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Implant Tribune Italian Edition

27 Anno V n. 3 - Settembre 2011Italian Edition © MIS Corporation. All rights Reserved. ® C1, LA CONNESSIONE CONICA MIS MISèorgogliosa dipresentareC1,una nuovagammadiimpianti aconnessioneconicaeindice anti-rotazionale. Questi impianti innovativi sono studiati per assicurare un sigillo definitivo ed una connessione duratura impianto-pilastro. C1 è il risultato di un’accurata ricerca e di un lungo processo di sviluppo: offre all’implantologo una combinazione unica di benefici operativi per moltepliciprocedurechirurgiche e restauri protesici; permette risparmio di tempo alla poltrona e assicura affidabili risultati a lungo termine. MIS offre una vasta gamma di kit e accessori innovativi che garantiscono soluzioni semplici e creative alle sfide della moderna implantologia orale. Per saperne di più, visitate il nostro sito internet: mis-implants.com o chiamateci al Anche MIS ha scelto REVELLO I prodotti MIS sono disponibili esclusivamente da REVELLO www.revello.netNumero Verde 800-491999 IT pagina 26 La dima deve dare la possibi- lità pertanto di ottenere risulta- ti ripetibili e molteplici modelli di lavoro a piacimento, con la bocca che non è altro che un ennesimo modello master. Un jig offrirà la convalida tra tutti questi possibili modelli. Indipendentemente dall’Au- tore, la Nobel ha presentato un brevetto con controllo della filet- tatura con possibile applicazione principale agli impianti zigoma- tici, ma utilizzabile anche sugli altri articoli implantari propo- sti dalla ditta (WO 2007/129955 A1). Il controllo della filettatura, nel loro caso, avviene tramite realizzazione di mounter filetta- to che coopera con una guaina filettata internamente. Tra le sue rivendicazioni non compare alcun parametro di controllo del torque di dislo- cazione verticale e non vi è controllo sulla posizione finale dell’esagono, se non mediante un punto marcato sul disposi- tivo: a questo proposito, a fine corsa per un corretto alloggia- mento del dispositivo anti-rota- zionale prevedono che per una qualche ragione una possibile extra-rotazione dell’ impianto possa essere necessaria. L’Autore afferma che una extra-rotazione corrisponde alla perdita della profondità (è nella matematica ed è pure logico: con un ulteriore avvita- mento, la vite verrà ad essere affossata sempre più. Questo è fuori dubbio). Con un sistema a controllo della filettatura, ma non perfet- tamentesolidarizzato,purpicco- le dislocazioni verticali faranno perdere la fase dell’ esagono che per essere ritrovato necessiterà eseguire una extra-rotazione, ma a questo punto, avendo per- so il controllo sulla profondità, il posizionamento finale avverrà in modo approssimativo e fuori dalla fase implantare. Tramite solidarizzazione del dispositivo alla dima chirur- gica e tramite il dispositivo di fermo elicoidale, presenti nelle rivendicazioni dell’Autore, sarà viceversa possibile ottenere in modo corretto profondità e orientamento del sistema anti- rotazionale. Conclusioni Si può discutere sull’opportu- nità o meno ad avere i clinici la possibilità di avere nella loro disponibilità sistemi che offrano la massima accuratezza possibi- le, tale da poter realizzare una protesi definitiva precostruita e pronta al momento della fase implantare chirurgica. Per esempio, si può prendere, subito dopo il posizionamento implantare un’impronta di pre- cisione e realizzare nell’arco di poche ore una protesi definiti- va. In ogni caso, maggiore sarà l’accuratezza di inserimento, maggiore sarà di conseguenza il rispetto dei tessuti riceventi (con evitamento di rischi di perfora- zione delle corticali ed eventua- le danno alle strutture vascolari della zona), nonché rispetto degli spessori e delle distan- ze calcolate nel planning e che permettono dunque il rispetto della perfusione vascolare loca- le e il carico biomeccanico. Il risultato sarà senz’altro una stabilità tissutale a lungo termi- ne. L’orientamento all’avvicina- mento delle piattaforme nelle aree ad alto impatto estetico, quali sembrano proponibili con la platform switching, rendono sempre più necessario inserire gli impianti con la maggiore accuratezza possibile e lo scarto nel posizionamento di 0.5 mm, su una distanza interimplanta- re di 2 mm, potrebbe in effetti compromettere il risultato desi- derato. Per tali motivi, in realtà, l’accuratezza è importante in tutta la chirurgia implantare, in tutte aree del cavo orale. Un rapporto del Millenium Group Research prevede entro il 2013 un utilizzo fino al 20% della chirurgia implantare sul totale degli impianti inseriti. Nei prossimi anni, grazie anche al marketing aziendale del set- tore, i clinici sentiranno sempre di più la necessità dei avvalersi dei benefici offerti dalla chi- rurgia guidata sia per la pro- gettazione che per l’uso di dime chirurgiche. Nei casi eseguiti dall’Autore, un eventuale DentalScan posto- peratorio, in sovrapposizione alla TAC di progetto darebbe posizioni completamente sbal- late sul livello di accuratezza raggiunto, eppure è indubbia l’accuratezza realmente ottenu- ta relativamente all’uso di un sistema di controllo della fase implantare inserito nella dima chirurgica. Ad oggi, il livello di inaccu- ratezza di progetto e di posizio- namento del cilindro guida non inficia la bontà di uso di una dima chirurgica, il cui livel- lo di accuratezza corrisponde comunque a limiti di sicurezza accettabili. Non è però possibi- le, essendo al momento la TAC un’immagine 3D a bassa risolu- zione rispetto ai valori necessari alla verifica della accuratezza, risalire a monte sul progetto per verificarne la validità mediante sovrapposizione. Con la sovrap- posizione di TAC non è possibile discernere le varie fonti di erro- re, legate alla bassa risoluzione di immagine che si riflette sul planning e sulla realizzazione della dima chirurgica e l’errore dovuto all’uso di cilindri gui- da lisci e, anzi, viene ad essere aggiunto un ulteriore errore di misurazione legato alla insuffi- ciente qualità della immagine. IT pagina 28 Pratica & Clinica