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Implant Tribune Italian Edition

Italian EditionAnno V n. 3 - Settembre 2011 Innesto di tessuto molle nel sito post-estrattivo mediante l’utilizzo della tecnica CPT, Clot Preservation Technique S. Speroni*, P. Maridati*, F. Briguglio*, A. Gatto*, C. Maiorana* *Reparto di Implantologia e Protesi Estetica, U.O. Clinica Odontoiatrica, Fondazione IRCCS Policlinico Cà Granda, Università degli Studi di Milano - Direttore Prof. F. Santoro Abstract La letteratura descrive diver- se tecniche di preservazione dell’alveolo post-estrattivo in caso di inserimento dilazionato degli impianti. Diversi autori, indicano l’utilizzo di biomate- riali come una delle tecniche per la preservazione della cresta alveolare(1-3) . Quando la quantità di osso residuo non è sufficiente per avere una buona guarigio- ne, un’alternativa può essere l’utilizzo di un innesto epitelio- connettivale. Sono tre le ragioni per cui si può scegliere un inne- sto libero. Primo: nel caso in cui si renda necessario ottenere un’adeguata quantità di tes- suti molli a favorire eventuali manovre di ricostruzione ossea con l’utilizzo di biomateriale e membrane. Secondo: l’innesto tissutale permette una corretta protezione del coagulo a favore di una buona guarigione dell’al- veolo post-estrattivo. Terzo: impedisce il collasso dei tessuti molli proteggendo il coagulo nella sua funzione ripa- ratrice. In questo case report viene analizzata la guarigione di un alveolo post-estrattivo trattato solo con un innesto epi- telio-connettivale. Su un paziente di 30 anni è stato utilizzato un innesto epite- lio-connettivale dopo l’estrazio- ne per motivi parodontali di un elemento dentale in area esteti- ca. Dopo 2 mesi dall’estrazione e dal posizionamento dell’in- nesto libero, è stato inserito un impianto endosseo. Successivamente al perio- do di osteointegrazione, sono state eseguite prima la protesi provvisoria e poi la protesi in ceramica integrale. Il succes- so clinico ottenuto al momento dell’inserimento dell’impianto, con l’ottima guarigione dei tes- suti duri e molli pre-implantari, ha permesso una chirurgia rige- nerativa più semplice. Nonostante i limiti rappresen- tati dalla presentazione di un singolo case report, il risultato clinico finale è soddisfacente. Lo sviluppo di studi più appro- fonditi potrà permettere una maggiore ripetibilità e predici- bilità dei risultati. Introduzione L’utilizzo di biomateriali nei siti post-estrattivi è ormai da considerarsi una linea guida nel trattamento pre-implantare dell’alveolo dentario(2) . Diversi sono gli studi clini- ci che considerano tale tecnica come la più idonea nel cercare di mantenere integro nel tem- po il sito che in successiva fase dovrà ricevere l’impianto. Uno scorretto approccio al sito post-estrattivo potrebbe causare una perdita di tessuto osseo. Tale perdita potrebbe rende- re necessaria una chirurgia di rigenerazione ossea al momento dell’inserimento dell’impianto. Diversi studi indicano neces- saria la presenza di una buona qualità di tessuto osseo perim- plantare, affinché l’architettura deitessutimollipossadurarenel tempo(4,5) . Le tecniche descritte in letteratura inerenti l’inseri- mento di biomateriali all’inter- no dell’alveolo post-estrattivo vengono denominate socket pre- servation technique. Tali meto- diche comprendono, oltre all’uso di biomateriali, l’aggiunta di membrane riassorbibili o non riassorbibili(6-9) . Il caso clinico descritto si discosta dal concetto della socket preservation. La tecni- ca dell’innesto di tessuto con- nettivo a copertura dell’alveolo post-estrattivo può considerarsi un’indicazione nei casi in cui l’alveolo risulti danneggiato, dove ad esempio l’elemento estratto presenti un situazione parodontale compromessa con sondaggi di rilevante entità. IT pagina 35 Fig. 1 - Situazione iniziale: recessione gengivale accompagnata da ascesso su elemento 13. Fig. 4 - Innesto epitelio-connettivale a protezione del sito estrattivo. Fig. 5 - TC a 2 mesi dall’estrazione: nelle sezioni 20-24 è visibile la guarigione ossea. Fig. 6 - Difetto osseo vestibolare ripristinato a un valore di normalità. Fig. 3 - Estrazione dell’elemento dentario: visibile il difetto osseo vestibolare. Fig. 2 - RX iniziale. 34 speciale RegeneRation