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Dental Tribune Italian Edition

11 Italian Edition Anno VII n. 10 - Ottobre 2011 Speciale Malattie della Professione DT pagina 10 Due sono gli ambienti in cui si crea lo stress lavoro corre- lato: uno “oggettivo”, legato all’azienda e all’organizzazio- ne del lavoro, alle condizioni e all’ambiente lavorativo; l’altro “soggettivo”, legato al lavora- tore, alla sua adattabilità, alle pressioni ambientali psicologi- che e sociali e alla sua abilità e tenuta di lavoro sotto carico. La sindrome da disattamen- to ambientale generale e locale dell’azienda e del lavoratore è la sfida sanitaria e sociale che lancia la valutazione del rischio stress lavoro correlato. Portare attenzione sugli indicatori di stabilità strutturale, funzionale, partecipativa dell’azienda e del lavoratore significa per il datore di lavoro fare cultura della salu- te e, per il dipendente, avere sen- sibilità alla salute e alla salubre attività fisiologica del luogo di lavoro e alle sue perfomance sot- to stress. Quando siamo integri e ben funzionanti siamo in carico allostatico fisiologico, altamente competitivi, in quanto la salute è un bene individuale, collettivo e sociale. Più un popolo è sano, meno spende in sanità e più può spendere in opere pubbliche per il bene sociale. Ogni azienda o individuo è, normalmente, in grado di soste- nere un’esposizione di breve durata alla tensione, che può essere considerata positiva. Lo stesso individuo, o azienda, può reagire diversamente di fronte a situazioni simili in momenti diversi della vita. La risposta, che si esprime con adattamen- to specifico e individuale, è un meccanismo neuro-biologico fisico che ha come funzione pri- maria preservare l’equilibrio tra più parametri e modulare una modifica comportamentale in anticipazione. È l’“allosta- si” che può essere fisiologica, e patologica se perdura nel tem- po e diventa cronica. Quando gli eventi stressogeni diventano cronici si entra in stato allosta- tico di disadattamento ambien- tale e lavorativo. Diventiamo instabili, perdiamo il nostro ordine interno perché abbiamo maggiori difficoltà a sostenere un’esposizione prolungata a una pressione intensa: questo è lo stato di malessere dell’azienda e del lavoratore. Inoltre, individui e aziende diversi possono reagi- re, differentemente, a situazioni simili. L’OMS nel 2001 ha istituito l’Istituto ICF (classificazione internazionale del funziona- mento, della disabilità e del- la salute: un fondamento per la pratica multidisciplinare e intersettoriale) con approccio bio-psico-sociale, in quanto cor- rela le condizioni della salute – quali disturbo e malattia – alle funzioni e strutture corporee, all’attività, alla partecipazione e alla presenza di fattori ambien- tali e personali. In tale classifi- cazione, per quanto riguarda le funzioni e le strutture corporee, manca la bocca! (Schema 1) Dall’ICF esce un algoritmo dellavalutazionedelrischioSLC sia dei dipendenti sia dell’azien- da (Schema 2). Sempre l’OMS, nel 2007, ha definito la bocca il campanello di allarme, indicatore anticipa- torio di altre condizioni pato- logiche. La bocca intercetta precocemente patologie che le sono estranee. Le malattie ora- li sono una questione di salute pubblica. È prevista una cre- scita rapida mondiale dei costi economici. La salute della bocca manca nell’ICF del 2001, men- tre è importante per la diagnosi del lavoratore passibile di cura a rischio stress correlare la salute sia strutturale che funzionale e disturbi medici con la salute e i disturbi della bocca. Lo specialista può mettere in attoduetipidiazionipreventive: 1° tipo: regolazione omEOSta- tica di sistema, quando si regola un parametro alla volta senza una visione d’insieme. In termi- ni automobilistici, è il medico che fa il ricambista; 2° tipo: regolazione allostatica di sistema basata su più para- metri indicatori secondo un approccio bio-psico-sociale, con l’attuazione di un processo vir- tuoso attivato in anticipazione che innesca una modifica com- portamentale, attivata in modo predittivo rispetto ad una varia- bile sballata. Lo specialista fa l’equilibratore. Tale regolazione tutela la salute generale, riduce, previene e intercetta i fattori di rischio, si muove tenendo pre- sente l’attivazione del sistema neuro-biologico della paura bio- logica del circuito dell’amigdala (Schema 3). La paura biologica ci fa per- dere il nostro ordine interno e determina un disordine inizial- mente reversibile e poi irreversi- bile che ci fa cambiare struttura, in quanto ci destabilizziamo, e il sistema motorio e neuro-vegeta- tivo entra in dismetria funzio- nale neurologica: perdiamo il lavoro in simmetria per la scelta di un lato prevalente di lavoro ed entriamo in stato allostati- co di instabilità (Schema 4). Il meccanismo di sopravvivenza ambientale (Schema 5). Il malfunzionamento della bocca crea asimmetrie corpo- ree, aggrava disturbi muscolo- scheletrici stress correlati ed è un campanello di allarme per intercettare lo stato allo stati- co di instabilità precocemen- te (Schema 6). Fare cultura bio-psico-sociale della salute è portare attenzione allo stato di malessere disadattativo gene- rale e locale, e integrarlo con i disturbi della bocca. DT pagina 12