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Implant Tribune Italian Edition

29 Italian Edition Anno V n. 3 - Settembre 2011 L’Intervista Intervista a Mirko Paoli sulla rilevazione delle impronte di precisione su impianti Il dott. Mirko Paoli è autore di numerose pubblicazioni in tema di protesi dentaria e gnatologia clinica. Esercita la libera professione in Venezia-Mestre e Padova, interessandosi prevalentemente di protesi su denti naturali e su impianti e di estetica. Dottor Paoli, quali sono le caratteristiche fondamentali che deve avere un materiale per la presa di impronta di precisione su impianti? Il materiale da impronta deve avere adeguate caratteristiche di tensione superficiale e tissotropia per poter scorrere e bagnare le superfici metalliche dei transfert da impronta, spesso di geometria piuttosto articolata. Il materiale poi deve avere un tempo di lavoro adeguato, per- ciò non deve iniziare la sua fase di reticolazione (fase elastica) nel periodo compreso tra la sua estrusione e la collocazione del cucchiaio da impronta in bocca al paziente. Infine, a materiale indurito – e queste sono le carat- teristiche più importanti –, deve essere sufficientemente tena- ce per riuscire a vincere senza deformazioni le forze frizionali durante lo sgancio delle con- nessioni implantari (distorsioni verticali), ma anche sufficien- temente elastico per non subire delle deformazioni permanenti durante il superamento dei sotto- squadri, non solo derivanti dalla presenza di eventuali denti resi- dui o eventuali morfologie alve- olari particolari, ma soprattutto dei sottosquadri, che sempre si vengono a creare sganciando il dispositivo non rotazionale dei transfert da impronta dalle teste implantari, quando l’asse di disinserzione del cucchiaio non coincide con l’asse degli impianti (distorsioni orizzontali). In che modo Aquasil™ Ultra soddisfa le sue esigenze di clinico e si differenzia dagli altri materiali per la presa di impronta? Aquasil™ Ultra, che da oltre 7 anni ha dimostrato eccellenti qualità nella lettura dei dettagli di tessuti duri e molli in impronte su dentatura naturale, sta dimo- strando elevate performance anche nell’impronta su impian- ti. In particolare, si apprezzano due grandi doti: la prima è la bagnabilità e la perfetta scor- revolezza del materiale sulle superfici metalliche dei transfert da impronta senza rischi di cre- are bolle d’aria nell’interfaccia transfert/materiale, che sono spesso la causa di perdita di sta- bilità del transfert stesso all’in- terno dell’impronta a materiale indurito. La seconda qualità è il suo elevato ritorno elastico, ovve- ro la capacità di riprendere la forma originale a seguito di una deformazione elastica tempora- nea. La somma di queste carat- teristiche consente di ottenere impronte molto precise senza bisogno di ricorrere a tecniche supplementari di splintaggio dei transfert da impronta mediante resine acriliche o altro. Quali viscosità e quali sug- gerimenti darebbe a chi non ha mai usato Aquasil™ Ultra per le tecniche di presa di impronta su impianti? La tecnica che prediligo e che mi sento di suggerire per la pre- sa dell’impronta su impianti con tecnica a cucchiaio aperto è la seguente: una tecnica one-step bifasica che consiste nell’ap- plicare e nel far indurire contemporaneamen- te due materiali. Il materiale più fluido sarà un LV (a media viscosità) che sarà estruso attraverso il dispenser Automix, dopo aver tagliato per circa 2 mm in lunghezza il bec- cuccio giallo, direttamente dal clinico attorno ai transfert da impronta e agli eventuali denti residui. Il materiale più viscoso sarà invece un Heavy DECA (ad alta viscosità) con il quale l’assistente riempirà il cucchiaio median- te il miscelatore meccanico. Se il numero di impianti da improntare è inferiore a tre unità io preferisco utilizzare, per entrambi i mate- riali, dei “fast set” che mi danno un tempo di lavoro sufficiente e un rapido tempo di indu- rimento; per un numero di impianti superiori a tre unità utilizzo invece dei “regular set” che mi danno un po’ più di tempo per l’appli- cazione dei materiali. Il Dott. Mirko Paoli.