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Dental Tribune Italian Edition

10 Italian EditionAnno VII n. 9 - Settembre 2011 Attualità DT pagina 9 Recentementesonostateintrodottenuovetec- niche di indagine genomiche e post-genomiche (tissue microarray e microarray a cDNA) che da un singolo frammento di tessuto permettono di ottenere informazioni utili e sufficienti alla diagnosi precoce di una patologia, a stabilire la sua prognosi, e individuare la predisposizione di un soggetto ad una certa patologia. L’individuazione dei geni o delle proteine responsabili della comparsa della malattia per- metteranno, da una parte di chiarire i mecca- nismi alla base dello sviluppo del cancro e/o della trasformazione delle lesioni potenzial- mente maligne. Dall’altra di realizzare nuovi strumenti diagnostici/prognostici e terapie mirate. I risultati dei primi studi sulle terapie basate su fattori molecolari sono incoraggianti e potrebbero costituire un profondo cambia- mento nei dati di sopravvivenza del paziente trattato per carcinoma orale, nonché nella sua qualità di vita. Gianna Maria Nardi Cancro orale, patologia tutt’altro che rara: attualità e prospettive Lorenzo Lo Muzio, Presidente del Corso di Laurea Specialistica in Odontoiatria e Protesi Dentaria dell’Università di Foggia e Presiden- te della Società Italiana di Patologia e Medicina Orale (Sipmo) Il carcinoma a cellule squa- mose è il più frequente tumore maligno del cavo orale. Origina- to dall’epitelio di rivestimento, può insorgere in qualsiasi zona della bocca. I dati epidemiologici indica- no che si tratta di una patolo- gia tutt’altro che rara. Infatti, tra tutti i tumori maligni è, per incidenza, all’ottavo posto negli uomini e all’undicesimo nelle donne, gravato purtroppo da un elevato tasso di mortalità (basti pensare che negli Usa ne muore una persona ogni ora) e da for- ti problematiche fisico-emotive nei pazienti affetti. A dispetto di una vasta ricerca scientifica, incidenza e mortali- tà del carcinoma orale a cellule squamose non appaiano, a oggi, ridotte. I numeri sono fonda- mentalmente simili a quelli di cinquant’anni or sono. I motivi sottesi a questa situazione sono diversi: l’aggressività della neo- plasia, la possibilità di localiz- zazioni multiple e/o di tumori sincroni, i ritardi con cui spesso viene posta la diagnosi. Infatti, il 60% dei carcinomi orali vie- ne diagnosticato in stadio III o IV, quando la malattia è in fase avanzata. Questo comporta un grande dispendio di energie con una ridotta efficacia della terapia dato che circa l’80% dei pazienti in stadio III e IV muo- re nei primi 5 anni, mentre se il carcinoma orale fosse diagnosti- cato in fase precoce, la sopravvi- venza a 5 anni raggiungerebbe circa l’80-90%, e il costo della terapia è significativamente minore. Negli ultimi dieci anni è aumentato l’interesse scien- tifico verso il possibile utilizzo della saliva come mezzo dia- gnostico. La sua analisi offre un metodo sicuro, semplice, ben tollerato e accurato, con diver- si vantaggi comparati a quella del siero. Il fluido raccolto con metodiche non invasive elimi- na il rischio di infezione per i lavoratori sanitari; si semplifica anche il processo diagnostico in individui con un accesso venoso compromesso (tossicodipenden- ti), pazienti affetti da emofi- lia e bambini. Diverse sono le ricerche che evidenziano la possibilità di utilizzare un flui- do biologico non convenzionale come la saliva per valutare la presenza di biomarkers utiliz- zabili nella diagnosi e/o moni- toraggio di neoplasie localizzate al cavo orale e/o in altri organi e apparati. Considerato il contatto diretto tra la saliva e la muco- sa, tale fluido biologico risulta ideale per lo screening di queste patologie. La ricerca maggiormente avanzata nel campo della pro- teomica e individuazione di markers salivari allo scopo di effettuare la diagnosi precoce del carcinoma squamo-cellulare della regione testa-collo è quella condotta dall’équipe coordina- ta da David Wong (Università della California, Ucla). Grazie a un finanziamento di 15 