumentati nell’arco di dieci anni di più del 100%. In essi e nelle numerosissime esperienze cliniche si di- mostracome,inmoltissimicasi,l’implantologiaseguitadal carico protesico immediato, sia vantaggiosa non solo per il maggior comfort del paziente, ma anche per motivi biolo- gici: incremento del BIC e miglior guarigione, tra gli altri : (1,2,3,4,5,6,7). Alcuniproblemitecnicirendonotalvoltadifficilelariabili- tazione protesica a carico immediato. Tra questi, particola- re importanza va attribuita alla passivazione reciproca tra gli impianti. Il Flat Abutment® o strumento di connessione piatto, pro- dottadallaIntra-LockSystem® BocaRaton,Fl,USA,è,agiu- dizio degli AA, il mezzo più semplice e sicuro per ottenere con la massima precisone anche l’assoluta passivazione reciprocadegliimpianti,qualunquesialaloroinclinazione. L’uso del Flat Abutment e degli impianti Intra-Lock che presentanopeculiaricaratteristiche,permettedirealizzare e fissare il manufatto protesico nel tempo che va da poche ore ad un massimo di 72 ore dalla chirurgia (8). MATERIALI Gli impianti Intra-Lock presentano caratteristiche uniche chelirendonoparticolarmenteidoneiadottenerelaguari- gione ossea primaria Esse sono legate alla macromorfologia, dal design della vite implantare, diverso per le diverse situazioni anatomi- cheedidensitàdell’osso(spiraBlossom® allamicromorfo- logia: al trattamento di superficie (Ossean® ), trattamento che arricchisce la superficie dell’impianto con CaHa per il 24%, mediante un processo nanotecnologico di “impre- gnazione” del titanio. (9,10). Il Flat Abutment, connettore piatto, permette di ottenere la connessione impianto/abutment/travata protesica con la massima precisone e contemporaneamente ottenendo la passivazione reciproca assoluta degli impianti, qualun- que sia la loro inclinazione (11,12,13). Inseriti gli impianti nell’alveolo chirurgico ad un torque di 50Ncm, su di essi si fissano i Flat Abutments a 35Ncm, infine sui Flat, si fissa il manufatto protesico a 25 Ncm di torque. La travata protesica, secondo protocollo deve essere co- struita in CrCO. Il CrCo ha diverse caratteristiche che lo rendono il mate- riale di prima scelta: sia in chiave chimica che in chiave fi- sicaèilmaterialepiùsimilealTitanioecosìsieliminaogni problema possibile di bimetallismo, ha un basso peso spe- cificopermettendolacostruzioneditravaterobuste,sene- cessarie senza appesantimenti eccessivi. Infine è estrema- mente rigido e grazie a questa fondamentale caratteristica permetto di solidarizzare tra loro gli impianti diminuendo al massimo possibile l’eventualità di trasmissione di mi- cromovimentitrasversaliagliimpiantiduranteladinamica della bocca. Funziona quindi, non solo come supporto dei denti,maanchecomeuntutoreesternodiIlizarov,favoren- do l’osteointegrazione. La chiostra dentale, secondo protocollo, si costruisce in composito per protesi. Dopo numerosi anni di sperimentazione dei diversi ma- teriali oggi proposto sul mercato, gli AA hanno identificato nel composito da protesi prodotto dalla DEI Italia il mate- riale, in base alla loro esperienza migliore e più idoneo. METODI Prima di procedere all’esecuzione di un caso è indispen- sabile eseguire gli esami diagnostici normalmente previ- sti, sia clinici che di imagining, ma soprattutto uno studio estetico funzionale su articolatore eseguendo una ceratura diagnostica, che risulta essere il passaggio propedeutico fondamentale. Inrelazioneaidatitrattidallostudiodelcasosicostruisce uncucchiaioindividualeforatoperilsuccessivorilevamen- to delle impronte. Come già anticipato, il protocollo prevede l’avvitamento degli impianti nel sito chirurgico ad un torque di 50Ncm. Eseguitalafasechirurgica,siavvitanosugliimpiantiiFlat Abutmentsaduntorquedi35Ncm,immediatamentedopo, suglistessisiavvitanoitransfertsperleimpronteche siri- levano usando il cucchiaio individuale costruito sulla base della ceratura diagnostica. Colato il modello master che contiene gli analoghi degli impianti, su di esso si costruisce la barra in CrCo. Nella barra sono inseriti i pilastri che collegano la barra stessa agli abutments mediante avvitamento a 25Ncm. Infine si esegue la parte estetico-funzionale in composito DEI Italia (o altro materiale di scelta dei diversi operatori) sulla travata metallica. I pilastri possono essere collegati alla barra in due diffe- renti modi: - Fusi assieme usando pilastri calcinabili - Incollati usando pilastri in titanio macchinati e forniti dall’aziendachevengonoincollatiallabarracostruitacon anelli idonei al loro alloggiamento. Qualora si decida per questo metodo, la barra può anche non essere fusa, ma fresata con procedura Cad Cam. Gli Autori pongono ora una nuova possibilità, nata dagli anni della loro esperienza, che prevede l’uso di pilastri in CrCo e un materiale per saldatura a relativamente basso punto di fusione. Utilizzando tale procedura è possibile eseguire la barra direttamente in studio, potendo fare la saldatura (in realtà unabrasatura)trasegmentidibarragiàcostruitieipilastri in Cr Co, usando il Bunsen a Gas. In tale modo è possibile completaretuttalariabilitazione,dallachirurgiaallaprote- si nel giro di poche ore, nell’arco della stessa giornata. La parte estetico-funzionale in composito viene ultima- ta in tempi relativamente rapidi grazie alla possibilità di “stampare” il modellato partendo dalla ceratura diagnosti- ca, con l’uso di un sistema di “muffola”. I tempi maggiori sono quelli dedicati alla rifinitura della fusioneprima,poidelmodellatoincompositoedellecarat- terizzazioni estetiche. Il manufatto protesico ultimato si fissa agli impianti, tra- miteiFlatAbutmentsaltorquedi25Ncm.Successivamen- te si proteggono le testine delle viti di fissaggio con pallina di cotone e si sigillano i fori passanti col medesimo compo- sito usato per la costruzione protesica. RIABILTAZIONE IMPLANTOPROTESICA FULL ARCH E PARZIALE A CARICO IMMADIATO: IL FLAT ONE BRIDGE Prof. Vincenzo Bucci Sabattini, Dr. Alberto Minnici, Dr. Daniele Sergianpietri Ottobre 2011 INTRA-NEWSINTRA-NEWS Posizionamento prima della saldatura Saldatura in studio Ceratura in muffola Lavoro finito e rimozione muffola continua...