milioni di dollari da parte del National Health Institute americano, è stato istituito l’Ucla-Collabora- tive Oral Fluid Diagnostic Rese- arch Center (Ucla-Cofdrc) che ha messo a punto l’Oral Fluid MEMS/NEMS Chip (Ofmnc), sistema all’avanguardia micro- e nano-elettrico (Mems and Nems) per il rilevamento dia- gnostico salivare ultrasensibile e ultraspecifico per applicazioni con strumenti portatili, in tem- po reale e a basso costo. Questo chip è stato sviluppato fino a poter individuare DNA o RNA a concentrazioni femtomolari senza amplificazione PCR, uti- lizzando campioni con volumi micromolari. L’identificazione di biomarkers associati al carci- noma, come l’RNA messaggero dell’interleuchina 8, avviene in 30’ circa con campioni di sali- va intera. Le proteine inoltre possono venir rilevate con una sensibilità di 1 picogrammo/ millilitro. Il test è promulgato come sicuro e riproducibile e necessita di una quantità di soli 20 microlitri di saliva intera. Il suo utilizzo sia per gli acidi nucleici che per le proteine, sen- za bisogno di processi intermedi, risulta essere un inconfutabile vantaggio. Nel 2005, grazie a questa tecnologia ed all’allean- za con un’azienda leader in bio- nanotecnologia e microfluidi, l’Ucla-Cofdrc ha messo a punto l’Oral Fluidic Nano Sensor Test (Ofnaset), un dispositivo portati- le, automatico, facile da utilizza- re che permette un rilevamento rapido e simultaneo di proteine salivari ed acidi nucleici multi- pli. Tuttora in continuo svilup- po e sperimentazione, questo dispositivo, o meglio il suo prin- cipio, appare essere la promessa più interessante, dal punto di vista diagnostico, per il carcino- ma orale, sia dal punto di vista applicativo che temporale. Umberto Veronesi a Foggia al Congresso SIPMO È stato inaugurato il 15 giu- gno all’Università di Foggia l’XI Congresso Nazionale (e I Internazionale) della SIPMO, la Società Italiana di Patolo- gia e Medicina Orale, prose- guito poi dal 16 al 18 giugno a Pugnochiuso (FG). Motivo conduttore delle 4 giornate l’updating (aggiornamento) sui tumori della regione testa-collo (in aumento nel mondo con cir- ca mezzo milione di nuovi casi per anno) con partecipazione dei massimi esperti della mate- ria. Su proposta di Lorenzo Lo Muzio, Presidente del Corso di Laurea in Odontoiatria e Pro- tesi Dentaria, l’Università ha conferito la laurea honoris cau- sa a Umberto Veronesi, medi- co oncologo di fama mondiale. Il suo nome è legato a grandi contributi scientifici e culturali riconosciuti e apprezzati in tutto il mondo. I più significativi con- tributi riguardano l’invenzione e la diffusione della chirurgia conservativa dei tumori mam- mari, la cosiddetta quadrantec- tomia, la scoperta del linfonodo sentinella, la radioterapia intra- operatoria. Di qui il conferi- mento di 12 lauree honoris causa in tutto il mondo. “Sono particolarmente lie- to - ha dichiarato il Rettore Giuliano Volpe - che il rico- noscimento venga proposto e conferito dalla Facoltà di Medicina e, in particola- re dal Corso di Laurea in Odontoiatria, a Umberto Veronesi tra gli scienziati italiani più noti e stima- ti al mondo, non solo per i risultati delle sue ricerche, ma anche per aver sempre interpretato la sua funzione di medico come funzione sociale, per l’impegno civile e per la sensibilità cultura- le, per la difesa dei diritti dei malati, per l’appassiona- ta affermazione dei diritti degli animali, per le batta- glie per la laicità e la libertà della ricerca, per la pace”. Nella laudatio Lo Muzio ha reso onore “a un uomo dall’incredibile storia, a un’esistenza tutta dedicata alla cura dell’uomo nel suo essere insieme corpo e psi- che e non del solo processo patologico, che ha superato difficoltà e ottenuto successi inimmaginabili al suo esor- dio e, che, forte della sua esperienza, ci guida ancora oggi nella difficile lotta con- tro il male del secolo”. La cerimonia si è richiamata al rito medievale: dopo aver declamato alcune formule in latino, Volpe ha fregia- to il capo del laureando col “tocco”, simbolo dell'incari- co dottorale. DT pagina 11